15 - make up with your bf

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Con mio grande stupore, la filosofia dimostra di essere una materia che mi attrae moltissimo, infatti riesco a seguire con curiosità la lezione e prendere un'intera pagina di note.

Mantengo questo spirito invogliato anche nell'attesa ultima ora della mattinata, dove oltre a dover affrontare fisica, scopro che ad aspettarmi in classe c'è proprio Younseo, seduta al mio solito banco in fondo alla classe.

Non appena la vedo mi blocco di scatto, la mia mano incollata alla cinghia nera dello zaino.

La prima cosa che mi salta in mente è che abbia semplicemente deciso di collocarsi lì per il corso, ma quando alza lo sguardo verso di me un grosso sorriso le illumina il viso e si alza in piedi facendomi segno di avvicinarmi.

Due delle sue solite amiche sono sedute ai banchi centrali, come sempre, e non scollano neppure per un secondo gli occhi da me e Younseo.

«Ti ho tenuto occupato il posto» dice non appena sono abbastanza prossimo, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Spero... spero non sia un problema»

Mi sforzo di fare un sorriso, ma quello che ne esce fuori assomiglia più ad una smorfia sghemba. «Certo che no. Anzi, grazie» rispondo.

Lei solleva nuovamente le labbra color pesca, mordicchiandosele appena.

«Ecco... io...» fa una pausa frustrata, e io appoggio lo zaino sul banco non aspettandomi niente di buono. «... volevo darti il mio num-»

«Buongiorno a tutti ragazzi. Sedetevi che cominciano la lezione»

I miei occhi sbarrati si spostano immediatamente sulla figura della professoressa, appena entrata in classe.

Non sono mai, e dico mai, stato più felice di vederla.

Younseo sbuffa, tirandosi la manica della maglietta rosa; poi si dirige al suo banco con lo sguardo basso.

Ma che diavolo stava per fare?

Col viso ancora mezzo impallidito per la sorpresa, mi siedo, schiudendo le labbra.

Voleva seriamente darmi il suo... il suo numero? Ma sta scherzando o è tutta realtà?

Ma soprattutto... perché doveva capitare proprio a me?

Insomma, non sto assolutamente dicendo che lei sia una brutta ragazza o altro, perché non lo è.

Ma è fidanzata, e questo lo sanno tutti. Il suo ragazzo mi spaventa soltanto a pensarlo.

È palese però che ci stia provando con me, e dalle facce delle sue amiche, credo che sappiano bene quali sono i suoi piani.

Ora che ci penso, Hoseok ha detto che Minso l'ha sentita parlare di me oggi: altra cosa che prova ciò che penso.

D'istinto mi copro il viso con le mani inspirando ed espirando profondamente, e pensando ad un modo per fuggire dalla classe prima che mi raggiunga.

Si, okay, non mi sto comportando da brava persona.

Ma non voglio diventare la causa di una probabile rottura con il suo ragazzo, e soprattutto non voglio dirle in parole povere che non sono per nulla interessato a lei.

Sospiro, prendendo la matita tra le mani e convincendomi che adesso è il momento che io mi concentri.

Fortunatamente, anche se un po' frastornato, ce la faccio.

[...]

Un grosso baccano si scatena al di fuori dell'aula una volta trascorsi i lenti sessanta minuti, e nonostante io ce la metta tutta non riesco ad essere sufficientemente veloce.

Younseo è già davanti a me.

«Senti Jimin» afferma, la sua voce sembra stranamente più convinta. «Non voglio fare troppi giri di parole e non ho intenzione di aspettare»

Apro la bocca per dire qualcosa, ma purtroppo non fuoriesce neppure un suono.

Sto per sentirmi male, non può veramente star succedendo.

«Tu mi piaci» ammette.

Ecco, l'ha detto.

L'ha detto!

«E prima ho fatto la figura della cretina ma volevo semplicemente lasciarti il mio numero» prosegue, e la testa comincia a girarmi.

Prende il telefono nelle mani, e mi guarda come per aspettarsi una risposta.

O magari che le dia il mio per permetterle di appuntare il numero.

«Io...» mi schiarisco la voce. «... non è per farti rimanere male, ma non-non è la stessa cosa per me» farfuglio, a disagio.

Lei mi fissa subito negli occhi, riducendo le labbra in una linea sottile.

Vedo il suo viso spegnersi, la sua espressione farsi più cupa.

«D-Davvero?» risponde, la voce che le trema.

Sembra come se sia sorpresa della mia risposta, non sarà abituata ad essere rifiutata.

Annuisco mordendomi l'interno della guancia. «Mi dispiace» dico. «Ma... non sei fidanzata? Oggi ti ho visto con...»

«Abbiamo litigato. Le cose tra noi non vanno più bene» abbassa lo sguardo, appoggiando le dita sul banco che ci separa.

Perfetto, ora è triste sul serio.

Penso a qualcosa da dirle, ma non mi viene nulla di meglio se non provare ad offrirle la mia amicizia. «Possiamo essere amici, comunque»

Lei si morde il labbro, fissando poi le mie.

«Si, sarebbe bello» finalmente sorride di nuovo, ma è un sorriso che dura ben poco.

«Ma non credo che possa essere realmente possibile. Jimin... tu... tu mi interessi sul serio»

Scuoto la testa, portandola poi verso il basso.

Era proprio questo che volevo evitare.

«Scusami» è l'unica cosa che riesco a dire. «Ma forse dovresti provare a far pace con il tuo ragazzo, Younseo»

La guardo un'ultima volta prima di uscire dalla classe, lasciandola lì, con le sue amiche che hanno assistito a tutta la scena.

Mi sento in colpa, veramente.

Ma ciò che le ho detto è solo la pura verità.

Credo sia meglio avergliela detta ora, invece che permetterle di crescere un fiore che purtroppo non può sbocciare.

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(이뤄지지 않는 꿈속에서 피울 수 없는 꽃을 키웠어 - I grew a flower that can't be bloomed in a dream that can't come true - Fake Love)

Thirst For You | kookminDonde viven las historias. Descúbrelo ahora