Capitolo 24: Affascinati... coloro il cui amore andrà perduto.

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Nei fine settimana come questo, di solito, rimango sdraiato pigramente nel letto di casa a guardare i cartoni animati, aspettando che la mamma mi sgridi. Ora, la situazione è diversa: vivo come uno schiavo nell'appartamento di Tin, così devo alzarmi presto per spazzare e passare lo straccio.

Questo mi fa venire voglia di cucinare, anche se la mia pigrizia al mattino è alle stelle.

Il proprietario di questo appartamento non si è ancora svegliato. Sospetto che ieri sera abbia aggrottando le sopracciglia così tanto che, esausto, si è addormentato. Le materie prime per il cibo sono ancora molte, ma stavolta voglio fare anche uno spuntino dolce. Scendo a cercare gli ingredienti per fare i dolci al Seven Eleven di fronte al vicolo, ma non ce n'erano. Alla fine, devo prendere una moto per andare in un supermercato più grande.

Arrivato a destinazione, mi dirigo subito verso la sezione cibi e bevande. Prendo una scatola di latte di cocco, tè in polvere, latte fresco, latte condensato zuccherato, zucchero semolato, amido di mais e burro salato, poi li metto nel cestino. Il mio budino di pane tailandese renderà il bel ragazzo dipendente da me per tutta la vita. Dopodiché, mi reco nella sezione dei dolci e della pasticceria per un po', dove vedo una sfilza di pagnotte.

Vedendo che si sono fatte quasi le sette del mattino, mi affretto a recarmi alla cassa per pagare e ritorno all'appartamento del bel ragazzo.

Inizio cuocendo il riso e il cibo salato: prendo i gamberetti, li lavo e li sbuccio. Poi prendo i calamari, li lavo, taglio via il dorso e li faccio bollire fino a completa cottura. A questo punto aggiungo la salsa galangal e lascio riporare il tutto sul fuoco, prima di condire con salsa di soia e zucchero di canna. Ogni tanto, assaggio il mio operato.

Aggiungo il riso cotto al punto giusto e spengo il fornello, coprendo la pentola con un coperchio. Prima di servirlo, preparo il sedano, l'aglio tritato e il pepe, che metto in una ciotolina per cospargerlo al momento di servire il piatto.

Una volta pronto il salato, inizio a preparare il dolce. Preparo un tè e lo filtro, versandolo poi in un bicchiere. Poi metto il latte di cocco in una pentola, insieme al latte fresco, al latte condensato zuccherato, alle uova, al tè, allo zucchero e all'amido di mais.

Li mescono delicatamente fino a quando il composto non inizia ad addensarsi, poi lo tolgo dal fuoco. Aggiungo burro e lo mescolo fino a farlo sciogliere, poi metto via il tutto. Prendo il pane, lo taglio a pezzi e lo dispongo su un piatto.

Fatto. La mia colazione questa volta è un po' abbondante.

Mentre lavo gli utensili della cucina, vedo uscire il bel ragazzo dalla camera da letto. Socchiude gli occhi e si avvicina per bere un po' d'acqua.

"Buongiorno". Lo saluto con un sorriso.

Lui si volta verso di me e solleva un sopracciglio, come se si stesse chiedendo qualcosa. Non so cosa gli passi per la testa.

"Hai fame?" Chiedo al ragazzo alto.

"Hm." La risposta è breve, tipica del ragazzo freddo protagonista dei drammi coreani.

"Prima fai una doccia". Ordino al bel ragazzo.

Fa una faccia confusa, ma obbedisce senza problemi, tornando in camera da letto.

Poco dopo, la figura alta con una polo verde scuro e pantaloni bianchi al ginocchio si avvicina e si siede accanto a me, gettandomi il solito asciugamano in testa.

"Ai Tin!" Mi arrabbio. Mi tolgo lentamente l'asciugamano dalla testa e lo guardo. Sorride perfidamente e si siede di fronte a me senza dirmi nulla.

Devo asciugargli i capelli. Uff!

