Capitolo 2: Ragazzo sexy.

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Dopo la nomina del nuovo presidente del consiglio studentesco, il più famoso della storia dalla sua fondazione sia per le attività accademiche, che per lo sport, anche tutte le ragazze hanno iniziato ad interessarsi a lui. Tutta la città ne parla, tranne i miei amici più stretti, che si sono messi in competizione per la presidenza del consiglio studentesco.
Siamo stati sconfitti in modo molto umiliante.

"Non parlate di quel bastardo".
Ho gridato a coloro che hanno iniziato questa conversazione.

Dannazione! È come essere dalla sua parte.

"Oh, è perché hai perso, bastardo?"
Questo è crudele, davvero.

"Non voglio sentire il suo nome".
Mi difendo.
Chi mai ammetterebbe una sconfitta?
Il mio cuore comincia a bruciare.

"Abituati. Sentirai quel nome per molto tempo".

Tutto ciò mi infastidisce, così decido di uscire dalla classe, ma per andare dove?

Hmm? Guardo a destra e a sinistra ma non passa nessuno, così ritorno in classe per riconciliarmi con gli altri.

"Che programmi avete per stasera?"

"Voglio studiare."

"Voglio mangiare a casa."

"Ho sonno."

"Voglio andare a letto."

Rispondono uno dopo l'altro Po, Win, Pat e Yo.

Che si fottano.... hanno intenzione di lasciarmi da solo.
Pensano già alle vacanze, vero?

"Sì, beh, lasciatemi pure da solo".
Fingo una faccia triste, sperando nella compassione di alcuno.
In realtà fanno spallucce e se ne vanno.
Amici sleali!

"Posso andare a giocare a basket con Dek Silpa", mormoro tra me e me.
Fortunatamente, ho ancora un amico di un'altra classe su cui fare affidamento.
Chiamo il mio amico dicendogli di incontrarci al campo da basket.
Nel frattempo, mi reco nel bagno della palestra per indossare la divisa sportiva.

"P Tin".

Nello spogliatoio maschile, sento la voce di una ragazza pronunciare quel nome.
Deve trattarsi del mio avversario.
Cosa dovrei fare?
Ho libera scelta, posso scegliere se rimanere e scoprire cosa succede o andarmene.
Avendo quest'opportunità, ovviamente, chi sarebbe tanto sciocco da andarsene?
Così mi dirigo lentamente verso la voce.

"Mi piaci P Tin".

Ascolto di nascosto la voce della liceale.
Non credo che si tratti di una studentessa di questa scuola.
La ragazza è carina, con labbra sottili, naso piccolo e pelle chiara.
Con Ai Tin sarebbe così dannatamente sprecata.
Ai Tin si toglie la maglietta e osservo la sua pelle bianca e i suoi addominali.
Non credo di averli notati quella sera?

Ehi! Perché stai pensando a quella notte?
Scuoto la testa e mi scrollo di dosso quel pensiero il più velocemente possibile.

"Ti prego, accetta questo fiore", dice la ragazza in ginocchio.
Merda! È super coinvolta.
Dovrebbe guardarsi.
Ha visto troppe serie coreane?
Poi, il bel ragazzo tira velocemente in piedi la ragazza.
Qual è il risultato? Lo fa con un po' troppa forza.
Quello che succede dopo sembra essere uscito da un dramma tailandese, ed è così scontato e smielato da far venire voglia di vomitare.
L'eroe tira su l'eroina.
Le gambe dell'eroina sono deboli, quindi si appoggia al protagonista.

"Voglio vomitare".

"Chi è là?"

Dannazione! Cosa dovrei fare?
Pensa ad una scusa!
Mi guardo le mani.

Ah! Il cellulare!

"Ciao, mamma, torno tardi perché sto giocando a basket". Faccio finta di essere al telefono.
Il bel ragazzo non se ne sarebbe accorto perché non è così intelligente.

