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T A S Y A

L'amicizia fra donne potrebbe essere una delle cose più belle e allo stesso tempo pericolose al mondo. 
I motivi sono tre e molto semplici da comprendere, ma non per il genere maschile, che tende a vederci come persone che condividono tutti i segreti e pettegolezzi.

Motivo numero uno: l'intimità.
Con la tua migliore amica puoi essere te stessa e puoi farti vedere in reggiseno senza che faccia troppi commenti sul tuo fisico. Puoi strafogarti di cibo spazzatura insieme a lei, guardando qualche film strappalacrime o dell'orrore e facendo commenti sull'attore figo che interpreta il protagonista.
Non c'è vergogna fra di voi e non c'è alcun limite, ma può anche essere una cosa negativa. Ci sono, infatti, quelle che vogliono diventare "gemelle" indossando gli stessi vestiti, facendo le stesse cose e, nel peggiore dei casi, andando a letto con lo stesso ragazzo, rovinando un'intera amicizia.

Il punto numero due, infatti, sono i litigi.
Cosa non incute più timore di una ragazza incazzata?
Assomigliano a dei dinosauri in cerca di carne umana, che ti guardano con i loro occhietti iniettati di sangue e digrignando i denti, pronte ad attaccare.
Vedere due ragazze litigare può essere un bellissimo spettacolo, ma è sconsigliabile ritrovarsi nel raggio di un chilometro per questioni di sicurezza.
Siamo capaci di portare rancore, di vendicarci rivelando i più oscuri segreti e, a volte, anche di picchiarci simulando un incontro sul ring.
Ma non si dice per caso che i litigi rendono un amicizia ancora più forte?
Cazzata immensa, non credeteci. 

L'ultima motivazione, ovviamente, è quando le ragazze fanno squadra.
Mettiti contro una di loro, ti ritroverai tutte sotto casa tua con torce e forconi.
Sono come un branco di lupi, girano sempre insieme e ti accerchiano quando sei indifeso.
Se sei da solo, ritieniti spacciato.
E se è sconsigliabile ritrovarsi accanto a due ragazze che litigano, figuriamoci poi se si tratta di due gruppi intenti a combattere.
Il mio unico consiglio è quello di prendere tutte le tue cose e di scappare.

Zacharias ha insistito tanto per far uscire me e Annabeth da sole, affermando che potrebbe nascere una fantastica amicizia. 
Fermandoci e riflettendoci, la mia risposta è solo una: assolutamente no.
Non ci sarebbe mai quella particolare intimità fra di noi e non riusciremmo mai a metterci d'accordo e schierarci dalla stessa parte combattendo per qualcosa.
L'unico punto da prendere in considerazione è il due: io e lei litigheremmo per moltissime cose.

Mi ha trascinata a fare shopping, dichiarando che in questo modo potremmo finalmente fare conoscenza e organizzarci per preparare una serata cinema solo fra donne. 
Per sua sfortuna, però, mi ha beccata in una delle mie giornate "no" e non ho ancora aperto bocca.
Lei dice che un abito mi sta benissimo? Io annuisco, tanto non posso vederlo.
Mi parla di qualcosa sulla sua vita? Io annuisco, tanto non può obbligarmi a parlare. 
Percepisco il suo nervosismo, che negli ultimi giorni si è fatto sempre più accentuato. So che c'è qualcosa che non va, ma a quanto pare non ha voglia di parlarmene e io non ho intenzione di obbligarla.

Ci fermiamo a mangiare un gelato, qualcosa che è diventato quasi impossibile per me. Ci riesco ancora, ma è difficile, soprattutto se si tratta di un cono: ogni volta devo fare diversi tentativi, rischiando di finirci con la faccia sopra e di sporcarmi tutta. Questa cosa mi mette abbastanza tristezza, soprattutto perché fermarmi in gelateria con Calvin era una delle cose che facevo più spesso, prima di perdere la vista.

«Posso farti una domanda?» chiede Annabeth «Secondo te Zacharias è la persona giusta per me?»

Faccio spallucce e non rispondo, continuando a raschiare il fondo della coppetta con il cucchiaino. 
Non avrà per caso dei ripensamenti?
Capisco che, prima o poi, tutti mettiamo in dubbio le nostre decisioni e le nostre scelte, ma addirittura farlo dopo aver accettato la proposta di matrimonio? Se è questa la fonte del suo nervosismo significa che va avanti da prima della cena organizzata da me, il che mi rende colpevole.
Non avrebbe potuto semplicemente rifiutare la proposta?

Ecco, adesso mi sento in colpa.

«Ho paura di star facendo le scelte sbagliate» spiega «E se non fossi abbastanza per lui? O se lui non lo fosse per me? E se stessimo facendo un grosso errore? Magari un giorno uno dei due si stuferà e spezzerà il cuore all'altro. Far del male a qualcuno è sempre stata una delle mie più grandi paure: i sensi di colpa, le parole degli altri... Non voglio ferire Zach. E ho paura di venir abbandonata, messa da parte come se non fossi mai esistita. Molto spesso mi chiedo come possono le persone rimpiazzare qualcun'altro in così poco tempo. E i momenti condivisi? Il primo bacio, la prima volta... Non penso ne sarei mai in grado. Pensare che potrebbe succedere la stessa cosa con Zach mi terrorizza, perché l'ho sempre considerato l'uomo giusto.»

Rimango in silenzio, concentrandomi sui passi delle persone che camminano attorno a noi.
Sapere che non ci ha ripensato mi fa sentire meno un mostro, eppure continuo a non capire il suo ragionamento.
Lo so che di questi tempi le relazioni serie non esistono più, ma perché mettere in dubbio un amore che va avanti da anni? Soprattutto quando sta insieme a qualcuno come Zacharias, che non le ha mai fatto mancare niente e che non le ha mai dato motivo di mettere in dubbio l'amore nei suoi confronti.

«Non posso aiutarti» dico «Non ho mai vissuto l'amore in prima persona, Annabeth, perciò non so cosa stai vivendo tu con Zach. Ma so che l'uomo giusto non esiste, tantomeno la donna giusta. Viviamo in un mondo in cui i genitori non accettano le creature messe al mondo da loro stessi, in cui le persone vengono discriminate in base al sesso o alla religione che praticano, figuriamoci quindi una persona che conosci casualmente e con cui stringi un legame che viene definito "amore".» 

«Quindi non hai nessun consiglio da darmi?» chiede.

«Un consiglio ce l'ho. Goditi la felicità che vivi in questo momento con lui e non pensare al futuro, o sarai proprio tu a rovinare il matrimonio con le tue paranoie e paure» rispondo.

Non dice più nulla e io non insisto facendo domande. Anche se, a volte, è inevitabile chiedersi cosa nasconda questa ragazza.        

Dietro ai miei occhi [Cartaceo disponibile] Where stories live. Discover now