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T A S Y A

Volare non è mai rientrato nella lista delle mie paure più grandi.
Fin da bambina mi ha sempre emozionata e quel senso di libertà talmente vasto che ti fa sentire come se fossi tu quello in mezzo al cielo, e non l'aereo.
Non dormivo e non passavo il tempo usando il telefono o leggendo libri, perché non volevo perdermi nemmeno un attimo del panorama fuori dal finestrino.

Ora, però, mi è stato tolto anche questo e tutto ciò che vedo è solo un immenso, angosciante buio.
Non posso passare il tempo studiando gli altri passeggeri e nemmeno osservando le nuvole.
Posso solo stare ferma e aspettare che queste interminabili ore passino.

«Cindy, invece, è già certa di non superare l'esame» dice Annabeth «Io ho provato a convincerla a studiare, ma non ne vuole proprio sapere! Le ho fatto anche qualche ripetizione gratuita, ma è stato solo tempo perso.»

Faccio un respiro profondo, sperando che chiuda la bocca il prima possibile.
Quando ho chiesto di raggiungere mio zio in Australia, non pensavo venisse anche lei con noi. È tutto il viaggio che parla dei suoi esami, delle sue amiche e della sua vita, senza lasciare a Zach il tempo di rispondere.
Non la definisco antipatica, solo un po' troppo solare e sicura di sé.

«Oh, comunque a breve darò un altro esame, spero mi vada bene! Passerò la notte fuori anche quella sera, io e le altre abbiamo intenzione di festeggiare come non mai. Spero non ti dispiaccia» continua.

Inoltre continuo a domandarmi cosa ci possa trovare Zacharias in lei: l'aspetto fisico non posso vederlo, perciò non posso nemmeno sapere se si tratti di una bella ragazza o meno, eppure l'incompatibilità dei loro caratteri l'ho notata fin da subito.
Lei parla, lui ascolta.
Mai viceversa.

«Tasya?» Zach richiama la mia attenzione, interrompendo il monologo della fidanzata. «Hai bisogno di qualcosa?»

«No, grazie» rispondo, accennando un sorriso.

Io e Annabeth abbiamo provato ad avere una conversazione, ma non è andata a buon fine. Eppure ho notato qualcosa di strano in lei: parla sempre, questo è vero, ma mai di cosa importanti, solo superflue.
Evita domande sul suo passato e incentra subito l'attenzione su qualcos'altro, sperando di non toccare più quel tasto dolente.

Ciò che mi chiedo io è: di cosa si tratta?

Non posso vedere la goffaggine di Zacharias, ma di sicuro riesco a sentirla

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Non posso vedere la goffaggine di Zacharias, ma di sicuro riesco a sentirla.
È da quando siamo scesi dall'auto che lo sento sbattere le valigie, lanciare versi per far sentire il suo affaticamento e scontri contro ogni superficie possibile.
Mi chiedo se lo stia facendo di proposito, ma Annabeth non ha ancora fatto nessun commento e ciò significa che deve trattarsi di una cosa totalmente normale per lei.

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora