missing moments: 7

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«Dolores, che sorpresa» esclamo, rispondendo al telefono. È sera, è quasi ora di cena e, almeno per stasera, sono sola a casa, visto che Luke e Sierra hanno deciso di concedersi una serata di coppia, senza me come terzo incomodo, come dicono loro, o come fardello, come preferisco definirmi io.

«Ciao bella, come va?» il suo tono di voce è dolce, come se volesse sondare il terreno per sapere se sto completamente affondando nei miei sentimenti o se riesco a gestire il mio dolore abbastanza bene da stare a galla a fatica.

«Discretamente bene, ma non oso lamentarmi. Tu invece? Notizie dall'Argentina?» mi sforzo di risponderle così, solo superficialmente, nonostante io mi fidi di lei. Sento qualcuno bussare alla porta e capisco che è Lea, così apro senza nemmeno controllare e la saluto con un bacio sulla guancia.

«Tutto bene, grazie. No, da qui niente di nuovo» sento che vuole dire altro, quindi non oso proferire parola e aspetto che sputi il rospo «So che hai saputo» aggiunge infatti, con un sospiro sofferente «Mi dispiace»

«Sarebbe venuto fuori prima o poi, lo sai anche tu» rispondo, cercando di rimanere neutrale. Sicuramente non posso parlare male della sua amica con lei, che ha vissuto con lei due settimane e che sembra una sua amica tanto stretta.

«Lo so ma avrei dovuto dirtelo io, o Paulo, o Oriana, non avresti dovuto saperlo da una stupida storia vista dal cellulare di Nahuel» si lamenta, quasi con un tono di cantilena che non fa nulla che infastidirmi. Sospiro, cercando di calmarmi.

«L'ho scoperto, basta parlarne» dico secca, quasi fosse un ordine. Lei sta in silenzio un attimo, capisce che non voglio parlare di lei, poi prende un grande respiro e ricomincia a parlare.

«Hai parlato con lui?» mi chiede, sempre con quel tono di chi non è sicura se il suo interlocutore possa reggere ciò che gli sta chiedendo.

«No, e non voglio farlo sinceramente» ammetto. Lo faccio fieramente, ma so che in realtà è una mia debolezza e che prima o poi avrei dovuto parlare con lui faccia a faccia. Non ho nulla da temere, alla fine ha fatto tutto lui, dal litigio causato dal "troppo" tempo passato con suo nipote al gossip che ha fatto esplodere con questa Oriana.

«Dovrai farlo, soprattutto adesso» esclama lei, come se fosse questione di vita o di morte. Allontano velocemente il cellulare dal mio orecchio e guardo Lea, sconcertata dopo che anche lei ha sentito l'esclamazione.

«Soprattutto adesso? Cosa vuoi dire, Dolores?» chiedo, mettendo la telefonata in viva voce e sedendomi sul divano accanto alla mia amica, che si fa sempre più vicina per ascoltare bene la conversazione e capire cosa sta succedendo. Faccio affidamento alla sua intelligenza perché capisca chi sia il soggetto della conversazione e non dico niente, ascolto e basta.

«Sai che sono venuti alla festa in discoteca con me, giusto? Ma cos'altro sai?» scavo nella mia testa per riuscire a ricordare le parole di Lautaro, ma trovo poco e niente, rendendomi conto che tutto ciò che mi ha detto riguardo la ragazza è che è un'amica di Dolores, che Paulo era attirato da lei ma che secondo lui la cosa sarebbe durata poco e che tra di loro, di fisico, non c'era ancora stato nulla.

«So che vi conoscete perché tu eri in classe con la sorella e che non hanno... combinato nulla» ammetto, sotto lo sguardo attento di Lea, che stringe forte la mia mano mentre aspetto che Dolores risponda e che mi chiarisca un po' le idee.

«Con chi hai parlato? Chi ti ha detto così?» chiede. Adesso sembra agitata e sento una porta chiudersi e poi il silenzio, segno che sta aspettando la mia risposta e che cerca un po' di privacy per dirmi come stanno veramente le cose.

«Lautaro» dico in modo sicuro. È la verità, me l'ha detto lui, e non ho nessun problema a dirlo a sua sorella. Lei sospira, Lea stringe ancora di più la mia mano.

¡Mala Mía!paulo dybalaWhere stories live. Discover now