11 - sometimes he's such a dickhead

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Il tragitto dal piccolo bar alla scuola è piuttosto confusionario: la strada è colma di veicoli che sterzano violentemente da una parte all'altra, per non parlare degli studenti ritardatari che ti passano accanto di corsa non badando a chi gli si muove attorno.

Grazie ad un aiuto divino, riesco ad accedere all'enorme edificio e più di fretta che mai, passo a rassegna i numeri dell'aule per trovare quella di questo stupido club scolastico.

Inizio a pensare che tutto ciò sia di un'inutilità indescrivibile, ma decido di aspettare lo svolgersi delle mie prime ore per poter giudicare pienamente.

Una volta giunto nella piccola sala destinata al club mi rendo conto che la mia era solo un'ansia ingiustificata visto che non c'è neppure la docente, quindi mi siedo al mio solito ultimo banco posto sulla destra, accanto al muro ben dipinto di grigio.

Guardo il banco vuoto al mio fianco e istintivamente caccio un sospiro. Bene, sarò solo anche durante queste ore, ma fa niente.

È solo il tuo secondo giorno di scuola, Jimin.
Mi ripeto.

Chiaramente non mancano sguardo furtivi e curiosi che si muovono veloci su di me, ma ormai ci sto facendo quasi l'abitudine.

Un gruppetto di quattro ragazze giunge nell'aula, seguite poi da altri due ragazzi che mi pare di aver già visto da qualche parte...

Credo siano due della squadra di rugby, quelli che in mensa facevano un baccano assurdo.

Tra le ragazze, invece, scorgo proprio Younseo.

Faccio di tutto per non incrociare il suo sguardo ma purtroppo il suo viso levigato non ci mette tanto ad incontrare il mio.

La sua mano si alza quasi all'istante, ondeggiando verso la mia figura e sorridendo dolcemente.

Sento gli occhi di tutti addosso, inclusi quelli dei due giocatori, e cerco invano di parere più rilassato possibile... ma ovviamente è tutto inutile.

Le sorrido velocemente di rimando, rivolgendo poi la mia attenzione alla superficie verdastra del banco che oggi sembra estremamente interessante.

Nonostante io non capisca il motivo per cui faccia la carina con me, visto che neanche ci conosciamo, non posso lamentarmi.

Sarebbe bello avere un'altra amica, spero solo che le sue intenzioni siano uguali alle mie.

La docente entra finalmente in classe, zittendo tutte le nostre chiacchiere eccessive.

Siede alla spaziosa cattedra aprendo quello che credo sia un registro. Dopodiché, rivolge un'occhiata frettolosa alla classe per giungere, poi, a me.

Il sorriso che mi rivolge è veramente tenero. «Vedo che abbiamo un nuovo partecipante» afferma, prima di impugnare la penna nera e posizionarla sul foglio bianco.

«Come ti chiami?» chiede gentilmente.

«Park Jimin.» dico, e Younseo ancora una volta si gira per sorridermi.

Ma questa volta colgo qualcosa di diverso nelle sue labbra piegate all'insù: una certa malizia.

Mi raddrizzo sulla sedia, tamburellando nervosamente le unghie sulla superficie dura del banco.

Spero che non stia facendo ciò che penso...

Perché continua a rivolgermi tutte queste attenzioni se è fidanzata? Con un armadio di ragazzo, poi?

Ed io, naturalmente, non sono minimamente interessato.

Mi mordicchio l'interno della guancia, cercando di pensare ad altro, ma la porta dell'aula si spalanca di scatto mettendo fine al mio intruglio di supposizioni.

Thirst For You | kookminTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang