48 - why me?

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consiglio mercy di shawn mendes (acoustic guitar) in loop
come sottofondo per questo capitolo.
(nel caso non aveste spotify, la trovate gratuitamente su soundcloud)
buona lettura
🖤
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Sollevare le palpebre e tornare cosciente su questo pianeta alquanto estraneo, pare potersi paragonare ad una delle peggiori pene dell'inferno, attualmente.

Borbotto versi incomprensibili, quando mi lascio andare a rallentatore sul fianco opposto, malamente, percependo dolore in ogni parte del mio corpo al semplice ma straziante movimento. Lento, mi penetra le ossa.

Avverto gli arti completamente irrigiditi, doloranti, indolenziti, che faticano persino a rimanere fermi sulla superficie estremamente soffice sulla quale sono disteso. Un lamento mi esce dalle labbra non appena sollevo faticosamente la mano sinistra, posandola piano sulla fronte. Il mio viso si contorce in una smorfia che mi fa deglutire tanto dolorosamente, che amari colpi di tosse abbandonano veloci la mia gola.
Che... cosa diavolo è successo?

La mia mente non riesce a riflettere con chiarezza, a connettersi come dovrebbe per riprodurre gli eventi che si sono verificati soltanto un giorno fa, o beh, questo è ciò che credo.

Mi massaggio la pelle accaldata, provando ancora una volta ad aprire gli occhi e costringermi ad affrontare l'attuale infausta realtà, ora per davvero.

È più difficile del previsto, e mi ritrovo a schiacciare ancora una volta la guancia contro il cuscino, il quale risulta stranamente più comodo e morbido di quanto lo ricordassi.

Un dolce profumo mi inebria le narici quando struscio istintivamente il naso sul confortevole materiale; una fragranza che, ormai, sarei in grado di riconoscere tra mille.

«K-Kook...» mugolo con un filo di voce, dando esplicitamente risposta ai miei sottili pensieri.

Peccato solo che dalle mie labbra esca solo un dolente e inudibile mugugno, ancora impastato dal sonno.

Ho lo strano impulso di gemere silenziosamente quando inspiro di nuovo il suo buon odore, che si fa sempre più intenso ad ogni mia movenza. Soprattutto quando stringo il cuscino con le braccia, e successivamente lo smuovo affinché io possa aggrapparmici allo stesso modo con le gambe, mi sembra quasi di avere la faccia premuta contro il petto di Jungkook, invece che sulla soffice imbottitura.

La mia testa comincia, lentamente, a formulare pensieri scollegati, a mostrare flash rapidi e momenti isolati che non possiedono né capo, né coda. Probabilmente sto veramente ritornando in me, pian piano che il tempo trascorre.

Schiudo ancora una volta le palpebre per ridurle in due piccole fessure, e comprendere finalmente in che condizioni sono culminato. Ma non ho la ben che minima idea di cosa sia accaduto ieri sera.

Possiedo solo ricordi sbiaditi, confusionari e vaghi, che non mi aiutano affatto. Rendono solo il tutto più difficile, aumentando il forte dolore che tormenta le mie tempie.

Focalizzo distrattamente lo sguardo sulle mie braccia, completamente ricoperte da uno spesso tessuto nero, nel quale sembro affondare. Deduco di avere una felpa indosso, ma perché anch'essa sa così tremendamente di lui?

Ed è lì che il mio cuore comincia a martellare forte. È nell'esatto istante in cui le mie pupille poco dilatate si posano finalmente su ciò che mi circonda, che sobbalzo letteralmente dal letto.

I miei occhi si aprono di scatto, con spavento. Preso dall'ansia mi tiro su a sedere, trascinandomi timorosamente verso la testiera del letto e tirando con me la pesante coperta bianco latte, pressandomela impaurito contro il petto.

Thirst For You | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora