VERITÀ

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Buon giovedì miei lettori!

Volevo farvi sapere che domenica verrà Alessia e starà da me, in Sicilia, per una settimana🥹
Saremo di sicuro attive su tiktok e Instagram per farci quattro risate con voi, però vi faccio sapere che non pubblicherò nessun capitolo la prossima settimana.

Vi dico già che dai prossimi tutto si sconvolgerà, in bene o in male, in vista delle elezioni, quindi... vi lascio il tempo di avere l'ansia con me!😂

So che capirete🤍

Detto questo, buona lettura!

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Un uomo spesso mi ha guardata dalla finestra. Forse per lasciarmi spazio o per paura che gli sbraitassi contro.
Perché io come donna, spesso, non sono comprensibile.
Ma sono la sua donna.
E lui è il mio uomo.
Non voglio più spazi tra noi.

Lasciai il suono del mare per sentire quello della sua voce.
Abbandonai la solitudine che mi aveva fatto compagnia per troppo tempo, per abbracciare la sua. Non volevo ne avesse.

Draco era seduto sul davanzale della finestra e so che stava tentando di capirmi.
So che è rimasto in silenzio a cena per far parlare Regulus perché lui gliel'ha suggerito.
So che mi ha aspettata.
So che ha notato che non ho toccato cibo.
E se lui mi ama quanto lo amo io, so che soffre non sapendo cosa mi passa per la testa.

Spesso questa donna ha consumato l'uomo che ama. E devo chiedergli scusa.

Quando entrai a casa, Regulus stava andando via. Me lo trovai davanti alla porta e indietreggiai di un passo per la sorpresa.
-"Vai a parlare con Draco per favore." il suo tono era rigido -"Non so cosa affronti durante le giornate perché non ci dici tutto, ma lui c'è. Io ci sono. Sei tu quella che scompari e non intendo fisicamente." picchiettò la mia mente
-"Non se lo merita."

Regulus non era mai duro con me, solo quando era necessario, e ora lo era. Lo era eccome e aveva ragione.
Non potevo essere arrabbiata con uomini che mi facevano bene a causa di altri che mi facevano male.

Annuii e basta.
-"Vado da Remus..." fece una pausa -"Non vuoi che nessuno sappia della tua presenza qui?"
-"No. Vorrebbero vedermi, farmi domande, e non posso rispondere, né esserci." deglutii perché mi mancavano tutti -"Come stanno?"
Scrollò la testa. Alzò le spalle. E poi si smaterializzò.
Quella non risposta, era più di una risposta.

E con l'aggiunta di vuoto allo stomaco, non dovuto al poco cibo ingerito, mi avvicinai in cucina.
Una stanza buia. Fresca per la finestra aperta a metà. E un lieve odore di tabacco bruciacchiato.

La schiena di Draco poggiata al muro. Lui seduto sul davanzale. Le sue dita che tenevano stretta una sigaretta smezzata, e non le mie mani.
Mi avvicinai e i miei passi lo fecero voltare verso di me. Mi guardò, ma restò in silenzio e in silenzio mi sedetti accanto a lui.

Dopo aver incastrato le mie gambe con le sue, gli presi la sigaretta dalle mani, la schiacciai sul muretto fuori la finestra e la poggiai sul posacenere posto sul davanzale -"Non fumare, per favore."
Stava per dire qualcosa ma lo stoppai -"Ci tengo che non fumi."
Sopratutto se la causa sono io, avrei voluto aggiungere.
-"Non ho nessun vizio, mi aiuta solo a rilassarmi." disse mentre sistemava le maniche della sua felpa verde smeraldo.
-"Non volevo farti stressare." sussurrai.

Quella casa era così silenziosa quella sera.
Luce spenta. Televisore pure. Ma la cosa più importante erano i miei pensieri negativi mutati. A volte dimenticato che mi bastava averlo accanto per tornare a respirare.

POWERNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