Capitolo 102

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Lo capisci?" cominciò Cirilla prima di voltarsi per abbandonare Svend. "Qual è la differenza tra i due?"

La ragazza non attese e cominciò a correre per raggiungere il resto della battaglia.

Il capo dei ribelli, aveva tre persone attaccate al suo mastodontico corpo. Cirilla preparò la freccia e uno lo colpì al tallone così che Håvard con un movimento delle braccia, si liberò degli altri due come se fossero agnellini da macello. Il gigante, con la sua lunga treccia rivolse a Cirilla uno sguardo di gratitudine e lei si mosse ad aiutare gli altri.

Stava cercando Henry. era sparito da un po' e temeva che si fosse cacciato in una brutta situazione. Fino ad allora non si era allontanato, cosa poteva essere successo, si domandò Cirilla dubbiosa.

Qualcosa le volò sulla testa e Cirilla si fermò di colpo. Il vento fu tagliato attraverso dall'oggetto che finì nel petto di un danese senza lasciargli possibilità di replica. Il fruscio della pelle che si contorceva sotto i possenti muscoli di Gunilda catturò Cirilla. Era alta quasi quanto Håvard e i lunghi capelli biondi erano ricoperti di pezzi appuntiti che non lasciavano scampo ogni volta che ruotava su sé stessa.

La donna le fece un occhiolino mentre tirava via l'ascia dal corpo senza vita del nemico e se la poggiava dietro il collo bloccandola con le mani passeggiandole attorno.

"Maestà." la salutò prima di ondeggiare via. Sembrava tremendamente a suo agio in quell'ambiente. Tutti i suoi soldati lo erano. Combattevano senza carinerie, lo facevano per vincere.

E questo era un'arma a doppio taglio, poiché ci mettevano il doppio della forza e non erano fatti per durare a lungo mentre gli altri sì.

Erano crudi guerrieri senza etichetta. Colpivano per uccidere e lo si vedeva nel fatto che più della metà dell'esercitò nemico era sparito ammassato sotto i loro piedi sotto forma si cadaveri.

Tristan rimaneva sul suo cavallo, a Guido care indegni chiunque di loro capitava sotto il suo sguardo.

Non era ancora sceso in campo. Cirilla era sporca e stanca, eppure lui aveva scelto di aspettare.

Perché, non lo sapeva.

Cosa spingesse un sovrano a comportarsi così insensibilmente verso un qualcosa che aveva voluto lui in primis, la rendeva molto arrabbiata.

I loro occhi si incrociarono e Cirilla, che dovette tirarli via per un secondo in modo da liberarsi di un suo nemico, ritornò più intristita e delusa verso quello che sarebbe potuto diventare il suo futuro marito.

Cercò di comunicargli quanto fosse delusa da lui. quanto gli facesse venire il ribrezzo, il fatto che riteneva che la sua vita valesse più degli altri.

Tristan se la scrollò di dosso come se non valesse nulla la sua opinione.

Questa volta, non le importò.

E si stupì nel constatarlo

Perché aveva avuto una presa sulla sua anima fino a poco tempo fa. Adesso si sentiva libera. Si mosse verso di lui, da donna libera. E gli fece sapere chiaro e tondo ad ogni passo mentre inforcava la freccia, che lei era una regina e aveva un regno suo, mentre lui era solo un principe con ancora nulla a suo nome tranne gli uomini, che aveva anche mandato a morire per i suoi capricci.

Lo detestava profondamente. E glielo avrebbe fatto sapere.

Tristan sollevò la spada per parare il colpo ma Cirilla aveva mirato in modo da non colpirlo direttamente. Il dardo passò la gamba del suo cavallo e questo si sollevò per il dolore, disarcionando il principe.

Raccolse una freccia da terra, la sradicò con rabbia e la incoccò con forza. Lo voleva morto.

Lo voleva stramazzato e impotente.

[2]Sol - Il Dio Sole [hs] - AU - MatureWhere stories live. Discover now