5.7

188 25 39
                                    

Z A C H A R I A S

Trascino la valigia sul pavimento, sentendo le mie povere vertebre scricchiolare e implorare pietà. Il momento di partire per la luna di miele è arrivato, così come quello di caricare i bagagli sull'auto che ci porterà all'aeroporto. È stato facile trasportare le mie poche borse, in fondo ho deciso di portare con me solo l'essenziale; quelle di Annabeth, invece, sono dei macigni. A questo punto credo abbia infilato in una delle valige un pezzo di muro della nostra camera come ricordo, altrimenti non saprei spiegare il peso.

Esattamente un'ora fa abbiamo letto il nono desiderio di Tasya, ovvero fare un viaggio tutti insieme. Vuole ripagare i soldi spesi per il primo desiderio, quando l'abbiamo portata da suo zio in Australia per cominciare ad aiutarla a ritrovare la felicità. Ha aggiunto che la nostra storia è iniziata con un viaggio e, in questo modo, si concluderà allo stesso modo.
Ciò che lei non sa, è che io e Annabeth abbiamo preparato una sorpresa per tutto il gruppo.

«Andiamo dagli altri?» propone Beth.

Annuisco e provo a sollevare la sua valigia, fallendo miseramente.
Credo tornerò a prenderla dopo.

Non appena arriviamo in salotto, i ragazzi si alzano per salutarci.
Il primo ad abbracciarmi è Calvin, che mi stringe in una forte stretta. «Fatina dei Desideri, non avrei scommesso un dollaro su di te, ma finalmente eccoti pronto ad andare in luna di miele» dice, poi mi dà una pacca sulla spalla. «Divertiti, che non appena tornerai avrai un sacco di cose a cui pensare.»

«Tipo ricevere una promozione a lavoro» interviene Tasya, sorridendo. Indossa ancora l'abito bianco, i piedi, invece, sono scalzi, segno che si deve essere stufata dei tacchi. Mi stringe in un abbraccio e sospira. «Mi mancherete un sacco in queste settimane.»

«Non c'è alcun bisogno di salutarsi, ragazzi» dice Annabeth, ammiccando. Tira fuori dalla borsa altri quattro biglietti aerei per la Polinesia Francese, luogo che abbiamo scelto come meta dopo infinite lotte, e li mostra agli altri, che la fissano a bocca aperta. «La luna di miele dovrebbe essere un momento intimo, ma abbiamo deciso di portarvi con noi. Sarà come una vacanza di gruppo: ci godremo gli attimi passati insieme, esaudiremo gli ultimi desideri di Tasya e brinderemo continuamente alla nostra amicizia.»

«Avrei dovuto pagare io il viaggio del nono desiderio, non è giusto!» si lamenta Tasya, incrociando le braccia sotto al seno. «Zach, ci eravamo messi d'accordo...»

Le prendo il viso fra le mani. «Fa' silenzio» la interrompo «L'unica cosa di cui devi preoccuparti ora è la valigia da preparare in una sola notte.»

Alza gli occhi al cielo e mette il broncio, che come al solito la fa apparire ancora più tenera.

Gli altri tornano a casa, lasciando me, Beth e Tasya da soli. La ragazza decide di andare subito a preparare la valigia, mentre io e mia moglie andiamo a letto per dormire almeno poche ore prima della partenza.
Mia moglie.
Questa sarà la mia prima notte da uomo sposato. Le cose non sono cambiate, tutto è uguale a prima, ma in qualche modo mi fa sentire speciale. Ripenso a mesi fa, quando Yamama e Milton credevano che farle la proposta sarebbe stata una pessima idea e che non sarei mai riuscito a farcela. Invece eccomi qui.

Ora siamo io e Annabeth.
Insieme contro tutti.

Vorrei che la vita fosse sempre così: io steso su un'amaca con un cocktail fra le mani e circondato dalle persone a me care, senza ansie o fretta di dover andare a lavoro

Ups! Ten obraz nie jest zgodny z naszymi wytycznymi. Aby kontynuować, spróbuj go usunąć lub użyć innego.

