Capitolo 101

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Cirilla  si pulì il mento con il dorso della mano e si sistemò scrollando le spalle un paio di volte per riprendersi dal colpo.

"Niels." Salutò la regina raccogliendo l'arco che le era caduto e infilandosi la corda tra i seni in modo da non perderlo. Tanto non le sarebbe servito in uno scontro ravvicinato.

"Vi stavo cercando per tutto il campo." Sentenziò l'uomo malignamente. "Vostra altezza."

La stava palesemente prendendo in giro, ma Cirilla era pronta a giocare così lo sorprese inchinandosi scherzosamente muovendo i piccoli piedi e abbassando il capo.

"Il principe ci ha ordinato di riportarvi da lui viva."

"Be' se ha ancora voglia di sposarmi. Direi che uno si aspetterebbe questo come minimo."

"Ma non vuole più farlo. Ha cambiato idea e ha deciso che come moglie non sareste adeguata." Cirilla strinse i pugni, aveva già capito quello che voleva dirle Niels. "Ha detto che come puttana di corte, in Danimarca lo rendereste molto più felice." Cirilla tirò fuori il coltello d'argento di Henry, aumentando la presa sul manico e poi, in modo teatrale, cominciò a ridere in maniera finta ma fastidiosa.

"Perché lui pensa veramente che mi lascerei mai toccare ancora da lui? nemmeno se scoprissi che fare la puttana fosse la vocazione della mia vita, lo accetterei come cliente. Nemmeno per tutto l'oro del mondo, potete dirglielo se riuscite ad andarvene vivo di qui." Suggerì Cirilla e con uno scatto della mano, fece volare il coltello dritto nello stomaco dell'uomo.

Niels si piegò per il dolore. Cirilla prese a sfilarsi l'arco dalle spalle ma Svend le saltò addosso cogliendola di sorpresa, atterrandola.

"Togliti, Svend. Non ti farò del male." Ammise Cirilla mentre il ragazzo le bloccava i polsi sulla testa. Era leggermente più alto di Cirilla e anche se magro, aveva molta forza nelle braccia. Cirilla non riuscì a liberarsi nonostante si stesse dimenando.

"Venite con noi, e smettetela con questa farsa. State facendo male a molta gente." Sputò il ragazzo che aveva gli occhi lucidi e sembrava disperato. "Io vi conosco, voi non siete egoista. Rifletteteci. Vale veramente la pena causare tanto dolore per un'infatuazione? Lui non è il vostro promesso sposo, non vi è alcuna garanzia che mantenga la promessa."

Cirilla lo guardò dritto negli occhi fulminandolo. Aveva una rabbia dentro dopo quell'affermazione che seppure l'avessero trafitta mille frecce, non avrebbero potuto arrivare alla montagna di dolore che provava in quel momento dopo quelle parole.

Con tutta la calma del mondo, cominciò a far passare le gambe da sotto il corpo di Svend, finché con le ginocchia non fu contro il suo petto e dopo avergli lanciata un'occhiata incazzata, lo scaraventò via.

"Non vi è alcuna garanzia dici?" disse Cirilla seria come la morte.

"Che me ne faccio di una garanzia, quando quella persona sta letteralmente rischiando la vita per proteggere un popolo che non è il suo, mettendo a rischio il suo intero regno per me? Capisci perché, Tristan non mi avrà mai, Svend? Capisci perché, non potrò mai amarlo?"

"Siete ingiusta, ha mosso un intero esercito per voi."

"Anche Henry." replicò immediatamente puntando verso il suo popolo. "Tristan lo ha fatto per sé stesso, per assoggettarmi e imprigionarmi di nuovo. Lui per liberarmi. La vedi la differenza?"

Cirilla venne tirata indietro e avvertì il freddo metallo contro la gola. Niels le aveva i capelli attorcigliato attorno al braccio in modo che lei non potesse allontanarsi e il coltello che aveva usato per ferirlo adesso era nelle sue mani pronto a ferirla.

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