Capitolo 108

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****HO FINITO QUESTO e ho iniziato il terzo. ME NE VADO.****

LASCIO COPERTINA SOTTO.

Cirilla seguì la voce, la corrente e le mani la tiravano velocemente verso il fondo che era un buco fatto di oscurità che cominciò ad avvolgerla con aghi freddi che le penetrarono nella carne.

Prese a rispondere al canto, si concentrò sulla dea, le chiese se in cuor suo aveva il coraggio di rifiutarle quella piccolezza dopo tutto quello che le aveva dato.

Poi si ricordò di una cosa che la dea le aveva detto una volta in sogno.

Devi convincerlo ad ascoltarti.

Aveva pensato quella volta che sai riferisse a Tristan, specialmente perché le aveva detto che le avrebbe fatto tanto male e gliene aveva fatto alla fine. Tuttavia, il dolore corporale e mentale non era nulla al confronto del pensiero di perdere l'amore della sua vita.

Di perdere il suo cuore così ingiustamente.

Perché ce l'aveva con lei Sol?

Cosa aveva fatto che lo aveva fatto arrabbiare?

Ripensò alla sua vita a quante volte aveva aiutato la gente ad eludere la morte. A Mane quella era stata una bella bocca, ma per Sol, che non ammetteva di essere sfidato, era inammissibile.

L'aveva ferito nell'orgoglio, combattendo da umana contro un dio e aveva vinto.

La realizzazione la rese ancora più convinta a portare a termine la sua missione.

Cirilla scoprì che in quell'acqua magica, poteva respirare normalmente, come se fosse solo apparente ma in sostanza fosse circondata da aria.

Raggiunse il fondo, che era bollente sotto le sole due suoi piedi. Sembrava carbone ardente. Cirilla posò l'intera pianta come faceva quando doveva provare qualcosa a qualcuno. Era testarda e in quel momento era il suo miglior difetto.

Sol era determinato a non farla vincere. così, nonostante l'occhiataccia di Mane, scagliò le sue miglior armi contro Cirilla.

La ragazza, nel buio pesto, sentì una voce flebile e femminile. "Non voltarti" le intimò Mane.

Cirilla seguì il consiglio e continuò a camminare.

"Cirilla, sono Alexandra." La fanciulla non poté non fermarsi.

Era sua madre.

Che essere meschino quel Sol, pensò Cirilla. Voleva costringerla a cedere dandole una delle cose che aveva sempre desiderato, cioè vedere sua madre.

Lei strinse i pugni e continuò a camminare la voce sparì quasi immediatamente.

Il suo desiderio di recuperare Henry era troppo grande per essere vinto dal quello di incontrare una persona che non aveva avuto molto impatto sulla sua vita.

Allora Sol affilò il tiro e gli mandò Emil.

Cirilla ignorò anche lui, seppur a fatica.

Ogni volta che si allontanava da quelle voci, una piccola fonte di luce infondo all'oscurità acquistava forza.

Era quasi arrivata a destinazione, quando Sol tirò fuori l'artiglieria pesante.

"Cirilla." Il tono era perentorio e severo. La voce possente e affilata.

"Papà?" rispose la fanciulla chiudendo gli occhi. Le tremò la parola tra le labbra per l'incredulità.

"Bambina mia. Mi sei mancata molto." Il canto di Mane aumentò di intensità.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now