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T A S Y A

Mi piace definire Kol il mio angelo custode, colui che durante la vita dovrà accompagnarmi lungo le difficoltà e guidarmi verso Dio.
Ogni volta che sfiora il mio corpo una serie di scariche elettriche mi pervade ed è come se mi ritrovassi all'improvviso in Paradiso.
È come se fosse il mio ossigeno, completamente indispensabile alla mia sopravvivenza, e non potrò mai essergli abbastanza grata per questo.

Mi bacia l'angolo della bocca, facendomi ridacchiare. «Sederci su questa panchina potrebbe essere stato il nostro errore più grande, soprattutto per te che indossi un vestito bianco» dice, sistemando una ciocca dei miei capelli dietro all'orecchio. «Beth ti ucciderà se sporcherai l'abito a meno di un'ora dalla cerimonia.»

Lo zittisco. «Oggi non sono ammesse preoccupazioni, solo positività e speranza, okay?»

«Quando sfilerai davanti a tutti col vestito sporco non farai altro che rubare la scena alla sposa» ribatte «Ti sembra una cosa positiva, questa?»

Mi limito ad alzare gli occhi al cielo.
Non ha tutti i torti, però.

«Il giorno in cui Zach mi informò della tua depressione aggiunse anche che, se mai ti avrei fatta soffrire, sarebbe sceso in persona dall'altare per spezzarmi un braccio» dice.

Scoppio a ridere e gli lascio un bacio sulla guancia. «Non so se esserne felice perché significa che sei stato un bravo ragazzo o triste perché vorrei tanto vedere Zacharias lanciarsi dall'altare per saltarti addosso.»

Borbotta qualcosa di incomprensibile, facendomi ridere ancora di più.

Sebbene abbia detto che oggi dovrà essere una giornata positiva e piena di speranza, dietro alle mie risate si cela un nervosismo incontrollabile.
Tutto questo è, in qualche modo, una conseguenza dell'incidente ed è come se qualcosa stesse per finire: è iniziato con la mia cecità, che mi ha permesso di conoscere gli sposi che oggi celebreremo, e si concluderà a breve, come l'ultima pagina di un libro.

Dovrò suonare il violino per loro, una melodia che racconti la loro storia con poche note, e così esaudirò anche il mio ottavo desiderio.
È la prima volta che mi esibisco davanti a un pubblico e sarà molto diverso da quando l'ho fatto solo per Beth e Zacharias.
È buffo, però: ho suonato all'idea del loro amore senza fine e lo farò anche quando questo loro desiderio si concretizzerà.

«Ho una sorpresa per te, comunque» afferma il mio ragazzo. «Vieni con me.»

Mi prende per mano e mi guida in mezzo alla folla di invitati. Sento voci a me estranee: alcune acute, profonde, stridule... Quando gli altri si basano sull'aspetto fisico, questo è l'unico modo a me possibile per  distinguere la gente che incontro.
Kol si ferma in un luogo più silenzioso, dove Calvin sta parlando con qualcuno. «Eccoli arrivati!» esclama. Quando si avvicina, riesco a sentire i passi di altre due persone insieme a lui. «Sorpresa!»

Aggrotto la fronte, non capendo cosa stia succedendo.

«Guarda com'è bella la nostra bambina» La voce di mia madre per poco non mi fa cadere a terra. La donna che mi ha messa al mondo mi stringe fra le sue braccia, fra le quali mi lascio cullare come un infante. Un insieme di emozioni fanno battere il mio cuore all'impazzata ed è come se mi avesse dato la vita una seconda volta. «Tasya, cuore mio.»

Scoppio a piangere, inebriandomi del suo profumo. Affondo la testa nel petto di papà, che con carezze delicate mi fa sentire di nuovo a casa. «Mi siete mancati tantissimo» sussurro fra le lacrime. «Quanto rimarrete?»

«Purtroppo dobbiamo partire già domani mattina, ma passeremo questa giornata insieme il più possibile» risponde mamma, spegnendo tutto il mio entusiasmo. Fingo un sorriso e annuisco, sciogliendo l'abbraccio. «Immagino tu abbia un sacco di cose da raccontarci, non è vero?»

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Where stories live. Discover now