Capitolo 78

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A Cirilla fu concesso di girare, ovviamene sotto scorta con ben quattro guardie personali nei limiti dell'accampamento. Riuscì a raggiungere persino la piazzola prima che gli uomini le intimassero di non allontanarsi troppo.

Stava cerando di carpire più informazioni possibili sul castello. Di vedere se fossero tutti al sicuro. Sembrava completamente chiuso ed inaccessibile ed era una bella cosa. Significava che nessuno l'aveva ancora vinto.

"Altezza." Disse la donna che la vestiva sempre tutte le mattine. "il principe vi chiede di prepararvi questa sera, vuole cenare con voi." Cirilla le crollarono le spalle. Guardò le alte torri azzurre di Mane e sospirò.

Pregò internamente che fossero tutti salvi.

E che tenessero duro finché il bel danese non le avesse offerto un accordo almeno passabile.

Lei lo sapeva cosa voleva Tristan e non riusciva a capire perché, non glielo dava.

Anche quella volta nella vasca, ci era andata vicina ma qualcosa l'aveva tirata indietro.

Alla fine non era nemmeno spiacevole, come uomo. Era prestante, molte donne avrebbero fatto carte false per averlo. Lei lo respingeva come se avesse la peste.

Non riusciva a capacitarsene. Se avesse usato la metà della dedizione che usava per respingerlo, per conquistarlo, sarebbero stati felici oltre modo.

Tristan letteralmente stava pregando per poco, anche delle briciole della sua attenzione e l'aveva lasciata dormire molte volte senza importunarla. Avrebbe potuto prenderla di prepotenza e non l'aveva fatto.

Ancora. Si disse mentalmente.

Non dipendeva da Henry, lui era un capitolo chiuso lo sapeva. Non poteva rimanere attaccata a lui, poteva crogiolarsi nel suo ricordo ma doveva lasciarlo andare. Perché era in Inghilterra e si sarebbe sposato anche lui prima o poi. Non l'avrebbe aspettata per sempre.

Vero?

Sospirò e seguì le guardie all'interno della tenda dove loro rimasero fuori per lasciare che Cirilla si preparasse.

Si sollevò i capelli in una coda alta, indossò un vestito che le aveva scelto Tristan color corallo e lo attese.

Quando si intrufolò nella stanza pareva molto stanco e affaticato. Chissà cosa era successo o forse era ancora il lieve raffreddore di ieri.

Dal suo volto, non osò chiederlo. Non sembrava volerne parlare, comunque.

SI accomodò dal lato opposto del piccolo tavolino improvvisato e le fece cenno di mangiare. Lei non vedeva l'ora. Lui la osservò attentamente e Cirilla fu costretta a bloccarsi.

"Ultimamente stai mangiando molto." C'era un'insinuazione al fondo di quella affermazione, ma non riuscì a capire dove fosse il problema finché lui non le disse. "Non ti avrà mica messa incinta quel bastardo?"

Tutti i colori che aveva la abbandonarono e lo guardò sconvolta.

"Non è stato nemmeno capace di farlo nella maniera giusta? Doveva annoiarmi fino a questo punto?"

Gli occhi gli si erano fatti neri e sembrava famelico per un po' di sfogo. Si dava il caso che lei fosse la distrazione che voleva.

"Non lo sono." Lo assicurò lei imbarazzata e abbandonò il cubo. "Mi hai lasciata a morire di fame, è ovvio che voglia mangiare. Se però ti da fastidio, smetto." Ammise guardandosi le mani.

"Quella volta, ha finito dentro non è forse così? Glielo hai lasciato fare?" era arrabbiato ma ancora sopportabile.

Non doveva rispondere alla provocazione.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now