Capitolo 40: La consolazione.

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Se qualcuno prendesse un metro per misurare il diametro dei miei bulbi oculari ora, sarebbe sicuramente registrato nel Guinness dei Primati, perché i miei occhi sono talmente spalancati che per poco non saltano fuori e rimbalzano a terra. Tutto questo a causa delle parole pronunciate dal bel ragazzo.

"Dormirò qui stanotte".

Ovviamente non lo permetterò mai. Non ho ancora detto nulla. La mia gentile madre viene a salvare il bel ragazzo, che sta per essere rimproverato da me. Il ragazzo alto ha detto che ha bisogno di dormire qui, perché il suo appartamento è stato appena ridipinto e l'odore di vernice è ancora presente.

Mhhh.

"Gun." Vedo mamma che scende le scale, mentre mi dice: "Lascialo dormire in camera tua".

"No." Brontolo senza pensarci due volte. Poi continuo: "Può stare in soggiorno, no?"

"Questo è il magazzino della mamma. C'è un sacco di polvere". Scherza mentre sporge il mento, rendendosi conto di quanta polvere ci sia davvero.

Eh, la vedo anch'io. Faccio un respiro profondo, mi alzo dal divano e mi preparo a salire in camera mia.

"Dai, voglio andare a dormire." Mi arrendo. Lascio la porta della camera aperta e prendo in fretta un asciugamano per farmi una doccia. Vedo il bel ragazzo seduto, che disfa una borsa con i suoi vestiti.

"Niente asciugamani?" Chiedo, prestando attenzione al contenuto della borsa che ha aperto. In effetti, non c'è nessun asciugamano.

Apro l'armadio, prendo un asciugamano e glielo porgo. Sarebbe andato tutto bene, se lui non mi avesse afferrato la mano e non l'avesse stretta.

"Cosa stai facendo?" Non urlo, altrimenti mia madre potrebbe pensare che ho fatto del male al suo amato figliolo. Lui mi guarda ancora, poi la sua mano mi tocca la testa.

"Grazie". Poi si dirige verso il bagno.

Vede la mia testa come un giocattolo? Sbuffo. Vado rapidamente alla toeletta per asciugarmi i capelli, poi mi butto a letto e gioco con il cellulare. Poco dopo, la porta del bagno si apre e rivela una figura alta, a torso nudo, con indosso solo dei pantaloncini e un asciugamano sulle spalle.

Gli lancio un'occhiata: "Non hai notato il tuo compagno di stanza?" Dico con disinvoltura, sperando che il genio capisca il senso della mia frase.

"No."

Ma se poco fa mi hai chiesto il permesso di restare a dormire, bello. Prendo una bambolina e gliela lancio, ma il bel birbante se ne accorge e la prende al volo. Me la rilancia in testa.

"Fa male!"

Mi alzo per rimproverare il bel ragazzo e per dargli un calcio alle gambe, ma mi rendo conto che nemmeno io sono tanto buono, quindi rimango seduto e mi comporto come se non avessi mai litigato con lui.

"Spegni la luce. Vado a dormire".

Così, per recuperare il possesso della mia stanza, mi giro con la testa rivolta verso il muro e fingo di dormire, in attesa che il bel ragazzo si avvicini per spegnere la luce.

"Dove dormo?" Faccio finta di non sentire.

"In tal caso, dormirò sul letto".

"No!" Mi volto a guardarlo nella penombra.

"Non dormi ancora?"

"Chi ti ha detto che dormivo?"

"Dove devo dormire?" Mi chiede. Questa volta sembra serio.

"Per terra". Dico indicando con il dito il pavimento.

"Non voglio".

Accetto il suo rifiuto? Oh, ma non è da me, per niente. Wow, la mia mente è confusa.

My School President [Italian Version]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora