Capitolo 10: Il bel ragazzo invade casa.

73 4 0
                                    

Quando torno a casa, faccio i lavori forzati: lavo la carne, la frutta e la verdura per preparare la colazione. Una volta finito tutto, salgo in camera mia e mi cambio. Poi, scendendo in cucina e vedo il bel ragazzo in piedi, intento a parlare con mia madre.

"Puoi mangiare cibi piccanti, tesoro?".

Ehi! Bastardo di latta, bastardo vivente, bastardo velenoso, devo liberarmi di te. Altrimenti diventerò orfano.

"Può farlo". Rispondo camminando tra mia madre e il bel ragazzo. Non ti permetterò mai di interferire tra noi due.

"Mamma lo ha chiesto a Tin, non a te".

"Ai Tin mangia come me". Dico a mia madre, ma sembra che lei non ci creda, così si gira a chiederlo al belloccio, per accertarsene.

"Davvero, tesoro?"

Guardo il bel ragazzo perché se negasse, gli taglierei la testa con una pala.

"Sì, mamma, mangio come Gun", risponde il bel ragazzo a mia madre con un sorriso, ma... il suo tono è un po' spaventato, o sto pensando troppo?

"Ok, aspetta in salotto, mamma cucinerà".

Guardo mia madre che parla dolcemente con il bel ragazzo, entusiasta. Prima di voltarsi per uscire dalla cucina, la mamma mi chiama.

"Gun, dai al tuo amico qualche snack".

"Sì", rispondo brevemente, poi mi dirigo verso il frigorifero e lo apro per prendere tutte le merendine che ci sono dentro. Le porto al bel ragazzo in salotto.

Che ragazzo fastidioso.
"Ecco degli snack".

Li getto in grembo al bel ragazzo prima di sedermi sul divano accanto a lui. Lui mi guarda accigliato, raccoglie gli snack e li mette sul tavolo.

Non parliamo affatto perché entrambi aspettiamo la colazione della mamma. Si comincia a sentire un buon profumo che, di tanto in tanto, ci colpisce il naso. Taglio a metà il panino al vapore e lo passo al ragazzo accanto a me, che sta giocando con il suo telefono.

"Panini al vapore ripieni"

Il bel ragazzo mette in pausa il gioco e si volta a guardarmi, con un'espressione difficile da decifrare. Se dovessi indovinare, direi che si tratta dell'espressione con cui guardi la persona che ti piace. Al pensiero, mi viene la pelle d'oca.

Ehi!

Il bel ragazzo non prende il pane dalla mia mano, ma avvicina la sua bocca alla mia e lo mangia direttamente così. Inoltre, usa la lingua per leccare via i residui di carne di maiale dai miei polpastrelli, fino a quando le mie dita non sono di nuovo pulite.

Brividi, brividi.

"Che schifo, che schifo", gli impreco contro prima di pulire la mano leccata sulla sua camicia. Dannazione! Non so se nella tua saliva c'è o meno la Rabbia. Non lo so.

Dannazione!

Il bel bastardo alza le sopracciglia e fa finta di niente, cosa che mi fa arrabbiare. Lo odio così tanto. Mi alzo per rimproverarlo, ma arriva la mamma. Il bel ragazzo sopravvivrà, per ora.

"Il cibo è pronto".

È la migliore colazione che io abbia mai mangiato da quando sono nato. La mamma è come se intrattenesse vecchi ospiti. Il tavolo è pieno di cibo con verdure saltate, calamari fritti con spezie al curry, maiale fritto con aglio e pepe, tutti allineati.

"Provali, figliolo". Mia madre si volta per sorridere al bel ragazzo. Lui sorride in risposta e inizia ad assaggiare. Guardarlo mangiare mi infastidisce.

Più lo vedo mangiare e più mi infastidisco, non accorgendomi che lo sto praticamente fissando a bocca aperta.

"Attento alle api che entrano. Chiudi la bocca".

Mamma! Non mettermi in imbarazzo in questo modo.

"Che cosa ridi?" Rimprovero il bel ragazzo che è seduto di fronte a me, mentre se la ride. Dannazione. Lui scuote la testa, prima di chinarsi per continuare a mangiare.

Ehi! Questo gigante goloso mangia senza curarsi del figlio della padrona di casa.

Dopo aver terminato il pasto, un buon padrone di casa come me fa pressione all'importante ospite affinché torni a casa, nel mentre lo trascina fino all'ingresso di casa. Mentre sto per salutarlo, la mia amata madre interviene e invita di nuovo il bel bastardo in casa con la scusa di voler conoscere meglio il migliore amico di suo figlio.

Mamma, non è mio amico.

"Non ti senti solo a vivere in un appartamento così isolato?".

"A volte", dice il bel ragazzo con un sorriso che sembra puro e innocente. Completamente diverso da quando sorride a me.

"Lascia che Gun ti accompagni".

Oh, mamma. Non fare questo a tuo figlio.

"Ho da fare". Dico in fretta e furia, perché non farei mai quello che mia madre ha detto, neanche in punto di morte. E se mia madre mi costringesse, non guarderei più la sua serie tv preferita con lei, per farle compagnia.

"Che cosa hai da fare? Ogni giorno guardi solo cartoni animati, non leggi libri, non fai i compiti", mi rimprovera mia madre. Il bel ragazzo sorride.

Perché ridi così tanto?

"Vorresti fare da tutor a Gun?", chiede mia mamma.

"Puoi, vero, figliolo?". Mia mamma gira la testa e lo chiede al bel ragazzo. Lo guardo con la stessa intensità con cui l'avevo guardato in cucina pensando che, anche questa volta, avrei ottenuto lo stesso risultato.

"Va bene, mamma".

Ehi bello, avresti dovuto rifiutare!

"Grazie."

La mamma sorride dolcemente al bel ragazzo prima di invitarlo a parlare d'altro. Un argomento che non mi coinvolgeva nella conversazione, indipendentemente dal fatto che avessi ottenuto la quarta elementare. Parlano anche dei progetti di studio all'università, in cui sono davvero scarso e, se mi trascinano nella conversazione, rischio di fare la figura dello scemo, se paragonato a questo ragazzo intelligente.

Dopo che la mamma e il bel ragazzo finiscono di parlare, io, in quanto padrone di casa, devo accompagnarlo alla porta di casa per mandarlo via.

"Qui ci salutiamo". Gli dico.

"Oh", risponde con lo stesso tono brusco.

"Non devi più venire qui" quando sta per uscire dal recinto, gli dico chiaramente che, almeno da parte mia, non era più il benvenuto in questa casa.

"Perché?", l'alta figura aggrotta le sopracciglia. Sul suo volto c'è insoddisfazione, ma non ho paura.

"Non mi piace", dico sinceramente. Il bel ragazzo si gira e esce dal recinto senza dire una parola.

Così facile. Ma, quando chiudo il cancello, il bel ragazzo si gira e sorride agli angoli della bocca, alzando le sopracciglia.

"Ma a me piace stare qui, ci tornerò ancora", dice e prende un taxi per tornare al suo condominio. Mi lascia lì in piedi, infuriato, mentre urlo contro di lui fino ad avere la voce roca.

Bel ragazzo, ti odio!

My School President [Italian Version]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora