Capitolo 109

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Era una stella ormai, quella flebile fonte di luminosità. Cirilla la raggiunse evitando le mani che presero a sbucare dal suolo per afferrarla e ci si lanciò tirandola via dall'oscurità che voleva mangiarsela.

Sottrasse quella fonte di purezza dalla cattiveria del mondo e la tenne al cuore per proteggerla.

Proprio come il proprietario aveva fatto con lei per così tanto tempo.

Cirilla non avvertì l'impatto con il terreno freddo ma si scoprì ad avere l'acqua che le entrava per la gola al posto dell'aria.

Nuotò con il braccio libero verso la superficie e quando affiorò, si tenne forte al bordo della vasca.

"Non ci posso credere." Sentenziò Sol avvicinandosi alla fanciulla. "Una stupida mortale!" stava lamentandosi mentre Mane sorrideva genuinamente.

"La mia protetta!" esclamò battendo le mani orgogliosa.

"Questo è tutta colpa tua!" Mane sollevo gli occhi al cielo e diede al grande Sol un buffetto scherzoso.

"Che musone che sei. Dopo tutti questi secoli, non hai ancora imparato a perdere con dignità."

"Tanto non glielo restituirò comunque." Sputò Sol dando le spalle alle due donne che lo guardarono scandalizzate.

"Dopo quello che ho fatto, certo che me lo restituirai."

Poi Cirilla si ricordò ancora le parole di Mane.

Devi convincerlo ad ascoltarti.

Il gesto in sé non bastava.

Cirilla prese la piccola fonte di luce che aveva tra le mani e tenendola stretta, uscì a fatica dall'acqua. Era esausta, si sentiva drenata ma non avrebbe trovato pace finché Henry non fosse ritornato da lei.

Raggiunse il dio Sol e con fare prepotente lo prese per il gilet e lo costrinse a guardarla. Il dio era indignato per l'audacia di quella donna.

"Ascoltami un po', potente dio Sol." Il tono goliardico non sfuggì a Sol che affilò lo sguardo. "Restituiscigli la sua anima, mi hai capito? Ammetti la tua sconfitta e ridammelo. Ho fatto quello che tu ritenevi impossibile, ti ho battuto al tuo stesso gioco, persino le tue anime, si sono ritorte contro di te. L'universo intero, vuole che ciò accada e accadrà, non è forse così?"

Per essere una persona che aveva avuto tutta la sua vita per fare pratica con le persone orgogliose, non aveva certo capito il trucco per conquistarle quando perdeva le staffe. Era stanca e quindi Cirilla non era molto diplomatica al momento.

Sol era sul piede di guerra e quel comportamento lo stava solo facendo spazientire.

Sentirono un colpo di tosse e le due divinità si voltarono a guardare il quarto non invitato alla questione.

Cirilla perse quel poco di forze che aveva quando vide Tristan stare lì a guardarla.

La giovane, istintivamente, si nascose dietro Sol che le rivolse un'occhiata annoiata e si spostò lasciandola scoperta.  Sol poteva somigliare a Henry fisicamente, ma non era lui, realizzò Cirilla.

Mane gli riservò un'occhiataccia e allora lei stessa si frappose tra Tristan e la sua protetta, aumentando la luce che proveniva dal suo corpo per avvertire l'umano che l'avrebbe pagata cara qualsiasi cosa avesse provato a fare alla regina di Mane.

Da quanto era lì?

Da molto.

Aveva visto tutto, il principe danese. Aveva visto come lei aveva rischiato la sua stessa vita per salvare Henry, l'aveva vista disperarsi, sfidare il dio Sol e aveva capito finalmente perché non l'avrebbe mai avuta.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now