Capitolo 71

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Cirilla percepiva un calore invitante e aprì gli occhi. Si trovava su una distesa bianca che all'inizio sembrava neve quando invece erano piccole margherite. La fanciulla si portò a carponi, non le doleva nulla.

Era forse morta?


"Cirilla?" era la voce che l'aveva chiamata nel vento. Sollevò lo sguardo e vide una donna vestita anche lei di bianco con trecce nei bellissimi capelli argentei e una linea di pittura rossa sulle labbra. Aveva degli occhi che erano paragonabili solo... a quelli di un lupo.

"Mane?" La donna sorrise a Cirilla e si accomodò sul prato piegando le proprie gambe e sedendoci sopra. Posò le mani sulle cosce e prese a scrutare la ragazza di fronte a lei.

"Sono forse... morta?" domandò Cirilla mettendosi nella stessa posizione della dea così da starle proprio difronte.

"No, bambina."

Allora che stava succedendo?

"Ti sto osservando da tanto tempo, principessa e proteggendo da quando sei venuta al mondo." Cirilla spalancò gli occhi, doveva star sognando, non c'era altra spiegazione.

"Perché?"

"Perché?" ripeté Mane. La brezza lieve sollevò i lunghi capelli della dea. "Rivedo il te la me stessa di quando ancora camminavo per queste terre e avrei voluto che qualcuno si prendesse cura di me come tu fai con la gente che ti circonda."

"Cosa è successo?" chiese. Doveva essere in quel posto dove le anime sostavano prima di attraversare il ponte. Era un luogo bellissimo, faceva male il cuore a pensare di doversene andare.

"Sei stata catturata. Ho cercato di aiutarti ma il tuo buon animo ti ha tradito. Mi sono mostrata a te, Cirilla, perché devo chiederti di non far cadere la mia amata terra nelle mani di estranei che tratterebbero il mio popolo come barbari, sterminandoli tutti. Devi impedire a tutti i costi questa guerra, Mane non sopravviverebbe."

"Non so se posso resistere ancora. Mi sento stanca." Le dita candide di mane toccarono la guancia di Cirilla e lei si sentì formicolare per il tocco ultraterreno. Sembrava vero.

"Lo so, bambina. Tuttavia, sei figlia mia, ti ho consegnato a questa terra per proteggerla e prendertene cura e se supererai questa prova che ti si paventa, il resto sarà tutto in discesa."

Cirilla guardò la serie di bracciali d'oro che aveva la dea ai polsi, le lunghe collane. Erano i tributi che l gente del posto le regalava. Li portava tutti con sé come segno di gratitudine.

"Mi farà del male?" non serviva dire chi, Mane annuì triste e guardò il ponte stellato. "Hai un solo modo per salvarti, bambina. Devi fargli capire quanto dolore ti provoca la sua cattiveria. Deve vedertelo negli occhi e cosa ancora più importante, devi fare in modo che lo ascolti dalla tua bocca. Solo allor smetterà di farti soffrire e sarai libera."

"Mane? Chi ha ucciso i miei genitori?" Azzardò Cirilla e la donna scosse il capo.

"Non posso darti una risposta a questo, bambina. Posso dirti però che non sei lontana dalla verità. Devi solo continuare a scavare."

"Ho così tante domande." Mane le posò una mano sul capo e la accarezzò dolcemente.

"Lo so, le vedo fluttuare davanti a me. Vedo tanta luce in te, Cirilla. Tanto amore. Non lasciare che la gente te lo prosciughi, me lo prometti?"

Cirilla annuì, non sarebbe stato per nulla facile. Poi azzardò una richiesta e non fece nemmeno in tempo a pronunciarla che Mane agitò le dita affusolate e un cerchiò si aprì nel prato fiorito.

Cirilla posò le mani immediatamente ai lati della pozza e guardò avidamente e quando lo trovò per poco non pianse dalla gioia. Era vivo e stava bene.

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