Capitolo 96

27 4 8
                                    


Cirilla lo aveva scritto per tutto il viso, il tradimento. Strinse le mani in pugni serrati e fissò Nick dritto nella sua anima per capire se avrebbe portato a termine quello che aveva iniziato.

Lo rivide ragazzo, quando le teneva la mano stretta e la portava in giro per i giardini e gli spiegava tutto. Quando la prendeva sulle spalle e correvano con lei che per lo spavento si teneva forte alla testa di Nick quasi strillando ma si faceva coraggio perché era Nick, e Nick non l'avrebbe mai lasciata cadere.

"Vuoi Mane così tanto?" sussurrò Cirilla raddrizzandosi, gli occhi tristi si abbassarono come realizzando la profondità di quel desiderio.

"Mane mi spetta, Cirilla. Se ti fai da parte, se decidi di rinunciarci, non mi costringerai a farti del male."

Allora lo sguardo di Cirilla si affilò e lo guardò dall'alto verso il basso. "Lo hai già fatto Nick."

"Cirilla, Tristan mi ha promesso che non ti farà del male-"

"Tu non ci hai passato del tempo assieme. Anche io lo credevo ma mi sbagliavo. È ossessionato da me, non mi darà un attimo di pace se lo sposo, e poi..." Cirilla fece un passo avanti, l'immagine dell'orgoglio. "Io non voglio sposarlo. Mane ha la sua regina, non gli serve un principe viziato che muove l'esercito ogni qual volta qualcuno starnutisce nella direzione sbagliata. Abbiamo bisogno di calma e di ricostruire quello che è andato distrutto."

"Se non ti fermi, Mane cadrà. Adesso la stanno assediando i soldati di Tristan e riusciranno ad averla vinta. Conoscono ogni punto debole della radura, l'ho studiata affondo apposta. Non hanno scampo, i tuoi ribelli."

Cirilla nascose la sua preoccupazione e si avvicinò a Nick senza esitare e con tutta l'eleganza che gli fu concessa, gli tirò un tuzzo sul naso più forte che poté. Nick indietreggiò reggendosi il setto nasale ormai sanguinante. Cirilla fischiò e sparì in una folata di vento, offrì una mano ad Henry che montò sulla schiena del cavallo immediatamente, senza che Cirilla si fermasse.

I due rimasero inebetiti, Tristan era ancora per terra che guardava Cirilla abbandonarlo ancora mentre Nick stava ancora tirando giù tutti gli dei che conosceva per il dolore.

Cirilla spronò Ruben e raggiunto uno dei sentieri che portavano all'accampamento, abilmente trotterellò tra gli alberi come se ci avesse passato tutta la vita in quei boschi. In un lampo furono all'entrata posteriore della resistenza e i soldati li videro, aprirono i cancelli di legno per farli entrare.

La fanciulla si lanciò giù dal cavallo in corsa e rapidamente raggiunse la tenda dove sapeva che il suo generale era lì ad attenderla.

Håvard era già al lavoro, aveva dato ordine di respingere gli uomini danesi che nello stretto valico cercavano di perforare le loro difese. Cirilla fortunatamente per loro e sfortunatamente per Nick, aveva predetto un qualsiasi luogo possibile per introdursi ed erano riusciti a bloccarli in tempo. Quello che però non potevano fare, era resistere abbastanza allungo da riordinarsi e contrattaccare.

Gli serviva tempo e Cirilla aveva pensato anche quello.

"Parlami Håvard. Quanto tempo abbiamo?" l'uomo si volse a guardarla, notò il grosso rossore al centro della nuca della fanciulla ma non disse nulla.

"Non molto, maestà. non ho idea di come ci hanno trovati, il loro attacco è stato studiato nei minimi dettagli."

"Nick ci ha traditi. Siamo stati venduti ai danesi e a quanto pare, la storia va avanti da quando mio padre ha firmato il contratto con Tristan. quindi ha avuto molto tempo per progettare tutto questo."

Håvard era inebetito dall'informazione, Cirilla non si lasciò commuovere e prese a discutere con il generale dei modi per guadagnare tempo.

"Quello che ci chiedi, Cirilla è un suicidio." Cominciò il capo ei ribelli e Cirilla annuì. Henry era accanto a lei e stava fissando la mappa sul tavolo senza dire altro. Scrutava e scrutava come se stesse calcolando qualcosa di segreto.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now