Capitolo 115

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La lasciarono riposare per tutta la mattinata seguente. Cirilla era distrutta, lo vedevano tutti e per renderle il passaggio meno indolore possibile, quando riprese i sensi, solo Liv era presente nella stanza. Il resto era in giro per il castello, preoccupato per lei certamente, constante si stavano impegnando a preparare tutto per quando Cirilla sarebbe discesa. Avevano pulito e spazzato via ogni segno della guerra. Il grande arazzo era ritornato al suo posto dietro la scrivania di suo padre. Tutte le cose di valore che i ribelli avevano portato via, tornarono a casa ad adornare i corridoi del castello e la bandiera della dea Mane, prese a sventolare ancora, ora che sua maestà era tra le mura che riposava sana e salva.

"Liv?" la voce era flebile e spenta. La cuoca si sedette sul divano dopo aver posato il vassoio con dello stufato caldo. "Che giorno è? Mi sembra di aver riposato per settimane." Cirilla si stropicciò gli occhi e si trascinò al bordo del letto per tirarsi a sedere.

"Hai dormito solo tutta la notte, tranquilla. Penso tu ti sia esaurita del tutto, dopo Nick. Che peccato, volevamo tutti un gran bene a quel ragazzo." Cirilla si intristì al pensiero e lasciò cadere le gambe a penzoloni dal lato del letto prima di afferrare la ciotola e mangiare una cucchiaia di stufato.

"Dov'è Nick?"

"Lo abbiamo seppellito accanto ad Emil. Speriamo gli insegni una bella lezione, che se la merita." A cirilla piaceva quello scenario. Emil gliene avrebbe cantate per anni, dopo quello che aveva fatto. "E non sapevamo se avresti gradito, ma abbiamo scelto di ricoprire la sua tomba con gli stessi fiori che hai usato per Emil. Henry se ne è incaricato personalmente."

Cirilla sentì un brivido percorrerle la spina dorsale nel sentire quel nome.

"Come sta?"

"Non bene. Si è intrufolato questa notte per dormire con te e tenerti d'occhio. Aveva temo paura che ti venisse la febbre per lo stress. Non ha chiuso occhio nemmeno per un secondo." Cercò di persuaderla Liv ma lei la ignorò. Si scolò la ciotola e la appoggiò sul cassettone prima di alzarsi e infilarsi la vestaglia per coprirsi.

Tirò fuori i capelli da dentro la stoffa e questi piovvero come una cascata fino a toccarle il sedere. Erano diventati tanti.

"Avrebbero bisogno fi una pettinata." Suggerì Liv e Cirilla fece spallucce andando verso la porta.

"Prima vorrei vedere la tomba di Nick, poi mi rimetterò in sesto così potete smetterla di preoccuparvi." Liv sorrise alla fanciulla e alzando le mani preventivamente le rispose:

"Non succederà mai. Sarete sempre la nostra principessa e noi avremo sempre premura di preoccuparci per voi."

Cirilla tirò fuori la lingua intanto che apriva la porta e usciva. Inciampò su un paio di gambe lunghe che scattarono per afferrarla prima che rovinasse sul pavimento di pietra.

"Ah, Henry è fuori! Ma vedo che vi siete incontrati." L'occhiataccia che la ragazza rivolse alla donna adulta era degna delle migliori bambine imbronciate, ma Liv ci era abituata e mentre piegava delle stoffe pulire fingendosi impegnata, la regina scoprì che stava ridendo.

"Ehi." La voce calda di Henry la accolse, lei passò lo sguardo scuro verso di lui e dopo averlo a malapena degnato di un'occhiata, proseguì verso i giardini.

Ovviamente, non esisteva che Henry la lasciasse perdere e così se lo trovò che la pedinava a distanza di un paio di falcate in silenzio anche se era palpabile la nube di fulmini che imperversava sopra il suo capo.

Cirilla raggiunse il grande albero dove Emil spesso pranzava e si sedette nello stesso posto dove si era accucciata la prima volta che lo aveva dovuto seppellire.

Adesso accanto a lui c'era un'altra distesa di fiori celesti che emanavano un profumo calmante e bello.

"Sei uscita senza scarpe." Le fece notare Henry prima di accomodarsi accanto. "Ti ferirai di nuovo."

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now