49 - leave me alone

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Cammino nel corridoio della scuola a passo lento, ed esausto. Lo sguardo piantato a terra, la testa troppo pesante e dolorante, la mano stretta nervosamente alla cinghia del mio zaino, gli occhiali che mi scivolano sul naso, e la mente in tutt'altro luogo.

Non so esattamente come io sia riuscito a sgusciare dalle lenzuola stropicciate del mio letto freddo, alle tenere e giovani otto del mattino.

O con quale forza io abbia messo qualcosa sotto ai denti una volta sceso in cucina, dopo tre giorni passati solamente a fissare il cibo, che incoerentemente preparavo. Forse mi permetteva di distrarmi, dare vita a del ramen istantaneo; eppure anche questo metodo si è rivelato inefficace per spazzare via i miei tormenti.

Non so come io abbia guardato l'afflitto riflesso del mio viso nello specchio, dove mezzelune dolenti, createsi a causa del tempo passato a contemplare il nulla e crogiolarmi nell'incontestabile malinconia, mi circondano in maniera evidente gli occhi. Ho permesso al dolore di avere inevitabilmente la meglio, senza ch'io potessi fare qualcosa e impedirlo.

E non so di preciso il motivo per cui io abbia deciso di vestirmi così, oggi; o forse sì, ma preferisco ignorarlo. Probabilmente mi sento al sicuro, in un'ampia felpa e un largo pantalone dello stesso colore scuro, che mi coprono più del dovuto, celandomi completamente e non dando la possibilità, a nessuno ci provi, di scorgere un centimetro della mia pelle. Nascosto.

In questo fine settimana non ho fatto altro che procurami dolore. È brutto rendersi conto di così tante cose, e realizzarle solo quando è ormai troppo tardi, per evitare di starci male. Tutto mi ha colpito in un istante, in un breve, e rapido, istante. È stato un battito di ciglia, un fulmine nel cielo, o qualsiasi cosa avvenga nel giro di un corto secondo.

Ero consapevole che affezionarmi a qualcuno, affezionarmi in quella maniera, sarebbe stato fatale. Provare tali sentimenti per una persona significa anche darle il forte potere di ridurti in pezzi. Non l'ho preso in considerazione. Ho respinto il fatto che una cosa simile potesse accadere, perché era tutto troppo bello. Tutto così bello da non sembrare vero; e, in effetti, non lo era.

Non mi meritavo tutto questo. Molto, è ciò che non mi sarei dovuto meritare in realtà, tuttavia quella piccola felicità che stava animando la mia vita mi ha fatto sognare, per davvero. Mi ha dato speranze, e mi anche illuso. Non pensavo che avrebbe fatto così infinitamente male capire che per Jungkook non sono mai stato niente di più e che io l'abbia compreso quando ormai mi ero già innamorato di lui, profondamente.

Perché deve essere così lacerante, in qualsiasi minuto della giornata? Avrei la voglia di urlare, di gridare, di lasciar uscire in maniera esplicita il dolore che ho dentro. Ma non ce la faccio, e questo fa ancora più male.

Non riesco a fermare le fitte che mi scuotono il corpo ogni volta che penso a lui, anche se non vorrei, e non dovrei, continuo a farlo. Sto sbagliando, ma è più forte di me, della mia volontà. Impossibile è pretendere che nulla sia accaduto, perché mi piacerebbe non essere obbligato a lasciarmi tutto alle spalle. Ma ne devo essere in grado.

Non prova dei sentimenti per me. È stato tremendamente bravo, devo ammettere, a portare avanti questa sceneggiata, riuscendo in parte nel suo scopo. Se gli avessi concesso di avermi, di prendersi la mia ridicola verginità, tutto sarebbe stato ancor più doloroso, perché sono cosciente che se solo ci avesse provato... io gliel'avrei lasciato fare. Senza esitazione.

L'unica cosa efficiente, per smettere di soffrire, è una: dimenticarlo. Ma questa decisione duole più di quanto avessi ipotizzato.

Tornare a scuola non pareva un'idea così malvagia, quando ho intravisto Hoseok venirmi incontro sorridendo, tra la piccola folla di studenti accalcatasi tra i corridoi. Credevo che rivedere i miei amici mi avrebbe risollevato l'animo, seppur di poco. Eppure le cose non paiono andar meglio, malgrado io stia provando a concentrarmi su altro e non sulla sofferenza del mio cuore.

Thirst For You | kookminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora