𝟐𝟓. 𝐈𝐋 𝐑𝐀𝐆𝐀𝐙𝐙𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐂𝐈𝐑𝐂𝐎

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Forse era la camminata sicura, il fatto che non distogliesse mai lo sguardo e la stretta di mano forte. O magari era il modo che aveva di parlare e di porsi. O il fatto che sapesse toccare la corda giusta al momento giusto. Sta di fatto, che le persone erano portate a seguirlo e ascoltarlo come se fosse la cosa più naturale del mondo. Per non parlare di quando scendeva in campo. Nonostante la giovane età, le sue straordinarie abilità e la sua incredibile intelligenza rendevano impossibile non affidarsi a lui o dargli l'ultima parola.

Amber si trovava nella sua stanza, dove lui, dopo aver indossato la prima t-shirt che aveva trovato nella cabina armadio ed essersi assicurato che stesse bene, le aveva detto di rimanere. Poi, senza aggiungere altro se non un "dirò che sei con Alfred", era sceso di sotto, e lei neanche aveva provato ad aprire la porta e cercare di sentire qualcosa, perché sapeva che sarebbe stato inutile. A separarli c'erano due piani, quattro rampe di scale e dei corridoi dalla lunghezza infinita.

Spense la luce, troppo forte per i suoi occhi in quel momento, e lasciò che l'unica fonte provenisse da fuori, dall'ampia finestra alla quale si avvicinò.
Quella vista le era piaciuta da subito, per la tranquillità che riusciva a trasmetterle, ma quella volta sembrò apprezzarla in modo particolare. Forse, per il fatto che si trovava lontana dal cuore pulsante di quella città che le aveva lasciato ferite che sapeva non si sarebbero mai rimarginate del tutto. Segni fantasma, invisibili per chiunque eccetto che per lei. Prima di allora non aveva mai sentito il bisogno di allontanarsi, e vedere il centro di Gotham piccolo come il palmo della sua mano e saperlo lontano la faceva sentire in qualche modo meglio.
Osservò il meraviglioso cielo scuro, trapuntato da una miriade di stelle luminosissime e che l'inquinamento luminoso del centro non permetteva di osservare, finché il verso di un animale notturno, fermo tra i rami dell'albero sottostante non le fece chinare il viso.

La maniglia della porta si abbassò. «Fammi indovinare» iniziò, «Ha detto di no.» Si voltò e si poggiò contro il davanzale della finestra. La luce che ora proveniva alle sue spalle la oscurò, facendola assomigliare alla sagoma di un'ombra.

«In realtà è stato lui a chiederlo.»

Amber spalancò gli occhi dallo stupore in un primo momento, poi li socchiuse. «Non è vero» disse come se pensasse che si trattasse di uno scherzo. «Impossibile. Conosco i miei.»

Dick avanzò all'interno della stanza. «I tuoi» ribadì, «Hai detto bene.» Si fermò a pochi passi da lei e la fissò. Nelle iridi seminascoste dalle palpebre, gli leggeva talmente tante domande che la notte non sarebbe bastata per risponderne alla metà. Incrociò le braccia al petto e fece un piccolo cenno con il capo, come a dire "non mi credi?".

Amber fece per scuotere la testa. «Fammi capire, dal nulla hanno detto se potevo rimanere qui? Non ha molto senso. Anzi, non lo ha per niente.»

Dick si finse deluso dal fatto che non avesse capito che era merito suo. «No, non dal nulla» replicò, «I tuoi vogliono proteggerti, e io ho parlato di quanto fosse sicura questa casa... e cose così.»

«Però...» constatò Amber, «Ci sai fare.» Scosse la testa con un piccolo sorriso sulle labbra, poi la chinò. Lo sguardo le si perse nel vuoto, e la mente in quella sensazione che le aveva bloccato il respiro. Riusciva ancora a percepirla. «È stata la prima volta» confessò all'improvviso con l'espressione crucciata. «Non avevo mai avuto un attacco di panico.»

«E sarà anche l'ultima» si affrettò a dirle Dick, avanzando come a voler marcare quella frase.

Amber inspirò e lasciò che i polmoni le si riempissero d'aria, per poi buttarla fuori in un sospiro malinconico. «So che non lo dimenticherò.»

«No, non lo dimenticherai.» Dick non le lasciò il tempo di aggiungere altro. «Mai» proseguì, facendole capire che dire il contrario non era mai stato nelle sue intenzioni. Perché lui più di tutti odiava le false speranze, e sapeva cosa si provasse ad averne. «Ma un giorno non farà più paura.»

𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭𝐰𝐢𝐧𝐠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora