Capitolo 68

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Mi svegliai molto presto, non sarei andata a scuola data la mia orribile condizione ma non avevo intenzione di stare nel letto, volevo vivere a pieni polmoni i miei ultimi momenti. Curioso vero come la morte possa cambiare qualcuno, soprattutto per chi ha fatto ritorno ma che è ben cosciente del fatto che non avrebbe fatto permanenza a lungo.

Mi alzai dal letto ed andai in bagno dove feci una veloce doccia senza capelli che raccolsi in uno chignon molto disordinato. Mi misi una grossa felpa nera che non era mia. Molto probabilmente di Neil e di sotto misi dei pantaloncini più calzini neri. Dava molto a vedere le mie orrende condizioni, ma in fin dei conti gli altri mi avevano visto in condizioni più peggiori quindi non era un problema. Chissà come riuscii a rimettermi la flebo senza tribolare per poi trascinare fuori quel bastone in direzione della sala. Erano all'incirca le 8 e qualche minuto e Peter sarebbe uscito a poco per andare a scuola e con lui anche Neil e... Holly che era tornata alla torre ieri tardi.

Arrivai al bancone dove cercai in frigo il mio succo al mango che guarda caso non c'era, sbuffando mi diressi verso la dispensa dove andai alla ricerca di qualche schifezza da mandare giù.

<Come mai già sveglia?> chiese Steve che era seduto sul divano vicino a Thor, Bucky e Sam.

<Non riesco a dormire> mi limitai a sussurrare trascinando quella flebo che avrei spezzato verso al divano dove mi sedetti a gambe incrociate sgranocchiando le patatine di Sam.

<Quelle sono mie> disse lui seccato cercando di levarmele dalle mani.

<Non più mi dispiace> aggiunsi divincolando le mie braccia via dalle sue.

In quel momento entrarono in stanza Peter e Neil che se la stavano ridendo di gusto. Mi piaceva il fatto che finalmente erano riuscivi a fidarsi l'uno dell'altro e a diventare buoni amici.

<Allora giovincelli> iniziò Thor ricevendo occhiate di disapprovazione da parte di Steve.

<Voi due? ehh> iniziò a fare il coglione indicando me e Peter. Io avevo capito mentre l'altro un po' meno infatti corrugò la fronte.

<Che stai insinuando?> Chiesi continuando a mangiare

<Dai avete capito, vi siete divertiti e anche rumorosamente> continuò lui.
Mi andò di traverso il boccone mentre Peter sembrò non continuare a capire.
<Dai ragazzo, sei veramente un bambino> disse Sam continuando a fare occhiatine sospetti.
<Ma io sono vergine> disse Peter illuminandosi.

<Ok basta, non so di cosa parlate ma non ho fatto niente di male questa notte> dissi sbuffando cercando di non incontrare lo sguardo di Peter che era rosso come un peperone.

I maschi sembravano con credermi e in tutto ciò in sottofondo suonavano le risate suonanti di Neil molto divertito da tutto ciò.

In quel momento un uomo, molto alto, multato occhi azzurri e a torso nudo, in poche parole un bono assurdo entrò nella stanza e usufruire della mia tazza nera per bere del caffè.

<Senti zio, non so chi tu sia ma quella é la mia tazza> dissi evidenziando la mia voce a MIA. Non mi degnò neanche di uno sguardo continuando a infettare la mia tazza con le sue labbra.

<E tu chi saresti? Hai capito chi siamo o dove ti trovi?> Si alzò minaccioso Steve che odiava episodi simili.

<Scusate ragazzi, é colpa mia> disse Holly entrando nella sala per poi appiccicarsi come una zecca al uomo che ci teneva a mostrare le sue forme con movimenti ambigui.

<Ecco la risposta alle tue domande> dissi rivolgendomi a Thor alquanto sconcertato.

<Hela non guardare> disse Neil piazzandosi accanto a me. Non mi interessava in realtà avere una visione di un uomo nudo, più che altro preferivo buttarmi da un ponte.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now