Vorrei che la vita fosse sempre così: io steso su un'amaca con un cocktail fra le mani e circondato dalle persone a me care, senza ansie o fretta di dover andare a lavoro.
La Polinesia Francese è un posto fantastico: un insieme di arcipelaghi circondati da acque cristalline e rinfrescati da brezze miti.
La casa in cui alloggiamo si trova a Tahiti ed è di proprietà dei miei genitori. Vengono qua ogni estate per rilassarsi e staccare la spina, dopo la pensione, invece, si stabiliranno definitivamente.

Ogni volta che mi affaccio alla finestra della camera che condivido con Annabeth, una schiera di palafitte si estende davanti al mio sguardo. In mezzo ad esse ci sono alcune rocce muschiose, che attirano l'attenzione di un'infinità di pesci.
La maggior parte delle volte ci trovo sopra Calvin o Andrew, il cui nuovo obbiettivo è quello di catturare un pesce a mani nude. Continuano a fallire, ma non demordono.
Quando non sono lì, è possibile trovarli intenti ad arrampicarsi sulle palme per raggiungere i cocchi. I bambini del posto, ovviamente, sono attratti da questi due folli sconosciuti e si divertono un sacco a guardarli compiere le loro pazzie.

Kol, invece, passa la maggior parte del tempo con Tasya, che non sembra godersi la vacanza come gli altri.
Lui trascorre ore a descriverle quello che ci circonda, come la natura, il mare, i pesci, le montagne e le persone che qualche volta incontriamo. Le ha anche parlato delle varie foto di famiglia che si trovano per casa, nelle quali ero ancora un bambino o un neonato.
Lei ascolta impassibile, qualche volta accenna dei sorrisi, ma niente di più. Sono preoccupato, ma anche convinto si tratti principalmente della sua impossibilità di vedere con i suoi stessi occhi le meraviglie attorno a noi.

Prendo una nocciolina dalla ciotola che tengo sul petto e mi volto verso Andrew e Calvin, impegnati in una partita a scacchi. Scendo dall'amaca e mi siedo accanto a loro, studiando le mosse che potrebbero fare: Andrew dovrebbe aver già vinto, ma penso si stia trattenendo per rendere felice il fidanzato. «State andando avanti da almeno un'ora con quella partita» dice Tasya «Sono quasi le otto, voglio cenare. Potete fermarvi per almeno mezz'ora?»

Calvin sbuffa. «Solo perché sei tu.»

Ci sistemiamo attorno all'Aragosta alla Vahiné, un piatto tipico di Tahiti con aromi alle erbe polinesiane e succo di lime. Kol tenta di raggiungere con la forchetta un pezzo di polpa, ma Annabeth lo intercetta e ferma la posata con un coltello. «Non è ancora il momento di mangiare, devo prima fare un annuncio» spiega, sorridente «Ho passato gli ultimi esami a pieni voti e mi laureerò prima del previsto, ciò significa che potrò iniziare a lavorare. Ho già parlato con il dottor Jackson e sono disposti a prendermi nell'ospedale di Yellowknife!»

«È grandioso!» esclama Andrew «Propongo un brindisi.»

Solleviamo i nostri bicchieri. «Ad Annabeth e al suo sogno che sta per diventare realtà.»

«A proposito di sogni e desideri» Calvin si volta verso Tasya «Quando scopriremo i tuoi ultimi due desideri? Soprattutto l'undicesimo.»

La ragazza accenna un sorriso. «Scoprirete solo uno di essi, ovvero l'ultimo aggiunto. Il decimo l'ho tolto dalla lista, non ho intenzione di spiegarvi il motivo» dice, con voce flebile. Sembra quasi che parlare le stia costando uno sforzo estremo. «Potrete leggerlo solo a mezzanotte, fra poche ore.»

«Non vedo l'ora!» esclama Annabeth «La tua lista dei desideri è ormai completa. Come ti senti?»

Tasya ci pensa su, lasciandoci tutti in attesa. «Spaventata,» afferma, «ma anche pronta.»

«Pronta?»

«Sì,» annuisce, «dopo tanto tempo mi ritengo finalmente pronta.»

N/A

È un capitolo di passaggio abbastanza noioso, ma anche l'ultimo fra quelli tranquilli.

Spero di non deludervi col finale e sarà anche abbastanza difficile da scrivere, sappiate solo che vi verrà spiegato tutto nei ringraziamenti.💘

Manca sempre meno e un po' mi sento malinconica. Dovrebbe essere solo una storia, ma per me è molto di più.

Vi voglio un sacco di bene💕

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz