26 - it could have been the end

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Oggi è venerdì, finalmente il week-end tanto atteso di questa settimana straziante è arrivato, anche se con estrema lentezza.

Sollevato sorrido tra me e me, stiracchiandomi tra le coperte morbide che ancora avvolgono il mio corpo... per poi voltarmi, aprire gli occhi e notare che la sveglia posta sul mio comodino segna le otto e venti.

Semplicemente le otto... le otto e venti?!

«Cavolo!» con un urlo che credo possa aver svegliato gli anziani vicini che abitano accanto a me, inizio il mio fantastico fine settimana.

La fortuna è sempre dalla mia parte, vedo!

Faccio volare il cuscino e le lenzuola per aria e mi catapulto in bagno per farmi la mia solita doccia mattutina che mi porta via una valanga di tempo, poi lavo i denti e mi vesto ad una velocità supersonica.

Fortunatamente ieri ho riposto i libri che mi sarebbero serviti nello zaino, quindi lo agguanto buttandomelo sulla schiena e alla fatidica ora delle otto e trentacinque sono fuori casa.

Ma come ho potuto non sentire la sveglia? Solitamente non è una novità per me essere in ritardo alle lezioni, ma non mi era mai capitato di svegliarmi così tardi.

Sarà perché sono stato impegnato con le mie riflessioni mentali per quasi tutta la notte? Si, probabile.

È stato un sacrificio per me presentarmi a scuola dopo ciò che è accaduto con Jungkook, ma alla fine ho ignorato la vocina crudele della mia mente che mi consigliava di rimanere a casa e mi sono fatto coraggio.

E guarda un po'? Jungkook ieri non è venuto al club.

Da una parte è stato un sollievo, mi sono potuto concentrare senza avere distrazioni e non sono stato costretto ad affrontarlo dopo... dopo l'avvenimento dell'ultima ora di mercoledì.

Ma dall'altra... ho stranamente sentito la sua mancanza. Ho sentito che mancava qualcosa, lì, accanto a me.

Nessuno si è seduto al suo banco, credo proprio che gli altri studenti avessero paura al solo osarci.

Ma il motivo per cui mi sono sentito un po' solo non è stato questo, è stato proprio perché mancava lui, e basta.

Anche se si fosse accomodato qualcun altro, mi sarei comunque sentito allo stesso modo.

E ciò che voglio di meno è proprio che accada questo. Che io possa affezionarmi in qualche modo a Jungkook.

Perché anche se non voglio seriamente ammetterlo a me stesso, nel profondo so che provo qualcosa per lui.

Ma non so decifrare questo "qualcosa".

Credo sia solo attrazione, deve per forza esserlo.

Eppure più i giorni passano, più sento che questa sensazione aumenta e aumenta, senza fermarsi.

Ciò che mi ha detto l'altro ieri, quel "mi piace quando mi parli così", non ha smesso un secondo di tormentare la mia testa.

Solo il ripensarci mi manda in pappa il cervello.

Ma poi comincio a costruirmi sempre più paranoie. Sì, Jungkook non era al club ieri.

Ma alla mensa è venuto, eccome se è venuto. Seduto al suo solito posto vicino alla finestra, non mi ha né guardato né parlato.

E questo basta per confondermi ancor di più.

Sto camminando come un forsennato per la strada, lo zaino che mi sbatte violentemente sulla spalla facendomela dolere, i miei capelli che sembrano un cespuglio per quanto sono disordinati.

Thirst For You | kookminWhere stories live. Discover now