Capitolo 75

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Al suo risveglio, Cirilla aveva un gran mal di testa. Ad attenderla c'era della frutta fresca e del latte. Lei scese dal letto altissimo e si fiondò sul cibo. Aveva una fame impressionante. Mangiò avidamente finché una donna non la interruppe. Cirilla stava ancora con le labbra sulla mela quasi divorata quando se ne accorse.

"Maestà." salutò la cameriera che aveva della biancheria pulita assieme a dei vestiti. "Il principe mi ha chiesto di rendervi presentabile."

Ci vollero molti colpi di spazzola per restituire a Cirilla la morbidezza e la gloria originale dei suoi capelli. Cirilla continuava a mangiare come se non mangiasse da settimane, che poi era vero più o meno.

Tristan non aveva ordinato di chiuderla in gabbia quel giorno. Così tentò la fortuna e provò ad uscire dalla tenda. Le guardie le sbarrarono immediatamente la strada.

Non molto dopo il principe fece capolino nella tenda avvisato dai soldati.
"Hai provato a scappare?" Chiese incrociando le braccia al petto.

Cirilla aveva la bocca piena di cibo quando si voltò innocentemente a guardalo.

"Io?" deglutì rumorosamente. "No, volevo solo prendere un po' d'aria. Mi stavo annoiando qui senza fare nulla."

Tristan ci pensò. Per una che non era solita starsene con le mani in mani capiva come l'essere relegata in uno spazio stretto potesse indurla a cercare l'aria salmastra. Glielo aveva detto anche ieri che perdeva la testa a stare lì.

Le passò un mantello e le indicò l'uscita.

"Fa presto." Cirilla fu come una bambina che era stata liberata dalla punizione. Obbedì velocissima e seguì il principe fuori. Lui la portò a passeggiare lungo la spiaggia. Cirilla si tolse gli stivali e lasciò che le onde le accarezzassero i piedi nudi. Tristan rimase sulla parte asciutta a camminarle accanto senza dire nulla.

Si domandò se la vita non fosse fatta proprio da quel tipo di persone: chi attendeva l'acqua sul bagnasciuga con trepidazione e chi perseguiva dritto su un sentiero asciutto e senza imprevisti che aspettando di arrivare alla fine della sabbia.

Cirilla ora si fermava per guardare una stella marina, ora una conchiglia, sembrava tremendamente giovane e Tristan percepì il divario tra loro come mai più profondo. Eppure lo rese contento, vederla così spensierata.

A lui non interessava nulla di quelle cose che lei trovava interessanti e si stava annoiando a morte.

Vedere Cirilla saltellare dopo settimane dove a malapena aveva mosso un muscolo, gli stampò un sorriso sul viso però.

"Non ti bagnare troppo, prenderai freddo." Le gridò sedendosi sulla sabbia mentre Cirilla cercava una cosa che aveva visto nell'acqua.

"Da piccola mi piaceva proprio venire qui al mare." Gli stava spiegando.

"Diciamo che è un'attività passabile. Io l'ho solo attraversato, non ci ho mai passato del tempo per divertirmi." Cirilla si voltò a guardarlo imbronciata.

"Non hai mai fatto una nuotata per te? Giusto perché potevi?" Tristan scosse il capo e Cirilla cercò di invitarlo ad unirsi a lei

Non la ascoltò e allora lei procedette avanti. C'era una rete sotto lo specchio d'acqua che aveva catturato qualcosa. Cirilla si tolse il mantello che cominciò a galleggiare e dopo un profondo respiro, si immerse sparendo.

Tristan sbuffò. Adesso che stava combinando? si trovò a pensare quando non la vide più riemergere, si tolse le scarpe e andò a cercarla esasperato.

Cirilla aveva qualcosa tra le braccia e un'espressione dispiaciuta mentre indicava il piede che si era impigliato nella rete. Tristan afferrò il coltello che aveva al fianco e tagliò il filo, liberandola.

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