Capitolo 87

31 3 0
                                    




Aveva le spalle contro il letto, lui era tra le sue gambe.

Le mani erano ovunque. Lo sentì respirare contro il proprio collo, baciarlo, morderlo.

Cirilla aveva cambiato idea. Non voleva più farlo, voleva Henry. Voleva muoversi, scappare e strillare. La tenne ferma e sentì che la penetrava. Lei lo stava pregando di smetterla.

Lui se la prendeva lo stesso. Perché poteva.

Cirilla si svegliò di soprassalto e scoprì di stare strillando solo quando vide gli occhi sgranati di Henry che la guardavano a bocca aperta.

"Ehi. Va tutto bene." La gola le faceva male per quanto aveva urlato. Henry le spazzò via i riccioli bagnati dal sudore e le prese le mani ma lei lo spinse.

Scivolò fuori dal letto proprio mentre Håvard entrava nella stanza con due asce gridando come se fosse pronto ad uccidere chiunque gli si parasse d'avanti.

Guardò Cirilla, poi Henry e piantò le due lame nel terreno prima di dirigersi verso il principe minaccioso.

"Aspetta, non è assolutamente come sembra." Håvard lo stava per prendere dal collo ma Henry lo ignorò e si diresse verso Cirilla che si era raggomitolata in un angolo e dondolava con la testa tra le mani.

"Credo non sia cosciente." Spiegò Henry accucciandosi accanto alla fanciulla tremante.

"Sta avendo un incubo ad occhi aperti?"

Henry annuì e Håvard divenne paonazzo. "Deve essere proprio tremendo. Forse dovremmo svegliarla."

No, il dottore gliel'aveva detto che assolutamente non era una cosa da fare.

"Ti prego lasciami in pace." Mormorò Cirilla e Henry dovette allontanarle le mani per evitare che si raschiasse il viso.

"Non possiamo svegliarla. Aveva qualcosa di simile anche in Inghilterra ma il medico mi suggerì di non svegliarla."

Håvard sbuffò e uscì borbottando. Tornò subito con un secchio pieno d'acqua e Henry non fece in tempo a realizzare cosa volesse farci quando lo gettò addosso a Cirilla.

"Stupida medicina dei ricchi." Sbottò e Cirilla riprese a respirare regolarmente.

"Henry?" disse Cirilla guardando il ragazzo che era difronte a lei e aveva l'aria preoccupata. "Perché sono bagnata? Che freddo." Si lamentò Cirilla abbracciandosi il corpo esile. Henry guardò in cagnesco Håvard e andò a prenderle una coperta.

"Così è come facciamo le cose al nord, principino." Lo prese in giro Håvard con un sorriso mesto. Poi riprese le proprie asce e si incamminò fuori fischiettando.

"Hai avuto un incubo." Confessò Henry asciugandole i capelli mentre Cirilla si cambiava. "E Håvard ha pensato bene che sarebbe stata una grande idea svegliarti con dell'acqua gelata. Anche se io ero molto contrario." Ammise alla fine e Cirilla si ritrovò ad abbracciarlo forte.

Henry smise di parlare e la riaccompagnò a letto.

"è stato tanto brutto?" chiese con Cirilla raggomitolata addosso intanto che sistemava le coperte.

"Sì." Disse solo la fanciulla. "Henry, ti do fastidio così?" domandò mentre si stendeva appoggiando il capo sul petto di Henry senza slacciare le mani.

"No, potrebbe darti fastidio qualcosa lì sotto. Ma se non te ne lamenterai, non lo farò nemmeno io." Cirilla sollevò il capo biondo e sollevò gli occhi al cielo.

"Non puoi emozionarti per così poso." Lo provocò e come risposta Cirilla lo sentì dritto nello stomaco e nascose il capo ridendo.

"Non ci scommetterei dei soldi, se fossi in te."

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum