Capitolo 45: Amo Kan* (1)

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[* 'Kan' sta per Kanchanaburi, una provincia della Thailandia occidentale. Anche il nome 'Gun' si pronuncia 'Kan', quindi "Amo 'Kan'" può essere letto come "Amo 'Gun'".]

È perché la terra è rotonda o perché la carità che ho fatto nella mia vita precedente era troppo poca? Chi lo sa. Sta di fatto che stamattina mi ritrovo di nuovo in compagnia del bel ragazzo che mi ha tormentato alla maratona e che ora si trova nel mio stesso resort e nello stesso gruppo turistico. Il gruppo è composto da 20 persone, che vengono abbinate a coppie e io, ovviamente, mi ritrovo di nuovo con il bel ragazzo.

Voglio arrabbiarmi, non lo sopporto.

"Andiamo". Dice la guida per avvisare i passeggeri del pulmino, prima di chiudere il grande portellone e di andare a sedersi accanto all'autista. A quel punto, partiamo verso la nostra destinazione.

Durante il viaggio, i passeggeri schiacciano un breve pisolino.

"Attento alla testa". Uso tutta la mia forza per spingere via la testa del bel ragazzo, che sta dormendo sulla mia spalla.

"Sonno." Risponde a bassa voce il bel ragazzo, ancora con gli occhi chiusi e la testa che si muove, in attesa di cadermi addosso durante tutto il viaggio.

"Appoggiati alla finestra".

"Sbatterò la testa". Protesta il ragazzo alto con disappunto.

"Non importa."

Non mi interessa. Non importa se sbatte la testa, neanche se gli si danneggia il cervello o gli esce il sangue dalle orecchie. Mi volto a guardare il paesaggio fuori dal finestrino, vedendo molti alberi rigogliosi. Mi volto di nuovo verso la persona accanto a me.

Si è addormentato con la testa appoggiata al finestrino e più volte la vedo sbattere contro di esso a causa della strada dissestata.

'La tua testa potrebbe esplodere'. Mormoro in cuor mio, preoccupato nel più profondo della mia mente. Decido quindi di sollevare la testa del bel ragazzo e di appoggiarla sulla mia spalla. Dato il suo corpo massiccio, devo avvicinarmi un po' di più per stare più comodo.

Fortunatamente il pulmino su cui viaggiamo è il secondo, quindi ci sono meno di dieci persone sedute. Così nessuno, vedendo la scena, penserà che siamo più che amici.

La strada è tortuosa, come le attrazioni di un parco divertimenti. La mia mente inizia ad annebbiarsi e la sonnolenza mi assale.

Hmm... Sto per dormire.

-

Il cuscino sotto di me è molto morbido e il letto è caldo. Apro lentamente gli occhi, finché non si adattano alla luce naturale dell'esterno. Mi rendo conto di essere nel pulmino, senza cuscini, senza materasso, e... cos'è allora questa sensazione?

"Stai bene?" Una voce mi fa trasalire. Quando alzo la testa, vedo il bel ragazzo che mi guarda con uno sguardo completamente perso e un sorriso malizioso.

Dio... quando mi sono messo a dormire sulla sua spalla? Ricordo chiaramente che, prima di addormentarmi accidentalmente, il bel ragazzo stava ancora dormendo sulla mia di spalla.

"Sto bene". Dico lentamente. Sollevo la testa dalle spalle larghe del bel ragazzo. Faccio per muovermi, ma mi accorgo di un'altra cosa, il bel ragazzo mi cinge la vita con un braccio.

"Il tuo braccio." Lo avverto a bassa voce, per fargli capire di ritirarlo subito.

"Non senti più freddo?"

"Freddo?"

Faccio una faccia confusa. Freddo? Chi ha freddo?

"Sentivi freddo mentre dormivi, così ho dovuto abbracciarti".

My School President [Italian Version]Where stories live. Discover now