42 - you deserved it

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Nel momento in cui arriviamo davanti all'aula del club, ovviamente troviamo la porta già ben chiusa, il solito volume rimbombante che si ode tranquillamente dall'esterno.

L'attività è iniziata da soli dieci minuti, ma per Jungkook, anche se fossero stati sessanta, non avrebbe fatto differenza.

Difatti quando bussiamo e ci scusiamo gentilmente, la docente non mi degna neppure di uno sguardo essendo troppo incantata dal dispiacere finto e improvvisato del ragazzo al mio fianco, che, con abilità da maestro, riesce sempre a mettere pretesti accettabili e a dissuadere i professori.

Quando ci accomodiamo ai nostri soliti banchi, sotto lo sguardo abbastanza perplesso di una decina di persone, sembra che tutto sia tranquillo... tra noi. Come se non avessimo appena avuto una sorta di litigio telefonico scaturitosi poi in una pace repentina e necessitante.

Mi siedo silenziosamente sulla sedia cercando di evitare gli occhi pettegoli e inopportuni degli altri. È così fastidioso essere fissato, ti domandi puntualmente il motivo per cui lo stiano facendo, maledicendoli con tutto te stesso per la seccatura che provocano.

Appoggio la cartella a terra e mi sposto dalla fronte una ciocca invadente di capelli, mentre Jungkook con la sua solita delicatezza da elefante, si lascia cadere sulla seggiola buttando la testa all'indietro per liberarsi il viso dai suoi ciuffi scuri e lunghi.

Lo guardo di sottecchi mezzo incantato solo per concentrarmi poi sul film proiettato, ma è in quell'istante che comincio seriamente ad agitarmi; alcune persone ci guardano e borbottano cose sotto voce che non riesco a comprendere, facendomi rannicchiare su me stesso, con lo sguardo basso.

Non capisco che diavolo abbiano da osservare o da commentare, io e Jungkook siamo semplicemente entrati insieme in classe, mica ci stavamo limonando di fronte a loro!

Beh, questo l'avete fatto solo pochi minuti fa.

Come se i nostri pensieri fossero collegati, sento lo sbuffo infastidito di Jungkook al mio fianco, e quando giro il capo verso di lui, mi accorgo all'istante che sta lanciando occhiate furiose verso tutte le persone che ci stanno adocchiando; l'intera classe, insomma.

Ovviamente tutti, e dico davvero, tutti, si voltano veloci come fulmini non appena il suo sguardo intimidatorio si fissa nei loro, peccato che quando sento alcune ragazze (visibilmente emozionate per lo scambio di occhiate) ridacchiare come cornacchie su loro stesse, la cosa mi fa innervosire, e anche tanto.

È così tremendamente fastidioso essere al centro dell'attenzione, sembra che queste persone non abbiano altro da fare che spettegolare e fissarti come se venissi da un altro pianeta. La tensione è tagliabile con il coltello, e la mia voglia di impegnarmi puntualmente pari allo zero spaccato.

Quando mi accorgo che finalmente hanno smesso di fissarci, il mio corpo irrigidito si ammorbidisce appena, eppure l'improvvisa distanza da Jungkook mi fa incupire. So che mi sto sicuramente montando la testa, mi piacerebbe tanto non dover nascondere ciò che provo per lui. Odio che il giudizio degli altri sia sempre d'ostacolo per tutto. È così frustrante.

Mi stringo nelle spalle a quel pensiero, i miei occhi si posano, come sempre, sul pavimento freddo sotto i miei piedi. È davvero così doloroso sentire di amare una persona e far finta che non sia così? Dover reprimere i propri sentimenti tanto da sentirsi male, come se si avesse un buco vivido nella propria carne? È questo ciò di cui il libro che ho preso dalla biblioteca parlava?

Me ne rendo conto solo ora. Quell'insieme di pagine ruvide dalla copertina verde mi sta scavando nell'anima, facendomi riflettere su me stesso e su ciò che sento; quasi come se fosse stato scritto per me, come se mi avesse chiamato per cercare di spolverare e mettere a posto il subbuglio che Jungkook mi crea.

Thirst For You | kookminNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