FIDATI DI ME

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Buon lunedì miei lettori!

Fidatevi di me che andrà tutto bene... 🙂🏃🏻‍♀️

Buona lettura!🤍

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Devi smetterla Tom, devi smettere di entrare sempre nella mia vita.

•Lo faccio perché so che posso darti di più di quello che gli altri ti danno.

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•Helena

Collant velati neri.
Camicia bianca dentro una minigonna scozzese nera con quadri alterni tra il grigio e il verde scuro. Blazer nero e stivaletti di pelle neri.
Ero quasi pronta per incontrare la misteriosa donna.

-"Ti sta bene questa gonna."
Draco mi stava squadrando dalla testa ai piedi da ben cinque minuti, o meglio, da quando è arrivato al cottage.
-"Grazie." dissi, mentre sorrisi sotto ai baffi inserendo le due pozioni sulla cassettina di legno.

-"Volendo.. potesti evitare di metterla."
Voltai leggermente il viso per guardare la sua faccetta con il suo bel sorrisetto stampato in faccia che fece svolazzare qualsiasi tipo di farfalla nel mio stomaco.
-"Tu potresti evitare di essere.. tu?"
Portava un pantalone nero, maglione color carta da zucchero che si sposava alla perfezione con i suoi occhi, e un cappotto grigio.
-"Mi sa di no."
-"E allora questa gonna rimane su di me." scrollai la testa per poi guardare la cassettina e chiuderla.
Dovevo fare ancora l'incantesimo per essere Lilith, ma quando ero con Draco volevo parlargli con il mio aspetto.
Ma sembrava che non volesse farmi passare.
-"E se non ti facessi uscire?" alzò un sopracciglio.

Sta cercando di sedurmi pur di non adempiere ai miei compiti?
Perché se così fosse, il mondo magico sarebbe in grave pericolo.

-"Tu piuttosto, dove vai?" lo squadrai da capo a piedi.
-"A casa."
-"A casa?" mi misi su di un lato strisciando sulla cornice della porta per passare perché lui non aveva intenzione di farmi spazio -"Ti consiglierei di stare chiuso nella tua stanza allora." voltai il capo guardandolo sopra la mia spalla -"Da solo, possibilmente."
Fece qualche passo verso di me e le mie scarpe cigolarono per mostrarmi frontalmente.
Quando era abbastanza vicino disse: "Non entra nessuno nella mia stanza."

Un metro e ottantacinque contro un metro e settanta.
Occhi chiari contro occhi scuri.
Stessa gelosia.
Stesse farfalle.
Così vicini ma con tanti problemi attorno per poter stare insieme.

Forse un giorno quando tutto questo sarà finito.
Quando non penserò più a quell'anno in cui ci siamo allontanati.
Quando non penserò più al fatto che sia un mangiamorte e non so perché.
Quando dimenticherò tutto il male che ho ricevuto durante la sua assenza.
Quando tutto sarà più chiaro.
Quando avremo il coraggio di perdonarci.
Di perdonarmi.

Per adesso mi basta che sia qui, presente nella mia vita.
Non voglio etichette.
Voglio solo che ci sia.

Avvicinò le sue labbra alla mia fronte per darmi un piccolo bacio -"Fai attenzione, Lilith." si allontanò, guardandomi con disappunto.
-"Per te Helena." gli sfiorai il lato del collo per poi avvicinarmi alla scrivania e prendere la bacchetta per trasfigurarmi.
Draco, invece, si congedò, smaterializzandosi e lasciandomi spazio per diventare un'altra persona.

Guardai l'orologio: quasi le sei.

Lasciai Helena a casa e portai Lilith all'orfanotrofio.
Aprii la mia borsetta di pelle nera ed estrassi la chiave per aprire il grande cancello.
Entrai, lo richiusi e avanzai verso il sentiero pieno di ciottoli.
Nel silenzio più totale, tra il cinguettio degli uccellini e la bellezza del tramonto, girai la chiave nella serratura del portone principale.

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