DESTINO

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Buon lunedì miei lettori!

C'è un po' di tensione in questo capitolo🙂

Buona lettura!🤍

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Io? Penso nulla.
Helena ai tempi ero solo un bambino, non trattarmi come se fossi già il più mago oscuro di tutti i tempi.
•Vedo il tuo sorrisetto da qui.
•Come mi conosci tu, nessuno.
•Cambiamo discorso che è meglio.. stavamo parlando di quell'uomo.
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-"Guarda che non è come pensi."

Draco mi bloccò tenendo le braccia poggiate sulla cornice della porta -"Io a te non ci penso, mangiamorte." mi abbassai e passai sotto di esse -"Avevo altro da fare con altre persone." dissi mentre mi avvicinavo al camino del salone per accederlo.

-"Io e Damie non stiamo insieme davvero." sentii le sue scarpe eleganti avvicinarsi a me e io alzai lo sguardo verso l'orologio a pendolo
-"Senti, sono le due di notte." mi voltai per guardarlo con un'indifferenza tale che i miei occhi neri trasmettevano più ghiaccio dei suoi chiari -"Sono stanca. Tom non è facile da gestire come te, quindi.." i miei piedi scalzi raggiunsero i suoi -"Fuori da casa mia." raggirai la sua figura per dirigermi nella mia stanza.

-"Come hai detto? Facile da gestire?"
Sentii la voce di Draco da dietro le mie spalle.

-"Si, è così facile manipolarti." mentre rispondevo lui avvolse il mio braccio e mi fece voltare con forza per guardarlo e io che avevo deciso di ferirlo, quanto lui aveva fatto con me, mi imposi di essere impassibile davanti ai suoi occhi.

-"Sei così debole." gli toccai un ciuffo di capelli -"Così noioso." sorrisi guardando invece la sua bocca semiaperta senza voglia di aggiungere nulla -"Non conosco Damie, non posso dire se faccia al caso tuo, però non siete male insieme.." allontanai la mia mano e poi fissai la sua ancora stretta al mio braccio, lanciandogli un'occhiata per fargli capire che doveva lasciarmi in pace.
-"Sei ubriaca?"
-"No." capendo che non aveva intenzione di lasciarmi, lo allontanai io stessa facendo presa sulla sua mano -"Mai stata più lucida."

Mi avvicinai al letto -"Tu credi nel destino, mangiamorte?" gli chiesi con voce calda.
-"Che cazzo di domanda è?" rispose lui, con rabbia, forse nel sentire la mia calma.
-"Una domanda che mi è stata fatta e ora sto pensando a una risposta. Ecco credo che ognuno di noi abbia il proprio, credevo che tu fossi il mio ma no, mi rifiuto." accigliai le sopracciglia -"Quindi non farmi perdere altro tempo, devo dormire." toccai l'interruttore della lampadina accesa e la spensi.

Stavo per sedermi a letto ma Draco mi fece voltare per inchiodarmi al muro -"Dici questo perché sei ferita. Ti conosco."
-"Ferita? Ma ferita per cosa? Io e te non stiamo insieme. Io mi sto facendo la mia vita e tu la tua, a quanto vedo."

Per quanto la mia testa mi dicesse di essere una completa stronza con lui, il male che provavo dentro, dal cuore, era più forte.
Aveva baciato un'altra ragazza, davanti ai miei occhi.
Avevano brindato al loro fidanzamento, davanti al mio cuore.
Le ha toccato i capelli.
Hanno respirato la stessa aria.
Erano così vicini che lei avrà assaporato il suo profumo, quello che ora, adesso, divorava il mio olfatto.
La mia testa non poteva non pensare al fatto che quando lui sarebbe andato via, avrebbe avuto lei in casa.
Il mio cuore voleva che al posto suo ci fossi ancora io.
Ma noi siamo rotti.
Non siamo più noi da molto tempo.
Siamo il ghiaccio.
Ghiaccio rotto, spaccato in mille pezzi, tagliente.

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