Capitolo 7

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Mi svegliai alle 7, ero molto in ansia, sarebbe stato uno dei giorni più lunghi e probabilmente brutti di sempre, la verità é che non ero affatto pronta.

Mi misi i jeans larghi e la felpa che comprai il giorno prima, avrei voluto mettermi roba attillata, ma non mi sembrava il caso, almeno per ora...

Mi sistemai i ricci, mi passai sullo un filo di mascara e uscii di casa.

Presi l'autobus, era molto affollato e ciò mi metteva a a disagio, non appena salii tutti si girarono verso di me, c'era chi fischiava, chi rideva e chi parlava all'orecchio dell'amichetta, cosa hanno tutti da guardare. Ero alla ricerca del posto dove sedermi, ma niente, nessuno era disposto a farmi spazio, quindi mi feci mezz'ora di viaggio in piedi.

Arrivai davanti alla scuola, da una parte tutto ciò mi mancava, dall'altra speravo solo che il piano funzionasse alla svelta almeno sarei tornata alla mia vita di prima.

Varcai la soglia dell'entrata e mi diressi in presidenza, lì c'era il preside che voleva a tutti i costi parlarmi, forse per il mio passato scolastico.

<Salve signorina, si accomodi pure> disse l'uomo stringendomi la mano.
<Benvenuta alla Midtown, qui saremo in grado di garantirti la giusta istruzione, hai anche la possibilità di praticare uno sport o di entrare a fare parte della squadra delle cheerleaders>
<La ringrazio preside, in realtà non sono molto interessata alla parte sportiva, mi chiedevo se c'era qualcosa riguardante lo studio> dissi io, neanche lei ci credeva, ma io odio gli sport di squadra, da piccola ho praticato tiro con l'arco e combattimento, ma sono sport individuali.
<Sarò felice di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno ma ora devi andare a lezione, ecco il tuo orario> disse il preside, lo ringraziai ed uscii dalla presidenza.
Mi diressi verso l'armadietto dove avrei dovuto posare le mie cose, accanto a me c'era un ragazzo basso e paffutello che si limitò a salutarmi con la mano per poi dirigersi verso la sua aula.

Alla prima ora avevo biologia, una delle materie che più mi piacevano.
Entrai in classe attirando l'attenzione di tutti gli alunni e della professoressa.
<Lei é Hela, sarà la vostra nuova compagna di classe, mi aspetto da tutti voi una degna accoglienza>. Disse la donna, mentre parlava un ragazzo catturò la mia attenzione, era Flash. Diamine volevo solo scappare, mi fissava con un sorriso malizioso in faccia mentre io cercavo di non incontrare il suo sguardo, più dietro, all'ultimo banco c'era un altro ragazzo, era Peter, le probabilità di successo si stavano alzando ulteriormente.
<C'è un posto libero vicino a Flash, siediti lì> disse la professoressa, imprecai in silenzio, avevo il terrore di sedermi lì vicino a lui, sicuramente non sarebbe andata bene.
<Ciao bambolina> disse non appena mi sedetti a fianco a lui, non gli degnai una risposta, volevo mostrarmi forte ma in realtà dentro di me volevo solo sprofondare.

***

Durante la lezione la prof mi fece svariate domande alla quale diedi una risposta a tutte, il resto della classe mi guardava sorpreso, credo abbiano trovato da chi copiare.

Finì la lezione e di fretta mi avvisi fuori dall'aula, non volevo avere niente a che fare con Flash dato che capii subito che aveva intenzione di venirmi incontro. Mi diressi in bagno dove ebbi una brutta sensazione, di nuovo quel brivido mi attraversò la schiena, i miei occhi stavano cambiando, stavo di nuovo perdendo il controllo.
"Hai paura?" Chiese la voce dentro di me con tono divertito.
<Sta zitta> urlai forse un po' troppo forte, infatti una ragazza uscii dal bagno guardandomi male, in quel momento i miei occhi tornarono del colore naturale.
Mi lavai il viso e successivamente mi diressi verso le altre classi. Non incontrai Peter anche se non avevo tutta sta fretta di parlargli.

Durante le lezioni mi feci subito notare dai miei compagni e dai professori, ed é lì che diventai un nuovo bersaglio, come nella scuola vecchia, essere intelligenti non é abbastanza per farsi accettare a quanto pare, ma decisi di non pensarci troppo e di dirigermi verso l'uscita per tornare a casa, li vedi tanti ragazzi raggruppati che esultavano ed urlavano, andai a controllare e c'era Flash che picchiava Peter, quest'ultimo non riusciva a tenere testa al bullo.
Al colpo più brutale che il bullo mollò a Peter decisi di mettermi in mezzo ai due per fermarli.
<La devi smettere!> dissi io catturando la sua attenzione, si fece avanti con un sorriso malizioso, quel sorriso mi mise i brividi, lo stesso che aveva l'ultima volta, ma sta volta decisi di sfoggiare i miei anni di combattimenti per poi mollargli un pugno dritto sul naso, il bullo si fece indietro mente i suoi amici lo raccoglievano da terra.
<Non finisce qui stronza!> mi urlò prima di darsela a gambe.

Le nocche erano arrossate e mi facevano male, ma non ci feci caso, il mio unico pensiero era rivolto a Peter che si trovava ancora a terra con il naso sanguinante.
<Tirati su> dissi aiutandolo ad alzarsi.
<Stai bene?> Disse mentre mi accarezzava con delicatezza le nocche ancora arrossate.
<Meglio di te? probabile> risposi quasi arrossendo, ma perché arrossivo? Non posso arrossire per un ragazzo.
<Ti accompagno a casa, hai bisogno di medicati quelli ferite> dissi indicandogli il sangue ancora in fuoriuscita dal naso.
<Non posso farmi vedere così da mia zia>.
<Allora vieni da me>.
Lo trascinai verso casa mia senza lasciargli parola, in realtà mi era completamente passato dalla mente il piano iniziale, ero troppo presa da lui.

Another Me || Peter Parker Where stories live. Discover now