Capitolo 27: Messaggio segreto.

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L'elegante insegna in vinile davanti alla scuola è una garanzia enorme che la mia scuola ospita due grandi geni: Tinaphop Jirawatanakul, rappresentante delle Olimpiadi Accademiche Thailandesi di Chimica (con il punteggio più alto del Paese) e Parawee Danuchaisoonthorn, rappresentante delle Olimpiadi Accademiche Thailandesi di Matematica.

Sto lì a guardarli e non posso fare a meno di sorridere, orgoglioso di loro.

Durante la cerimonia, naturalmente, la buona notizia deve essere annunciata a tutti. Il bel ragazzo e Po sono in piedi sul podio vicino alla preside e al suo vice. Successivamente ricevono ghirlande, borse di studio, certificati e medaglie del concorso. Il pubblico applaude fragorosamente. Poi l'insegnante invita entrambi a parlare un po' e a condividere le loro tecniche di studio.

Po ha l'onore di essere il primo. L'insegnante aveva detto solo un minuto, ma Po parla per quasi cinque minuti. Io e i miei amici ci guardiamo l'un l'altro.

Perché ci sta raccontando la sua autobiografia?

Al contrario, Tin è un ragazzo silenzioso, quindi parla brevemente come un'eclissi totale di sole. Infatti, si avvicina al microfono e dice, "Grazie", per poi tornare al suo posto.

Di poche parole insomma.

Terminata la cerimonia mattutina, durata dieci minuti, entriamo nell'aula di arte, dove l'insegnante ci assegna il compito di disegnare un soggetto thailandese.

"Che disegno devi fare?" Chiedo a Win, che aveva già estratto il foglietto con su scritto il nome del soggetto da disegnare. Lui impallidisce appena e gira il foglio per farmi dare un'occhiata.

"Rama".

Uh, difficile.

A turno, estraggono prima Po, poi Pat, Yo e infine io. Abbiamo concordato prima di estrarli, che li avremmo aperti contemporaneamente.

Uno, due, tre.

Rama > Po

Dea Sita > Pat

Dea Sita > Yo

Quanto a me, Hanuman.

Accidenti! Perché non ho la loro stessa fortuna?

Sono da solo. Non riesco nemmeno a disegnare la scimmia di Lopburi e ora devo disegnare una scimmia morta. Faccio una faccia triste per far compassione ai miei amici.

Ma loro? Si mettono addirittura a ridere.

Accidenti! Che amici fastidiosi!

Durante la pausa pranzo, continuo a lamentarmi di Hanuman senza sosta.

"Vuoi una salsiccia?"

Annuisco in risposta. Come mai il mio stato mentale e il mio stomaco hanno pensieri così contrastanti, ma coesistono nello stesso momento? Beh, che siamo tristi o felici, bisogna comunque mangiare per vivere.

Quando arrivano le salsicce e le polpette, è come se degli avvoltoi e delle iene si precipitassero su di esse.

"Davvero deliziose", dice Pat alzando la voce, mentre dà un morso alla polpetta.

Ingordo.

"Ehi, sta arrivando il tuo ragazzo, scimmia". Mi giro verso Yo, che alza lo sguardo.

Oh, il bel ragazzo. Appoggio lo spiedino che stavo per infilare in bocca sul piatto e mi pulisco la bocca con la mano.

"Cosa c'è?" Chiedo al ragazzo alto e bello. Lui mi guarda e poi appoggia il cestino del pranzo che gli avevo dato ieri sul tavolo.

"Voglio restituirti questo".

"Hmm." Annuisco con la testa e lui se ne va con il suo amico. Prendo subito la mia salsiccia dal mio piatto.

"Mettilo lì". Ordino a Win di prendere il cestino del pranzo e di metterlo a terra accanto al tavolo.

"Perché è così pesante?" Dice Win, scuotendolo.

"Non dirmi che hai ancora fame e ti immagini che il mio cestino sia pieno di cibo". Rispondo.

"No, sono sicuro che dentro ci sia qualcosa." Insiste Win.

A quel punto, tutti suggeriscono di aprire per vedere se fosse vero o no.

"Vedi?"

"Ohh!"

"Cosa state facendo?" Chiedo a Win e Pat. Po e Yo alzano lo sguardo, poi gridano all'unisono.

"Ohh, siomay*!"

(*Siomay – o Somai – è un fagottino di pesce al vapore con verdure indonesiano, servito in salsa di arachidi. Deriva dal cinese Shumai. È considerato un pasto leggero, simile al Dim Sum cinese).

Hah? Spingo Po di lato e do un'occhiata. Oh, sono ravioli.

"Credo che il Dio voglia che tu torni da lui". Esclama Yo. Tutti annuiscono.

"Cosa intendi per 'che tu torni da lui'?" Impreco, prendendo nel frattempo il mio cestino del pranzo e chiudendolo.

"Ohoo... che spettacolo!" Mi stuzzica Yo.

"Lui ti ama, lo sai?~" Dice Pat cantando, tra gli applausi degli altri.

"Zitto o ti cucio la bocca". Stringo i pugni, poi prendo il cestino del pranzo e esco dalla mensa, per evitare che continuassero a prendermi in giro.

Nel pomeriggio, dopo aver finito le lezioni, decido di tornare subito a casa.

Mentre cammino verso all'ingresso della scuola, mi squilla il cellulare, segnalando un messaggio su LINE.

[CHAT DI GRUPPO]

Yo
-Dolce padrone.

Pat
-Sì?

Yo
-Desidera mangiare gnocchi di gamberi, gnocchi di granchio, gnocchi di maiale, o preferisce lasciare che mi avvicini a lei?

Po
-Ayyyy.

Win
-Wow.

Oh, che amici fastidiosi!

Bel ragazzo, non farti trovare da me. Ti rimprovererò più tardi.

*Brontolii di stomaco*

Cosa faccio adesso? Sono in piedi alla fermata dell'autobus, con le mani che si strofinano la pancia. Vedere il traffico intenso mi rende nervoso. Se non mi riempio la pancia non appena torno a casa, l'acido dello stomaco me la corroderà.

Ehi, però in fondo ho i ravioli, no? Inoltre, l'autobus non è ancora arrivato. Apro subito il coperchio del mio cestino del pranzo e utilizzo uno stuzzicadenti che trovo dentro per infilzare i ravioli e mangiarli.

Hmm, deliziosi!

Sorrido ai ravioli ricordando il messaggio di Yo nel nostro gruppo su LINE.

-Desidera mangiare gnocchi di gamberi, gnocchi di granchio, gnocchi di maiale, o preferisce lasciare che mi avvicini a lei?

'Lasciare che mi avvicini a lei?' Ripeto la sua ultima frase nella mia testa.

La donna seduta accanto a me, che deve prendere il mio stesso autobus, si alza dicendo che l'autobus è arrivato. Allora scuoto frettolosamente la testa, allontanando il pensiero.

Sono così distratto. Rischio di impazzire. Ahh!

My School President [Italian Version]Where stories live. Discover now