Sono una persona seria, quindi lo faccio mettendoci il massimo impegno.

"Piano", mi ammonisce bruscamente il bel ragazzo.

"Sto facendo piano".

"La mia testa sta per staccarsi".

Rido di gusto al suo borbottio.

Dopo avergli asciugato i capelli, lascio che metta via l'asciugamano. Nel frattempo, vado in cucina e scaldo il porridge prima di metterlo in una ciotola e cospargerlo di sedano, aglio fritto e pepe.

"Porridge di frutti di mare". Dico al bel ragazzo mentre metto la ciotola davanti a lui.

Mi fissa per un attimo, ma io lo ignoro perché ho una fame da lupi. Torno a prendere il mio cibo e mi siedo accanto a lui.

Tin prende il porridge e lo mangia senza prima soffiarci sopra, bruciandosi la bocca, quindi devo correre a prendere un po' d'acqua fredda.

Che disastro.

"Perché tanta fretta?"

Mi lancia una veloce occhiata.

"Delizioso, vero?" Chiedo mentre mi guarda. Il bel ragazzo alza le spalle.

"Ne vuoi ancora?" Chiedo quando vedo che ha finito di mangiare. Mi guarda e annuisce, quindi prendo la sua ciotola per riempirla di nuovo.

"È finito?" Mi chiede e io annuisco.

Impilo le ciotole e le metto nel lavandino, dopodiché prendo la pentola di budino di pane tailandese.

"Un dolce?" Il bel ragazzo solleva le sopracciglia, leggermente sorpreso dal dessert che ha davanti.

"Vuoi mangiarlo?" Chiedo quando lo vedo ancora seduto con un'aria molto molto arrogante.

"..."

Più silenzioso di un cimitero.

"O forse devi fare la cacca?" Lo prendo in giro, poi afferro il pane e lo intingo nella crema pasticcera, porgendoglielo.

Merda!

Mi blocco quando il bel ragazzo mi stringe la mano con forza.

Dannazione!

Lo mangia direttamente dalla mia mano e mi lecca le dita con la crema pasticcera rimasta. Il pane sparisce completamente dalle mie mani, mentre sul suo viso si fa spazio un'espressione appagata.

"Ai Tin!" Alzo la voce, contrariato.

"Cosa c'è che non va?" Il bel ragazzo arriccia delle labbra e si siede sul divano, facendo finta di niente.

"Disgustoso", lo rimprovero, poi cerco di pulirmi le dita sulla sua maglietta. Lui scoppia a ridere e continua a mangiare il dolce divertito. Mi siedo e lo rimprovero per tutto il tempo.

Gli importa del mio dito? No, vuole solo mangiare. Non gli importa, affatto.

"Com'è il sapore?" Gli chiedo, sperando in una risposta soddisfacente.

"Discreto".

E questa è la risposta che dovrebbe soddisfarmi?

"Dici che è discreto, ma hai lasciato solo una fetta". Alzo il tono della voce, guardando il piatto dove era rimasto solo un pezzo di pane. Il bel ragazzo fa spallucce, facendo finta di niente.

"Golosone". Infilo in bocca un pezzetto di pane, per poi raccogliere i piatti da lavare.

[TIN POV]

Penso di essere totalmente innamorato delle capacità culinarie del piccoletto. Il cibo che prepara è talmente delizioso che quello della taverna della scuola non riesce più a soddisfarmi.

"Vuoi un po' di patate?"

Una persona molto loquace me lo chiede, anche se probabilmente sa che non gli avrei risposto.

Sporge la testa fuori dalla porta del frigorifero per essere sicuro. Lo guardo e annuisco. Lui sorride dolcemente e si volta nuovamente verso il frigorifero. E' molto impegnato in questo momento.

"Vuoi un po' di sale e pepe?" Chiese la piccola figura e io annuisco.

"Ok, aspetta un attimo".

Oltre ad essere affascinato dalle sue abilità culinarie, mi colpiscono la sua gentilezza e la sua attenzione verso gli altri.

My School President [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora