Capitolo 52

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Era passata una settimana ed era Venerdí, il giorno dopo sarei partita per la Russia, appena avevo avvertito mio zio non sembrava molto convinto, ma alla fine riuscii a convincerlo.

Durante la settimana Peter non si fece vedere, la cosa mi dispiaceva molto anche perché non ne sapevo neanche il motivo, sapevo solo che passava da Stark quasi tutti i giorni ma non restava mai la notte, forse non mi voleva tra i piedi durante la sua permanenza da sua zia, molto probabile in realtà, speravo tanto di sistemare le cose, ora ero finalmente pronta a una relazione normale, mi spaventava solo il fatto che potesse andare con Holly, quei due hanno un rapporto strano, penso che Peter abbia capito che le sta a presso, voglio dire... Le ho salvato la vita, sono quasi morta per salvarla, perché dovrebbe rovinarmi la vita, ma anche lui le ha salvato la vita... non so che pensare in realtà...

Parlo tutti i giorni e tutto il tempo con Neil, mi raccontava delle deposizioni e delle domande contorte che gli facevano e di come fosse sotto pressione, aveva paura che potesse succedergli qualcosa, avevo paura pure io, ma dei due, quello che doveva dare supporto all'altro questa volta ero io.

***

Era sera e stavo finendo di chiudere la piccola valigia nera con la chiazza blu sopra e uno zainetto con dentro cose obsolete come lo spazzolino e lo shampoo.
Non potevo portarmi dietro ne fascicoli ne niente anche perché non li avevo, avevo solo quella chiave che pareva inutile, ma non si sa mai, potrebbe aprire qualcosa di importante.

Mi girai di scatto dallo spavento quando sentii bussare alla finestra, li apparve una figura rossa e blu, penso abbiate capito chi.
<Ciao> dissi aprendo la finestra e facendolo entrare.
<Hey, volevo vederti p-prima che t-tu partissi> disse lui.
<Pensavo non ti ricordassi di me> dissi avviandomi in bagno per il mascara.
<Ho avuto da fare> disse lui.
<Beh, ora che vuoi?> Chiesi io con la calma piú possibile per non sembrare antipatica, fallì miseramente.
<Sei arrabbiata?> Chiese lui con la sua solita vocina, come ci si poteva arrabbiare se usava quel tono.
<No Peter non sono arrabbiata, sto per partire e ho paura di quello che potrei trovare di là, non ho tempo per le emozioni> dissi io chiudendo la valigia per poi buttarmi a peso morto sul letto.
<Non mi sono fatto sentire perché volevo stare con zia May> disse lui sfilandosi la maschera e rivelando i suoi capelli scompigliati e il sopracciglio torto.
<Lo so, ti ho detto che va tutto bene> dissi sorridendo e sistemandoli il sopracciglio, era meglio negare l'evidenza e andare via senza litigi alle spalle.
<Per quanto pensi di stare via?> Chiese lui.
<Non lo so, non prima di due settimane> dissi io, in realtà sarei stata via solo una settimana, volevo fargli un sorpresa per il suo compleanno.
<Mi perderò il tuo compleanno> dissi io abbassando lo sguardo, quando volevo sapevo essere brava a recitare.
<Ma io non mi perderò il tuo> disse lui.
Ci abbracciammo, niente di piú, ma per me significava molto.

<Ti voglio portare in un posto> disse lui.
<Dove?> Chiesi. Non ebbi tempo di ribattere che mi trovai il suo braccio attorno alla vita e in aria a saltellare tra i vari palazzi del Queens.

Mi tenevo salda a lui avvolgendo le braccia al suo collo e le gambe avvolte alla vita, avevo la fronte appoggiata alla sua spalla e stringevo i denti per paura di scivolare, era peggio di volare con Neil, sembrava di andare sulle montagne russe, avrei vomitato di certo.

Atterrammo su un grattacielo molto alto, allorché mi misi la mano sullo stomaco mentre Peter mi passava un secchio, aveva previsto in pieno che avrei vomitato, rigettai tutto quello che avevo mangiato.
<Figlio di una...> Dissi prima che lui potesse prendere il secchio per poi notare del leggero rossore, simbolo che il sangue era tornato.
<Non dicevi che non vomitavi piú sangue?> Chiese lui mettendo via il mio manufatto.
<Lo pensavo pure io> dissi cercando di respirare l'aria fresca, pur essendo a metà Aprile faceva ancora abbastanza freddo.
<É bellissimo> dissi sedendomi a con le gambe rivolte al vuoto, non avevo ne vertigini ne niente, solo un senso di pace e serenità e condividere tali sensazioni con lui mi faceva impazzire.
<É il mio posto preferito, lo volevo condividere con te> disse sedendosi accanto a me e sfilandosi la mascherare.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now