Capitolo 89

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Stavano intorno al fuoco quella sera, Cirilla indossava un abito dalle lunghe maniche color verde foresta e raccontava di quella volta che suo padre l'aveva portata a caccia nel bosco e aveva rotto l'arco cadendoci sopra perché suo padre l'aveva spaventata di proposito.

Henry la osservava estasiato. Guardava come tutti pendevano dalle sue labbra e come lei si sentisse a casa tra quella gente. Si sentiva in colpa perché l'unica cosa che riusciva a pensare fissandola, era quanto sarebbe stata stretta e bagnata. Non riusciva a togliersi il pensiero di lei nuda.

E la sua concentrazione andava peggiorando sempre di più a mano a mano che l'astinenza aumentava. Cirilla stava gesticolando fingendo di incoccare una freccia e quando finse di scoccarla, i capelli le caddero in avanti per il movimento repentino.

Poi uno dei giovani prese a suonare un liuto e tutti presero a ballare.

Henry abbassò lo sguardo verso il suo libro ma la sua distrazione non durò troppo. Cirilla gli posò la copia di Mane sul tronco dove era seduto e lo fece alzare.

Cirilla bevve un calice di vino dopo il primo giro, era assettata. Henry la accompagnò senza lamentarsi.

La fece volteggiare due volte velocemente prima di afferrarla per i fianchi e farla girare per aria.

Non l'aveva vista così felice. Gli si riscaldò il cuore con quel suo sorriso tremendamente grande e giurò che l'avrebbe fatta la sua missione di vita renderlo permeante.

"Allora sei capace di ballare." Lo provocò Cirilla e lui in risposta la sollevò ancora.

"Solo se è strettamente richiesto." Rispose il principe. Cirilla piroettò verso di lui finendogli contro il petto e rise.

"Che altro mi nascondi?" disse lei accarezzandogli il petto.

"Non molto, temo." Cirilla prese un altro calice e iniziò a berlo piano.

"Sai, Henry. So quello che hai fatto per me." Henry si fermò e smise di sorridere quando gli occhi di Cirilla si fecero affilati. "So che ti sei concesso alla marchesa per proteggermi." Sputò Cirilla gettandogli le braccia al collo.

"Come l'hai saputo?"

"Sono andata ad affrontarla qualche giorno prima del tuo compleanno perché volevo che la smettesse di farti del male. Volevo staccarle la testa." Ammise Cirilla e Henry le cinse la vita delicatamente.

"Mi ha raccontato tutto. Io le avevo promesso di lasciarti in pace se lo faceva anche lei."

"Per questo mi hai evitato?" Cirilla annuì e lui le passò una mano tra i capelli. Era perso in quegli occhi verdi che sembravano brillare solo per lui.

"Volevo proteggerti, per ripagarti di tutte le volte che hai dovuto rischiare per starmi accanto. E perché ti ho baciato senza permesso." Henry prese ad ondeggiare al rumore della musica che ormai era diventata un sottofondo appena udibile nella conversazione a cuore aperta che stavano avendo.

"Credo... di aver capito di amarti, proprio grazie a quella vipera." Henry non sapeva cosa rispondere. Si sentiva la testa bombardata di emozioni e informazioni così rimase in silenzio.

"Non voglio che tu mi risponda." Confessò Cirilla toccandogli il naso con il proprio mentre si sollevava sulle punte. "Non te l'ho detto perché voglio sentirmelo dire di rimando. Però stiamo per andare in guerra e voglio che tu sappia che ogni volta che ho avuto la possibilità di scegliere, ho sempre scelto te e che sei la mia rappresentazione perfetta dell'amore. Sei la mia persona, qualsiasi cosa accada, lo sarai sempre."

Henry abbassò il capo e le prese una mano, per baciargliela. "Sento di non meritarlo dopo averti lasciata alle grinfie di quell'animale."

Cirilla scosse il capo e fece in modo che Henry la guardasse negli occhi. "Henry, quello che mi è stato fatto non è colpa tua. Tu non sei Tristan e ogni cosa è solo e soltanto colpa sua. Tu sei stato l'unica cosa a tenermi sana di mente in tutto quel dolore. Il pensiero che eri al sicuro da qualche parte, mi ha salvato Henry. Sei stato la mano che mi ha ancorata a questa vita terrena e nessuno, nonostante tutto, riuscirà a toglierti ciò. È merito tuo, se sono qui."

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now