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T A S Y A


Mi piacerebbe da morire poter guardare il mio riflesso allo specchio, ma semplicemente non posso. 

Tutto in questi giorni mi ha resa triste, a partire dalla cecità e concludendo con il disastro che si sta rivelando questa vacanza: non mi sono ancora adeguata e tutti mi trattano come se fossi una bambina.

Ma oggi, finalmente, ci sarà una svolta: passerò una giornata con mio zio.
Niente più lamentele, niente più tristezza... Questo giorno sarà perfetto.
L'unico e ultimo, tra l'altro. Domani ripartiremo per tornare a Yellowknife, dove Zacharias tornerà a lavorare e dove Annabeth ha degli esami per i quali studiare. Io, invece, devo progettare il mio secondo desiderio.

«Sei pronta?» chiede Beth, sistemandomi i capelli in una coda alta.
Annuisco. «Già, ma vorrei chiedere a te e Zach un favore» rispondo.
«Di cosa si tratta?» 

«So che è una vacanza anche per voi, ma vorrei andare da sola insieme allo zio senza te e Zacharias» spiego «È un problema?»

Non è per essere cattiva, ma ci tengo veramente molto a questa giornata nipote-zio: è da quando sono qui che la aspetto con pazienza e vorrei che fosse solo per noi due.
Non penso sia chiedere troppo.

«Nessun problema» dice, poggiando le mani sulle mie spalle. «Passa una giornata degna del tuo primo desiderio.»  

Cavalcare un cavallo non è mai stato così strano per me

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Cavalcare un cavallo non è mai stato così strano per me.
Da bambina il mio sguardo veniva catturato dalla penombra del bosco e dai raggi che penetravano con difficoltà i fitti rami degli alberi, simili a fili di ragnatele.

Ora, invece, non avendo nulla da guardare, mi concentro sulle sensazioni che si manifestano in tutto il mio corpo. Sento i muscoli del cavallo irrigidirsi ad ogni passo e le vibrazioni causate dai suoi nitriti. Delle foglie mi solleticano le gambe, provocandomi piacevoli brividi, e dei moscerini per poco non mi finiscono nel naso, facendomi sbuffare come l'animale. Sento versi di uccelli e gli zoccoli schioccare su quella che immagino come una stradina bianca.

«Immagino tu ti sia fatta molte domande sulla mia nuova compagna e penso di doverti molte spiegazioni» dice mio zio. «Quando mi sono trasferito qui ho sentito molto la lontananza dalla famiglia, così mi sono concentrato per qualche mese solo sul lavoro. Tua zia voleva venire qui, io, invece, sarei tranquillamente rimasto a Yellowknife. Le cose precipitarono senza avere nemmeno il tempo di accorgercene e poco dopo decidemmo di optare per il divorzio.»

«E perché non me l'hai detto?» chiedo.

«Non volevamo arrecare un dispiacere a te o a mio fratello, così non abbiamo detto nulla a nessuno. Poco tempo dopo ho conosciuto Alice, che mi ha aiutato ad adattarmi e a risollevarmi» spiega «Se non fosse stato per lei, mi sarei perso completamente. Mi dispiace di non averti detto nulla, avrei preferito farlo in maniera più delicata e in circostanze migliori, ma sappi che non ho mai smesso di volerti bene o di pensare a te.»

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Where stories live. Discover now