"Tutto bene? Il telefono è capovolto".
Lo spilungone si trova di fianco a me, non so da quanto tempo, e mi sorride.

Abbasso lentamente il telefono e lo controllo. Dannazione!
La classica finta chiamata con il cellulare capovolto.
Stupido studente del dodicesimo anno, Gun!

"Di solito chiamo così, è molto meglio per quanto mi riguarda."
Dove dovrei nascondere la faccia?
Il bel ragazzo si mette a ridere, finché la ragazza non gli si avvicina.

"P Tin, perché ridi?"
Tin si gira per sorridere alla ragazza, poi torna a guardarmi sorridendo e trattenendo le risate.

"Rido dei pazzi che ci sono in giro".

Pazzo? Bastardi!
Voi bastardi mi avete ingannato e rimproverato.
Il mio cuore non può che risentirne.
Vorrei strattonarlo e prendere a pugni il suo bel viso.
Ma ora, a causa del suo rango e della sua popolarità, ha troppe persone dalla sua parte.
Se gli tirassi un pugno, verrei colpito più forte. Più di diecimila scarpe in tutta la scuola mi farebbero calpesterebbero.
Il primo paio sarebbe dalla bella ragazza di fronte a me, ma io vorrei ancora dargli un pugno in faccia.
Non lo faccio solo perché davanti a me c'è una bella ragazza.

"C'è qualche pazzo qui intorno?"

Non lo ripetere. Mi fa male sentirlo.

"Sì", Tin sorride ancora.
Sorride come se, in questa vita, avesse appena imboccato la via della felicità.

"Oh, i fiori, li prendo io", continua.

"Grazie mille P Tin", dice la ragazza saltando di gioia.

"Studia sodo, eh", dice il bel ragazzo accarezzando la testa della ragazza con un sorriso.

"Sì. Possiamo fare una foto insieme?"

"Certo".

Poi la ragazza tira fuori dalla gonna un telefono con una custodia dei cartoni animati e si gira a guardarmi, io ispeziono frettolosamente il mio viso con la mano, per vedere se c'è qualcosa di strano attaccato alla mia faccia, ma eh, non c'è.

Oh, mi vuole nella foto.
Beh, è bello sapere che sa che esisto.
Così mi avvicino al bel ragazzo e la ragazza si tira indietro.
Lei ha la faccia confusa e aggrotta le sopracciglia.

"Sono pronto", le dico con un sorriso dolce.

"Ma non hai ancora preso il mio cellulare e non mi hai ancora fatto una foto con P Tin".

Ed è proprio così che mi rendo conto che la ragazza mi ha dato il suo cellulare per scattare una foto a loro due.
Sento chiaramente il suono di una porta sbattuta in faccia.
Per favore, chiamate il custode.
Che pulisca e poi chiami il 1669 (118) per soccorrere anche la persona ferita.

Questa ragazza sembra proprio una di quelle cattive suocere.

"Oh, ehm, ok".
E assumo il ruolo del fotografo.
Mi posiziono di fronte a loro e, subito, do il segnale per farli mettere in posa, dopodiché restituisco il telefono alla proprietaria.
La bella ragazza guarda la foto. e poi sbuffa come se fosse insoddisfatta.

"Non va bene l'inquadratura."

Sei così cattiva con me.

"P Tin, facciamoci un selfie."

I due si preparano per scattare il selfie e io ritorno ad essere il ragazzo dimenticato, esattamente come prima.

Alla fine, riesco a voltarmi e ad uscire da lì, in silenzio.

La mia vita è a questo punto di fallimento?

Bang!!!
Altra porta sbattuta in faccia.
La vita sta andando così male.

"Ci vediamo al campo da basket".

"Non gioco più", dico al mio amico con cui dovevo vedermi, prima di andare a prendere l'autobus per tornare a casa.

My School President [Italian Version]Where stories live. Discover now