Capitolo 107

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La luce era paragonabile solo a quella del sole e la ragazza nascose il volto nel gomito senza però lasciare la mano. Sottovoce stava cantando la litania per impedire ad Henry di scapparle.

Non poteva lasciarla.

Henry non poteva perché allora sarebbe stato come se il sole avesse smesso di sorgere e lei sarebbe stata avvolta da un cielo senza la sua stella più bella. Non poteva vivere una vita infelice a quella maniera, non se lo meritava.

Dopo tutto quello che aveva dato, pretendeva la sua felicità e il suo lieto fine.

Non avrebbe accettato nessuno scenario dove l'amore della sua esistenza gli fosse stato sottratto.

Il calore si affievolì e con occhi irritati, la fanciulla guardò nella pozza.

Henry era ancora lì, le frecce nel petto, la mano fredda. Ruben era sparito.

Cirilla strinse le dita di henry ma non vi fu risposta.

Lo toccò, era gelato.

Era morto.

"Temo non abbiate fatto in tempo." Disse mane tremendamente triste. Cirilla la guardò sprezzante.

"Non abbiamo fatto in tempo? Seriamente? L'onnipotente mane, si fissa su una piccolezza del genere dopo che per lei, ho perso qualsiasi cosa che mi fosse cara?"

"Non sono io a comandare chi vive e chi muore Cirilla. Non sono io a decidere." Le spiegò seria la dea.

Allora Cirilla comprese perché il tutto non aveva funzionato.

Perché aveva pregato il dio sbagliato.

Mane era la dea della luna, e lei accoglieva chi moriva. Ma colui che prendeva le decisioni era Sol e lui era freddo e distante, non sarebbe mai caduto per la tenerezza della scena.

Questo fece arrabbiare Cirilla oltre ogni modo.

Guardò il volto di Henry, pallido e con dolcezza glielo pulì. Sentiva un macigno sul petto mentre ripuliva ancora un altro cadavere.

Cosa doveva fare per un po' di pace?

Veramente non si meritava nulla dopo quello che aveva sopportato.

Gli sfilò le frecce e gli strofinò le ferite finché tutto lo sporco non fu lavato via.

Guardarlo le procurava un dolore che si propagava per tutto il suo corpo.

Non era riuscito a dirgli che l'amava, nella sua testardaggine glielo aveva impedito e adesso non avrebbe potuto più sentirlo. Le sue mattine sarebbero state fredde, le sue notti solitarie.

Non avrebbe più riso, non avrebbe più amato.

Gli avevano tolto anche quello.

Henry che aveva sfidato il mondo intero per lei, era morto a causa sua e lei gli aveva rifiutato anche l'unico desiderio che aveva. Lui che non aveva mai voluto dirlo a nessuno, si era salvato quelle parole per lei ma lei gliele aveva negate con insistenza.

"Mi dispiace, Cirilla." Disse mane posando una mano consolatoria sulla spalla di Cirilla. La ragazza la spinse via e afferrò il bordo della vasca.

"Cosa stai facendo Cirilla?" le intimò Mane mentre con un gesto dettato dalla follia pe ril dolore immane, Cirilla si gettava nella pozza.

"Quella vasca non è fatta per accettare i vivi. Ti ucciderà."

La ragazza stava iniziando a sprofondare, come se il suo corpo fosse fatto di pietre pesantissime mentre quello di henry fluttuava.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now