𝟏𝟒. 𝐒𝐄𝐑𝐀𝐓𝐄 𝐃𝐈 𝐆𝐀𝐋𝐀

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Amber non aveva mai amato le serate di gala.
Il motivo principale? Le persone.
Conversavano sorridendo tra di loro come se niente fosse, come se nella vita di tutti i giorni non si sparlassero alle spalle a vicenda, se non addirittura peggio.

Gli abiti per le serate di gala erano lunghi, come richiesto dal dress code, ed estremamente eleganti.
Amber li adorava, ricordava ancora la prima volta che ne aveva provato uno, solo per curiosità, perché non essendo dotata di grande altezza aveva sempre creduto che un abito lungo avesse finito per accorciare ancora di più la sua figura, e invece si era dovuta ricredere, e poi c'erano i tacchi, che di certo aiutavano.

Quella volta i suoi genitori erano riamasti sorpresi, di solito quando in programma c'erano quei tipi di eventi le litigate con Amber, che non aveva intenzione di parteciparvi, iniziavano il giorno prima dell'evento, ma quella volta lei non aveva fiatato.
Di certo non erano stupidi, il motivo lo sapevano, e forse anche meglio di lei, che si ostinava a non volerlo ammettere neanche a sé stessa.

Per qualche motivo quella sera voleva essere impeccabile, e con impeccabile non intendeva strati di make-up a deformarle i lineamenti del volto facendola sembrare un'altra persona o un vestito con uno scollo eccessivo. Voleva solo sentirsi bella e semplice, desiderabile e attraente ma senza risultare volgare, chiedeva forse troppo?

Aveva passato l'intero pomeriggio a provare abiti, compresi alcuni di sua madre e a scegliere un make-up che la facesse sembrare più grande, ma allo stesso tempo delicato.
Aveva persino chiamato Emma per un consiglio, e anche lei era rimasta meravigliata nel non udire le solite tre parole, che si erano trasformate da "ti prego salvami" a "ti prego aiutami".
Ovviamente, non sarebbe stata Emma se dopo il consiglio non le avesse sbattuto in faccia la verità, da buona amica quale era, e così prima di chiudere la videochiamata le aveva detto: "Tranquilla Amber, Dick ti ha già notata senza alcun vestito elegante e senza alcun filo di trucco", e con un occhiolino l'aveva lasciata prima ancora che potesse ribattere, e conoscendola, negare.

Suo padre indossava uno smoking, rigorosamente nero con una camicia bianca e papillon del medesimo colore della giacca.
Sua madre invece aveva scelto un abito lungo stile impero, con un corpetto in pizzo nero macramè e una gonna in tulle nera, dalla quale traspariva una fodera in raso color nude.
Amber aveva ascoltato il consiglio di Emma, e tralasciato quello della madre che le aveva consigliato qualcosa di più elaborato.
Indossava un abito in raso molto elegante, di un blu petrolio, che le fasciava il corpo alla perfezione, merito anche di alcune modifiche che erano state fatte al momento dell'acquisto.
Le bretelline sottili erano una fila di luminosi strass argentei, che continuavano sul bordo dello scollo a cuore, mentre in vita vi erano dei morbidi drappeggi di tessuto.
La gonna rasentava il pavimento, e uno spacco profondo e laterale mostrava i sandali gioiello argentei e luminosi, con un tacco sottile e slanciato, che salivano attorcigliandosi in maniera elegante attorno al suo polpaccio.

L'ultimo piano della dimora Wayne era un enorme spazio dai toni scuri, arredato con scintillanti lampadari in cristallo, sontuosi divani in pelle chiara e un pavimento in marmo di Carrara lucente, uno stile molto più classico rispetto al resto della casa.
La sala ospitava già un gran numero di persone, ma era ancora presto e nei prossimi dieci minuti quel numero sarebbe come minimo raddoppiato.

«Andiamo a salutare alcuni amici» le comunicò sua madre, «Cerca di fare amicizia, ok?»

E con chi, i cinquantenni?
Amber roteò gli occhi, evitando di dar voce a quel pensiero.
Fantastico, pensò, come ogni volta sola in mezzo a gente che non conosceva affatto.
Incominciò a camminare guardandosi intorno, sperando di trovare qualcuno di familiare.

«Signorina Price... siete incantevole questa sera.»

Amber non ebbe bisogno di girarsi per sapere chi fosse stato a parlare.
«Signor Wayne» disse quando lui gli si parò avanti.

𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭𝐰𝐢𝐧𝐠Kde žijí příběhy. Začni objevovat