36 - where's he?

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«Oh, Jimin-ah!» sbotta forse per la milionesima volta Hoseok, scuotendomi lievemente la schiena. «Non buttarti giù così.»

Ma io non alzo neppure la testa dal banco ai suoi inutili tentativi di risollevarmi l'umore, ho la guancia spiaccicata su questa superficie fredda da quattro ore ormai, non contando il tempo che ho passato rinchiuso in una delle cabine dei bagni mentre tutti erano in mensa a pranzare.

«Dimmi tu cosa dovrei fare, Hoseok» biascico. «Chanmi è morta, Namjoon non ancora torna a scuola, Taehyung è costretto a stare a casa per lo strano attacco di panico che gli è venuto ieri per colpa di Dongsun»

«Jimin...»

«No, Jimin niente» piagnucolo. «Come posso far finta che vada tutto bene?»

Nascondo il viso nell'incavo del braccio mentre ripenso a ciò che mi sta facendo soffrire ancor di più, qualcosa che non posso spiegare ad Hoseok.

Malgrado siano passate soltanto ventiquattro ore da quello che è avvenuto con Jungkook, dalle ultime parole deboli che gli ho dedicato prima di lasciare letteralmente la scuola... percepisco già un senso di vuoto nel petto.

Oggi non sono andato al club, non ce l'ho fatta. Rivederlo mi avrebbe fatto sentire ancora più male, soprattutto perché sono stato io a sparire ieri, e non lui.

E la cosa mi fa mancare l'aria, visto che gli ho indirettamente detto che se non è disposto a dirmi la verità, non possiamo continuare a comportarci... così.

Se non è sincero con me, io non posso fidarmi di lui.

In nessun modo.

Ma il solo pensiero di stargli lontano mi fa venire la palpitazione.

Per giunta oggi non è venuto a scuola, al solito tavolo c'erano solo Jin e Yoongi, il quale non ha smesso un secondo di fulminarmi con gli occhi.

«Cerca di guardare i lati positivi» mi consiglia Hobi. «Per esempio che Dongsun è stato sospeso e che la squadra stasera perderà di brutto»

Giro il viso verso di lui, appoggiando l'altra guancia sul piano. «Ma la nostra scuola farà una figuraccia, dopo»

«Ma chi se ne importa!» alza le braccia al cielo, per poi riabbassarle subito per l'attenzione catturata con quel gesto. «Tanto fa già schifo...» continua.

«Si, ma comun—»

«Non vedo l'ora di vedere le facce infuriate di quegli stronzi quando i giocatori di Busan li stracceranno» mi interrompe, battendo le mani come un bambino. «E tu ovviamente vieni con me, perché da solo non posso andarci»

«Scordatelo, Hobi. Non ci penso minimamente» brontolo, corrugando le sopracciglia.

«Vedi! È questo quello che fai, ti chiudi in te stesso e pensi troppo ai problemi!»

«E cosa dovrei fare? Venire alla partita, annoiarmi e far finta di tifare per tutti gli amici di Dongsun?» strepito, arrabbiato.

Hoseok incrocia le braccia al petto. «Non ti sto chiedendo di fare questo, Jimin-ah»

Io lo guardo turbato prima di chiudere gli occhi, i miei unici pensieri corrono a Jungkook e vorrei piantarla di comportarmi in modo così stupido e infantile.

Hoseok ha ragione, passo gran parte del mio tempo con la testa da un'altra parte, a immaginarmi scenari e riflettere su ciò che non va nella mia vita.

E anche se so che questa partita non sarà assolutamente in grado di farmi svagare, mi ritrovo a considerare l'idea.

Scommetto che i giocatori già mi odiano, a quanto pare senza Dongsun sono più che deboli e il motivo principale per cui è stato espulso sono proprio io.

Thirst For You | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora