"NON HO TEMPO"

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Buon giovedì miei lettori.

Sinceramente?
Mi era mancato scrivere "Helena"
nei punti di vista💙

Buona lettura!

—————————————

•Helena

Ore prima

Tom non poteva conoscere la mia profezia.

Mio padre mi diceva sempre:
"È un tuo vantaggio. Deve essere un segreto."

E aveva ragione. Se Tom pensava che avevamo la stessa profezia, poteva continuare a credere che un giorno sarei stata dalla sua parte. Controvoglia o volendolo.
Ma se sapeva che la mia profezia era diversa dalla sua, non avrebbe perso tempo a uccidermi perché non gli servivo più.

Il problema era che Draco e Regulus dovevano sempre mettersi in mezzo ai miei piani, e li capivo.
Forse però non volevano scoprire cosa recitava quella profezia per tenermi al sicuro ma bensì per tenere al sicuro gli altri non fidandosi di me.

Io avevo un piano che loro non potevano conoscere. Ma credo ormai che, anche se avessero saputo, non mi avrebbero creduto.

Odiavo il fatto che dovevano sempre mettersi in pericolo e io non potevo fare nulla per aiutarli.

Nagini mi diceva sempre:
"Vai da lui. Spiegagli tutto."
Ma non potevo. Loro avrebbero fatto di tutto per contrastare mio padre e qualcosa mi dice che, se viene contrastato, le cose si metterebbero male.
Lui sosteneva che avrei messo in pericolo Draco e suo padre perché loro avevano il marchio. Io ero tra i riflettori e avrei potuto smascherarlo.
Oppure diceva che, se Tom avesse scoperto che io proteggevo Draco, lui stesso avrebbe fatto la spia su di lui.

E aveva ragione.
Per mantenerlo al sicuro, dovevo dividermi da lui perché io non ero al sicuro.
Ma faceva male. Molto male perché non avevo avuto il tempo nemmeno di salutarlo.

Ero così arrabbiata con lui quella notte, quando scoprii la verità sulla mia vita.
Ero confusa. Mi sentivo tradita.
Mio padre continuava a dirmi che era più sicuro che io restassi in silenzio perché "Più dici le cose e più sarà facile scoprirle."
E... Si, mio padre influenzava le mie scelte, come un tempo mi disse Draco.

Lui di sicuro aveva studiato Gellert, in qualsiasi cosa diceva e faceva. Come studiava me.
Ma come spesso non ha capito me, non ha capito neanche mio padre.

Ma questo era un nostro difetto. Non suo.

Draco mi aveva vista ad Azkaban. Mi aveva vista al ministero accanto a Tom come sua guardia personale. Come avrebbe dovuto capirmi?
Draco non avrebbe dovuto sprecare la sua vita a cercare di capirmi.
Gli avevo tolto già troppo tempo.

Capii dopo che ne stavo togliendo anche a Regulus. Lo sentivo, tramite il mantello. Ero felice che lo usasse per proteggersi, che si aiutassero, che fosse il suo jolly, ma ero meno felice di sapere che avrebbero ascoltato le conversazioni tra me e Tom.

Dovevo sempre far credere che la profezia tra me e lui fosse uguale. Collegata.
Questo era il piano. Il mio punto di vantaggio.
Ma non volevo neanche che loro pensassero che lo fosse.
Avevo paura di dare io stessa una versione cattiva di me.

Per tale motivo, per la paura che loro potessero sentire e che tramite le mie parole potessero additarmi come traditrice, non seguii mai il mio piano alla lettera.
Avrei dovuto far capire a Tom che non mi avrebbe avuta facilmente, ma che ahimè, prima o poi sarebbe successo.
La profezia parlava chiaro no? O almeno la sua.
Quella che Tom credeva fosse uguale alla mia.

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