35 - since when do you care about losers?

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Al suono della campanella, l'aula non ci mette tanto a svuotarsi.

Anzi, ciò accade con una tale rapidità che come al solito mi lascia un attimo disorientato.

Due sono le cose: o io sono una lumaca, o chiunque in questa scuola possiede i superpoteri di Flash.

E nonostante mesi fa avrei considerato la prima ipotesi la più accettabile, da quando sono qui non ne sono più così sicuro.

Mentre mi porto lo zaino sulle gambe, vedo Jungkook alzarsi in piedi e senza neppure guardarmi o aspettarmi come fa sempre, si dirige distaccato verso la porta.

No. Non posso far finta di niente e lasciarlo andare così senza che neppure mi abbia dato un minimo di spiegazioni per il modo in cui ha reagito più di un'ora e mezza fa.

«Jungkook!» lo chiamo, ma lui non si gira neanche nella mia direzione.

«Jungkook, aspetta!» mi sollevo in piedi e gli corro dietro, ma una volta arrivato sulla soglia, i miei piedi si incollano al pavimento.

Come mi aspettavo, di Jungkook non c'è neanche più l'ombra.

D'improvviso mi sento strano, più deluso.

Non può comportarsi così, cambiare umore nel giro di secondi per motivazioni di cui non sono a conoscenza.

Okay, ho capito che la lunaticità deve essere un carattere predominante della sua personalità, ma non sopporto che tra noi due le cose siano sempre così incomprensibili.

Si passa da un estremo a un altro, in un momento sembra che tutto prosegua per il meglio, che quella scintilla strana che si innesca ogni volta che siamo insieme s'illumini fino a bruciare.

Ma poi... si spegne.

In modi che non comprendo, perde pian piano il suo bagliore.

Mi strofino gli occhi prima di stringere con forza la cinghia della cartella sulla mia spalla, non mi sono mai sentito così tanto interdetto e mi piacerebbe solo che le cose fossero un po' più facili e soprattutto più chiare con lui.

Perché ora come ora, penso solo che mi abbia palesemente rifiutato.

E non ci sono parole per descrivere quanto io mi senta in imbarazzo per essermi lasciato andare così tanto.

Se solo mi avesse voluto come... come io voglio lui, forse mi avrebbe baciato.

Ma non ci ha neanche provato, si è tirato indietro e non mi ha parlato per il resto delle due ore, lasciandomi lì di fianco come uno stupido.

Eppure le sue parole sembravano così vere e sincere, tutto pareva così incredibilmente perfetto che sento gli occhi pizzicarmi per come ci stavo credendo veramente.

Quello che però non riesco a capire è cosa cavolo ci sarebbe di così tanto sconvolgente da potermi far scappare da lui.

Non mi reputa una persona degna di saperlo?

Vorrei solo che mi permettesse di conoscerlo...

Fortunatamente arrivo nell'aula di lingua coreana in orario, sospirando mi avvicino al banco accanto a quello di Hoseok, il suo sguardo che prima di incrociare il mio, si perde nel vuoto.

«Molto allegra la scuola oggi...» mi dice, accennando un sorriso verso di me.

«Già.» sospiro, poi lascio cadere tristemente lo zaino per terra.

Quello che è successo con Jungkook mi ha distratto, certo che l'ha fatto. Peccato solo che adesso io abbia un altro pensiero per la testa che mi affligge ancora di più.

Thirst For You | kookminWhere stories live. Discover now