Capitolo 13: Un Bae sfortunato.

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Dopo l'umiliante episodio avvenuto davanti al bel ragazzo, vengo portato da lui stesso fuori dal bagno. Sono bagnato dalla testa ai piedi e mi fa male ovunque, soprattutto quando sto seduto.

Nonostante sia stato lui il primo a prendermi in giro, voglio ringraziarlo per aver cercato di aiutarmi. Purtroppo il fatto che stia continuando a ridere senza sosta mi fa solo venir voglia di maledirlo.

"Divertente?" Chiedo, voltandomi a fissarlo con uno sbuffo.

"Sì", annuisce, per poi fingere di trattenere una risata. Vedendo ciò, avrei voluto mettergli i piedi in bocca, ma l'essere bloccato in questo stato patetico e miserabile non mi favorisce. Anche solo fare un passo è difficile, mi sembra di morire.

"Se non smetti di ridere, ti stacco l'orecchio a morsi".

Oh! Prenderò l'orecchio del mio ostaggio. Mi avvicino al suo orecchio e il bel ragazzo smette di ridere, il che mi rende molto felice. Poi mi porta sul divano, mi fa sdraiare velocemente e mi porta una medicina.

È una brava persona alla fine, è esattamente come il pubblico vuole che sia.

Va tutto bene fino a quando non dice: "Togliti i pantaloni e applica questa pomata".

"Dannazione." dico quasi strozzandomi con gli antidolorifici.

Il bel ragazzo sorride agli angoli della bocca e si siede accanto a me. Socchiudo gli occhi incredulo, temendo che mi costringa a togliermi i pantaloni e ad applicare la pomata.

"Fa male?" inaspettatamente, il bel ragazzo si comporta da eroe. La sua voce è calma e profonda. Il suo tono sembra un po' preoccupato e mi fa venire subito la pelle d'oca.

"Fa male ovviamente, che domanda sciocca" dico ma, in realtà, sono sorpreso dalla sua gentilezza.

"Perché sorridi?" Chiedo vedendolo sorridere quando, invece, avrebbe dovuto arrabbiarsi o darmi un calcio sul collo.

"Niente" scuote la testa. Sono ancora curioso riguardo al motivo del suo sorriso, ma non voglio pensarci troppo o mi verrà mal di testa. Così gli dico:

"Allora, vado a casa".

"Ti do un passaggio". Il bel ragazzo fa per alzarsi dal divano, ma lo fermo.

"Non è necessario."

Prendo le mie cose ed esco di corsa dal condominio, fermando il primo taxi disponibile per tornare a casa.

-

La mattina dopo.

"Cosa fai, amico? Perché cammini così?" mi chiede Po, la mattina dopo. Io, ancora in condizioni precarie e con i dolori che non sono ancora passati, non posso far altro che zoppicare.

"Perché stai così, amico?". Win si avvicina, osservando il mio sedere.

"Quanta acqua hai nello zaino, hai i piedi un po' gonfi a causa del peso" mi prende in giro Pat. Non me l'aspettavo da lui. Stronzo.

"Stai per partorire? Ti ci porto io". Mi delude anche Yo, che era l'unica speranza che mi rimaneva per un po' di compassione. Questo bastardo è peggio di chiunque altro, fottuto stronzo.

"Bastardi", li rimprovero dal primo all'ultimo. Entro in aula e mi siedo tra Po e Win, prima di appoggiare il viso sullo zaino.

"L'amico di Gun". Po mi da una gomitata frettolosa.

"Cosa c'è?" Alzo lo sguardo verso di lui che mi fa cenno di guardare alle mie spalle.

Merda! Il bel ragazzo! Spalanco gli occhi.

My School President [Italian Version]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora