𝟗. 𝐒𝐈𝐓𝐔𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐈𝐌𝐁𝐀𝐑𝐀𝐙𝐙𝐀𝐍𝐓𝐈

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Quella mattina la casa era silenziosa, non che fosse mai stato il contrario, ma l'inizio di quella giornata sembrava possedere un qualcosa di diverso. Una tranquillità pacata e leggera, come un fiore che sboccia poco dopo l'inverno, sotto un sottile manto di neve bianca, silenzioso e intrepido.

Alfred era solito alzarsi la molto presto, e fino a quel momento era l'unico già in piedi.
Bruce era tornato dalla serata alquanto tardi e stranamente, e forse vista la gran quantità di ore di sonno accumulate, non era più uscito di casa.
Dick al contrario, aveva passato gran parte della notte fuori, nei meandri bui di Gotham City, anche se non aveva scoperto gran che, ma indagare e scoprire cosa stesse succedendo in quel posto sembrava essere diventato il suo tormento.
Voleva farcela da solo, senza l'aiuto di nessuno, senza il suo di aiuto, non voleva più essere la spalla di Batman, quel ruolo ormai sembrava andargli stretto.
Amber alla fine aveva ceduto, e senza rendersene conto si era addormentata nella camera di Dick.

Il pulviscolo danzava sopra di lei in un debole raggio di sole, che scomparve dopo pochi istanti dietro una corte di nubi compatte e grigiastre che minacciavano pioggia.
Il cielo s'illuminò per un istante, e subito dopo scoppiò un tuono cupo e assordante.
Amber si svegliò di soprassalto, terrorizzata, e aprì di scatto gli occhi come se si fosse appena destata a causa di un terribile incubo.
Affondò i palmi nel materasso per far leva sui polsi, sollevò il busto altrettanto rapidamente e si guardò intorno deglutendo.
Il cuore le era arrivato in gola, e il rendersi conto, poco dopo, di dove si trovasse non l'aiutò affatto.
Pian piano il suo respiro iniziò a tornare regolare, mentre cercava di fare mente locale e ricordare cosa fosse successo esattamente la sera prima.
Una coperta in pile grigio l'aveva tenuta al caldo durante la notte, e Amber sapeva che la posizione in cui si era svegliata non era la stessa in cui ricordava essersi evidentemente addormentata.
Ricordava di essersi seduta ai piedi del letto, non di essersi allungata comodamente e aver poggiato la testa sul cuscino.
Il letto era pressoché intatto, e non sembrava che nessuno, oltre lei, ci avesse dormito, e questo le fece tirare un sospiro di sollievo.
Mentre pensava, spalancò gli occhi, i suoi genitori dovevano essere preoccupatissimi, dovevano averle fatto una quantità infinita di chiamate e con molta probabilità erano anche andati dalla polizia.
Saltò giù dal letto, e senza neanche indossare le scarpe spalancò la porta.
Il suo vestito nero era stato appeso con una gruccia alla maniglia. Alfred, come le aveva detto, l'aveva smacchiato alla perfezione, ma Amber non si soffermò più di tanto, non aveva tempo per quello.
Corse nella direzione in cui ricordava ci fossero le scale e non appena ci si trovò di fronte la figura alta e possente di Bruce Wayne le coprì l'intera visuale.
Era due gradini più in basso di lei, indossava una camicia bianca e dei pantaloni neri, e Amber fu contenta di quel tempismo, o gli sarebbe finita contro.

Spalancò gli occhi, «Signor Wayne» iniziò, rendendosi conto della situazione in cui era e a ciò che molto probabilmente avrebbe potuto pensare Bruce, o magari lo aveva già fatto.
In fondo, aveva dormito nella camera di Dick.
«Io... non è come sembra, posso assicurarglielo» si affrettò a spiegare, la sua voce era carica di imbarazzo.

«Amber» disse Bruce, «Diamoci del tu, per favore» continuò in tutta tranquillità, «Alfred mi ha detto che ieri sera ti sei addormentata qui, e Dick non ha voluto svegliarti.»

«Oh... sapeva già» Amber si morse il labbro, «Io... devo chiamare i miei genitori, non li ho avvisati, saranno...»

«Puoi stare tranquilla, ho avvisato i tuoi personalmente ieri sera, al mio ritorno.»

«Oh, grazie...» Amber aggrottò la fronte, «Posso chiederle» si corresse, «Come vi conoscete così bene? Sembrate più che solo vecchi amici di scuola.»

«Possiamo parlane di sotto, caffè?» chiese lui.

Amber annuì, «Magari però è meglio se prima mi cambio.»

𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭𝐰𝐢𝐧𝐠Where stories live. Discover now