BUGIE

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Buon giovedì miei lettori!

Altri segreti vengono sbloccati🔓

Buona lettura!🤍

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•Ricordo tutto della mia infanzia.
L'orfanotrofio.
La mia stanza.
L'educatrice.
I bambini con cui passavo il tempo.
Avevi degli amici?
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Avere Draco sul mio letto era surreale.
Era giusto e sbagliato allo stesso tempo.
Capii che c'era del rimorso in quello che avevamo fatto dal modo in cui ci rivestimmo, come se fosse un errore da non rifare.
Eppure lui rimase con il petto scoperto e io gli feci spazio sul mio letto; spazio che si affrettò ad occupare.
Come se fossimo pentiti per metà.

Non proferimmo parola su quanto successo.
Non c'era nulla di chiarito, nulla di risolto, eravamo solo due persone che avevano bisogno di ritornare nel loro posto, a casa.

Non sapevo quando avrei avuto di nuovo quel privilegio.
Non sapevo se Draco fosse disposto a toccarmi di nuovo, ad avere del tempo per me.
Non sapevo se avrei avuto il coraggio di mantenere altri segreti del genere una volta guardati i membri dell'Ordine in faccia.
Forse il mio corpo era così tanto pieno di segreti che non riusciva a contenerne altri.

E Draco ha dei segreti?

-"Perché hai tutte queste cicatrici?" con l'indice gli sfiorai il petto.

Potevo guardarlo senza cercare di far finta di non farlo; nessuna scusante.
Quando stavamo insieme era immacolato, come una scultura, volevo sapere cosa avessero fatto alla mia opera d'arte.
Se avesse scelto di stare con me lo avrei tenuto al sicuro, prendendomi io tutte quelle schegge ma adesso i feriti eravamo in due.

-"Dipende.. Ricevute da diverse persone, in diversi luoghi." rispose, guardando le mie mani mentre lo toccavano, ma non mi respinse.
-"Mh.." gli guardai il braccio destro, quello libero dal marchio nero, notando che al mio sguardo lo ritrasse -"C'è qualcosa che vuoi nascondermi, mangiamorte?" gli sorrisi ma lui rimase serio, non diede una risposta negativa ma neanche positiva, rimase in silenzio ma in compenso allungò il suo braccio lungo il materasso come se volesse che lo studiassi.

Avvicinai il mio viso su di esso, come se avessi una lente di ingrandimento e per guardare meglio mi misi a pancia sotto.
Forse mi stava lasciando una chiave e volevo farne tesoro per aprire i suoi segreti.

Portava piccoli tagli sparsi qua e là.
Gli sfiorai le vene al suo solito gonfie ma quando arrivai verso l'avambraccio, al tocco, notai delle cicatrici più sporgenti, trasparenti.
Gli guardai gli occhi come per dire: è questo che vuoi io capisca?
Dal suo sguardo sembrava che attendesse qualcosa e allora cercai di capire cosa.

Le toccai, lentamente e sembrava che le mie mani sfiorassero frasi.
Parole.
Lettere.
Schiusi la bocca come se tutta la mia concentrazione si fosse trasferita nel mio stupore per poi guardare un punto fisso cercando di capire cosa quelle frasi dicessero.
"Non devo.."
Sussurrai andando avanti con le mani come un codice morse per ciechi.
"Dire.."
Guardai Draco come se volessi la conferma che quello che stessi decifrando fosse giusto.
-"Bugie."
La cicatrice era terminata e con la fine della mia frase, Draco rimase ancora in silenzio.
-"Non devo dire bugie." la ripetei per intero per poi ricordare di quella volta che, mentre mi curava dai Nundu, notai delle strane cicatrici sulle mani.
Gliele afferrai, guardando il dorso della sua mano destra e poi quella sinistra.
In entrambe aveva inciso la stessa frase, posizioni dritte, inclinate, sovrapposte, sulle dita.
La sua pelle era piena di quella frase.

POWERWhere stories live. Discover now