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Z A C H A R I A S

Andare avanti è una decisione quasi impossibile da prendere.

Siamo esseri testardi, noi umani, talmente tanto da voler rimanere attaccati al passato a qualunque costo, non importa quanto doloroso esso sia. Non vogliamo lasciarlo andare e ci giustifichiamo affermando che fa parte di noi, quando in realtà possiamo descriverci con una sola parola: masochisti. Ci infliggiamo da soli il dolore e incolpiamo i ricordi, quando amiamo sentirci chiedere come stiamo e ricevere attenzioni.

Noi siamo quello che pensiamo.
Senza un cervello e una coscienza, saremmo semplicemente dei corpi vaganti che, prima o poi, a causa del tempo e delle malattie, morirebbero in modo anonimo, senza essere ricordati.
Siamo molto complessi: ci siamo evoluti, abbiamo cambiato il mondo anche a costo di distruggerlo, abbiamo creato macchine più intelligenti di noi, ma siamo anche fragili, capaci di cadere nel vuoto per colpa di un singolo ricordo.

Non siamo il nostro passato, presente o futuro, non siamo le persone che ci circondano o i traumi che abbiamo subito: siamo la nostra mente.
Le nostre idee e i nostri sentimenti sono le qualità che ci rendono chi siamo. Ciò che accadrà domani non mi renderà una persona diversa, ma il modo in cui lo affronterò sì.

Io ho deciso di essere una delle poche persone al mondo ad avere il coraggio di andare avanti.

Annabeth è l'amore della mia vita. Ho dato tutto per lei, mi manca ad ogni respiro e la penso ogni secondo, ma so di doverla lasciare andare. Sta a lei scrivere la sua storia e se ha deciso di non voler vivere il suo epilogo insieme a me, io volterò pagina e continuerò a raccontare di me come un uomo forte e che sapeva di potercela fare.
Crogiolarmi nel dolore non porterà da nessuna parte e riconosco di non potermi arrabbiare con Beth per aver preso una decisione per se stessa, ma la sua assenza riesce ancora ad influenzare il corso della mia vita.

Le persone che ti circondano non ti rendono chi sei, ma quando deciderai di passare il più tempo possibile con loro per ricucirti le ferite, allora quello ti rende qualcuno che vuole andare avanti.
Sono determinato ad aiutare Tasya a terminare la lista dei desideri e magari, in questo modo, riusciremo finalmente a recuperare il rapporto di una volta.

Lei, infatti, per quanto faccia finta non sia accaduto nulla, si sente trascurata e un po' gelosa. L'ha confessato ieri sera a Kol, che si era fermato a cena da noi per assicurarsi stessi bene, e io ho origliato tutta la conversazione. Ha detto di non sentirsi importante per me, come se fosse diventata all'improvviso solo un fantasma, ma che comunque non aveva intenzione di parlarmene.

Quando Annabeth mi ha lasciato, Tasya si assicurava di farmi trovare la colazione pronta ogni mattina. La sentivo alzarsi prima e correre subito a prepararmi qualcosa, per poi portarmela a letto e darmi il buongiorno.
Sebbene sia solo uno e non sarei mai riuscito ad aiutare lei, capire cosa passasse per la testa di Annabeth, organizzare il matrimonio e andare al lavoro, il mio gesto non è giustificabile.

Mentre estrae dalla fodera del cuscino la lista dei desideri, noto come si stia facendo sempre più possessiva nei confronti di quel pezzo di carta. Lo tratta come se fosse qualcosa di prezioso e a nessuno è permesso avvicinarsi, nemmeno Kol. Abbiamo pensato di chiederle il motivo di questo suo strano comportamento, ma trattandosi di Tasya sarebbe soltanto una battaglia persa. Mi porge il foglio e sorride, come ad incoraggiarmi. «Desiderio numero otto! Sei pronto?» chiede «Forza, leggi.»

Mi schiarisco la voce. «Numero otto: andare in campeggio sotto le stelle, fare un picnic notturno e divertirsi lasciando alle spalle tutte le preoccupazioni» leggo. Aggrotto la fronte, confuso da questa sua richiesta. «Wow, è... è un pensiero molto carino.»

La voce dice una cosa, il cuore ne pensa un'altra.
Non saremo tutti come c'è scritto sulla lista, perché Annabeth non si presenterà. Non rivedrà mai più Kol, Andrew, Calvin e Tasya, infatti ha deciso di chiudere i rapporti con loro nel momento in cui l'ha fatto con me.
Sì, mi ero ripromesso di lasciarmela alle spalle e di non pensare più a lei, ma questo mi rende ciò che sono: non una persona debole e che non vuole andare avanti, bensì semplicemente umano.

Tasya sospira, forse rendendosi conto del mio cambio d'umore, mentre io abbasso lo sguardo come se fossi colpevole, notando solo ora che i desideri rimanenti sono stati coperti con un foglio bianco: quanto vorrei sapere subito di cosa si tratta. «Ci sarà anche Annabeth» dice, lasciandomi senza fiato. Vorrei riempirla di mille domande, ma è come se la mia lingua fosse diventata all'improvviso muta. Lei sembra leggermi nel pensiero, infatti abbozza un sorriso e continua a parlare «Ieri sono andata a casa sua e con una scusa le ho fatto leggere questo desiderio. Non è stato poi così difficile convincerla a presentarsi e sistemare le cose con voi.»

«Con noi? Con tutti noi?» chiedo.

Fa spallucce. «Non lo so, Zach. Voglio solo che passi una serata con il gruppo come ai vecchi tempi, se non se la sente ancora di parlarti non dovresti forzarla. Le cose si sistemeranno col tempo» risponde «Mi ha anche raccontato cosa le è accaduto da bambina. Non riesco ancora a credere sia riuscita a superare una cosa del genere, io non ce l'avrei mai fatta. È davvero forte.»

«Te l'ha raccontato per davvero?»

Annuisce. «Ora finalmente capisco perché era sempre così evasiva quando ero insieme a voi e perché era malinconica quando parlava della madre, come quella volta del desiderio culinario.»

«Oltre a me, non l'aveva mai detto a nessuno prima d'ora» affermo. Ripenso alla serata in cui me lo disse: eravamo a casa mia, sotto le coperte e in silenzio. Quelle poche parole lo infransero come un uragano e si abbatté su di me lasciandomi senza forze. «Ho sempre cercato di starle vicino, sai? La notte si svegliava spesso urlando, rivivendo quei momenti. Non sapevo mai cosa fare, semplicemente la abbracciavo e rimanevo sveglio finché non fossi sicuro stesse dormendo anche lei.»

«Non posso aiutarvi, purtroppo» sospira. «Anche uno sconosciuto riuscirebbe a riconoscere che vi amate da morire, dovete solo capire qual è la vostra strada e comprendere l'importanza del grande passo che state per fare.»

Rimaniamo in silenzio.

La serata sotto le stelle potrebbe essere la mia unica occasione per riconquistarla, ma ho paura che tornare insieme non sia la cosa più giusta da fare. La amo con tutto me stesso e ciò significa anche riconoscere che forse, quando è insieme a me, lei non è felice. Segnerebbe la fine definitiva della nostra relazione, ma quando si tratta di Annabeth, sono disposto a correre qualsiasi rischio.

Una sera di due anni fa, sotto il cielo notturno, mi disse che le stelle sono le persone che vegliano su di noi.
Quando ci pensa si sente protetta, intoccabile, come se il male del mondo in cui viviamo sparisse all'improvviso.

E io, a qualunque costo, voglio farle capire che, da vivo o morto, sarò sempre disposto a proteggerla.

N/A

-9 alla fine della storia!🙈

Scusate se la scorsa settimana non ho aggiornato, ma sono stata male + è un periodo difficile psicologicamente.
Spero infatti di riuscire a terminare DAMO durante le vacanze natalizie.

Vi piace la nuova copertina?
L'ho cambiata due settimane fa, ma non ho mai avuto modo di chiedervelo.

Vi auguro una buona notte.❤️

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Where stories live. Discover now