10 - clubs

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Per ragioni che non riesco ancora a recepire per bene, il mio subconscio mi consiglia di mantenere la bocca chiusa.

La mia voglia di sapere cosa davvero succede alla cameriera di questo grazioso bar mi opprime dall'interno, ma sicuramente non posso alzarmi in questo preciso istante e riempirla di domande a raffica.

Non conosco la gravità della situazione, non posso sapere le conseguenze che un mio passo sbagliato potrebbe portare.

Ma dire tutto alle autorità competenti da una parte mi sembra molto rischioso: essi andrebbero in cerca del colpevole, ma se... se quest'ultimo decidesse di farle ancora più male, a causa della sua confessione?

Devo andare con cautela, trovare il momento giusto per parlarle: ha bisogno di aiuto, perché quei segni non può esserseli procurata da sola.

E secondo ciò che dicono Hoseok e Taehyung, prima della sua strana assenza dell'ultima settimana, è sempre stata una ragazza gentile, sorridente e allegra.

Hanno persino detto che a volte raccontava aneddoti divertenti sulla sua vita, scherzando e regalando un sorriso a chi la ascoltava.

Quella che si è appena presentata ai nostri occhi, invece, è completamente l'opposto: timorosa, fragile, come se stesse nascondendo ciò che veramente ha all'interno di sé.

Conosco i sorrisi finti, quei sorrisi che mostri agli altri semplicemente per parere "normale", "felice", quando in realtà hai un macigno nel petto che non ti permette di respirare.

Un macigno che pian piano diventa sempre più pesante, che ti impedisce di vivere bene; poi, una volta che raggiungi il massimo di sopportazione, esplodi, lasciando dietro di te una scia di dolore che il tempo, purtroppo, non sarà così in grado di guarire.

Sospiro dopo quest'infinità di pensieri, e bevo ciò che resta del mio caffè.

Ormai non ho neppure più fame.

«Lo mangi quello?» mi domanda Hoseok come se mi avesse letto nella mente.

Gli sorrido, e faccio scivolare il piattino con su il cornetto vuoto da me ordinato verso di lui.

«Mi sento una merda, Jimin. Ti rubo sempre il cibo.» afferma lui ingozzandosi di zuccheri.

«Ci sei, una merda.» lo corregge Taehyung leccandosi le dita sporche di cioccolata.

«Chiudi la bocca, tu.» ribatte Hobi, dopo averlo fulminato con uno sguardo che mi provoca soltanto un'altra risata.

«Ah, Jimin» se ne esce ad un certo punto Hoseok, terminando di mangiare. «Ti hanno già consegnato la lista dei club?»

«La lista di cosa?»

Hoseok ridacchia bevendo il suo cappuccino. «Dei club. Praticamente tutti gli studenti sono obbligati a seguirne uno poiché 'contribuiscono alla formazione del ragazzo'.» mima delle virgolette con le dita alla sua ultima frase.

Club?

«Ma quando si dovrebbero svolgere? E che attività sono?» chiedo curioso.

«Si svolgono in prima mattinata, ma durante l'anno scolastico gli orari cambieranno» mi comunica Taehyung. «Comunque durano due ore di solito, ma dipende dal club che scegli.»

Annuisco, corrugando un po' la fronte.

Nella mia scuola a Seoul non si svolgevano affatto cose del genere.

Si, vi erano dei piccoli corsi per gli studenti più vogliosi e ambiziosi, ma questi club obbligatori non erano assolutamente presenti.

«Aspetta» Hobi caccia dal suo zaino un foglio di carta con una moltitudine di parole scritte in nero e differenti simboli colorati, e me lo porge.

Thirst For You | kookminOù les histoires vivent. Découvrez maintenant