14 - i can't stand him

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Non appena il solito suono stridulo si propaga in tutto il piano, io e Hoseok racimoliamo alla svelta le nostre cose e pochi minuti più tardi siamo già fuori dalla classe.

Visto che abbiamo entrambi materie differenti, dobbiamo approfittare di questi pochi minuti che possediamo tra una lezione e un'altra per poter riprendere il discorso interrotto dall'insegnante.

Corriamo nel corridoio come due perfetti imbecilli fino a quando non troviamo un piccolo angolino dove le persone eviteranno di sbatterci da una parte all'altra come se fossimo birilli.

«Oddio» espira Hoseok, appoggiandosi una mano sul petto. «Credo che qui vada bene»

Faccio cenno di sì con la testa, aspettando che il mio respiro torni pian piano regolare.

«Allora Jimin, ti stavo dicendo» - inizia - «Io e Taehyung abbiamo deciso di parlare a questo presunto Namjoon per capire se è consapevole che sua sorella sembra trovarsi in una condizione... preoccupante» annuncia Hobi, guardandomi attento. «E nel caso lui non sapesse nulla, la situazione diventerebbe ancora più allarmante»

Muovo gli occhi da una parte all'altra, scrocchiandomi le dita con nervosismo.

«D'accordo. Sono con voi» gli comunico, anche se un po' titubante.

È inutile negare che tutta questa storia mi stia spaventando a morte, soprattutto perché ho visto qualcosa a cui gli altri non hanno fatto assolutamente caso: i segni rossi sulla sua pelle.

E poi, la mia idea iniziale era diversa.

Sarei voluto andare a parlare direttamente con la cameriera, chiederle di persona ciò che non andasse, se avesse bisogno di aiuto, offrirle il mio.

Perché ho come la sensazione che l'unica persona a conoscenza di quelle ferite sia io... e chi glieli ha procurati.

Sono così tanto preso dalle mie riflessioni da non accorgermi che Hoseok sta tentando di catturare la mia attenzione da minuti.

«Oddio guarda! C'è Jungkook.» se ne esce all'improvviso prendendomi per la spalla, e come se mi avessero buttato dell'acqua in faccia, sbatto più volte le palpebre.

«Che-che cosa?» dico, voltandomi. «Dove?»

Ma non vedo nessuno.

Le parole mi escono troppo veloci dalle labbra, e solo dopo averle pronunciate mi rendo conto che Hoseok... sa qualcosa.

«Non ci voglio credere!» Hoseok si tappa la bocca ridendo come una femminuccia pettegola.

Le mie guance vanno a fuoco, mi sento arrossire fino alla punta dei piedi.

Non sta succedendo veramente. Non ha sul serio capito cosa mi provoca Jungkook.

Non può.

«Non vuoi credere a-a cosa?» balbetto, tentando di fare il vago.

Il modo con cui riesce a passare da un argomento all'altro inizia a confondermi. E anche tanto.

Lui mi sorride furbamente, spostando le mani sotto il suo viso.

«Ho scoperto che siete compagni di club ora, Jimin» pronuncia, continuando a lanciarmi occhiatine che non mi piacciono per niente.

«Beh, frequentiamo solo lo stesso club. E poi lui è uno stronzo quindi sai che mi importa» dico sbuffando, e opto per non dirgli che inspiegabilmente è dotato anche di un lato simpatico.

«Si, quello lo so» afferma, poi fa spallucce. «Ma in qualche modo è capace di farti risvegliare dagli stati di trance nei quali caschi spesso, vedo»

«Non è vero» obietto, portando le braccia al petto. «La mia è stata solo una reazione dovuta al fatto che non lo sopporto» mento.

Lui piega il capo da un lato esaminandomi, e io rivolgo lo sguardo a terra mentre i miei denti stringono forte il mio labbro inferiore quando ripenso al modo attraente con cui lo fa Jungkook.

«Dici? Mi hanno detto che avete parlato durante la lezione...» mi fa un sorriso scaltro prima di alzare la testa con aria altezzosa e cominciare a camminare.

«Ma si può sapere come fai a sapere tutte queste cose? Hai delle spie?» sbotto io seguendolo.

Lui scoppia a ridere. «Certo. La mia spia si chiama Kang Minso»

«E lei come può saperlo? Non è nel mio club» confuto, corrugando la fronte.

«Ha sentito Younseo che ne parlava con le sue amiche. Poco prima che arrivassi in classe di lingua mi è venuta a chiedere se ne sapevo qualcosa» si appoggia una mano sul cuore con fare drammatico. «E le ho dovuto dire di no, ti rendi conto? Come hai potuto non dirmelo?» finge un pianto isterico e io rido imbarazzato.

«Perché non è niente di importante» mi fisso le scarpe, mordendomi ancora il labbro. «Diciamo che si è scusato per il comportamento del fratello, ma niente di più»

«Davvero?»

Annuisco, e poi sventolo una mano in aria. «Ad ogni modo non mi interessa»

«Sono felice che mi ami ancora, allora» mi manda un bacio volante con la mano e io sorrido, mentre il viso mi si dipinge per la milionesima volta di un rosso acceso.

Almeno sono riuscito a sviare il discorso e a non far trasparire la verità: purtroppo sono perso, Jungkook mi ha stregato.

«Ci vediamo in mensa, playboy» scherzo, e lui mi alza il dito medio camminando all'indietro prima di voltarsi.

Oh, stupida filosofia... a noi due.

Thirst For You | kookminNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