Antonio Dawson‼️

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Marty_Mendes_ questo non è l'immagina di cui vado più fiera ma spero comunque che ti piaccia. Fammi sapere🥰 Per gli altri lettori ci tengo ad avvisare che questo capitolo è piuttosto violento quindi se non ve la sentite di leggerlo potete aspettare il prossimo aggiornamento!

-Perché ci hanno rinchiusi qui? Sta andando tutto storto Adam, gli altri sono pronti ad intervenire?- domando al mio collega provando a spingere la porta per aprirla, Adam si passa una mano tra i capelli stressato

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-Perché ci hanno rinchiusi qui? Sta andando tutto storto Adam, gli altri sono pronti ad intervenire?- domando al mio collega provando a spingere la porta per aprirla, Adam si passa una mano tra i capelli stressato.

-Sono qui fuori, dobbiamo dargli tempo- risponde, mi giro a guardarlo col cuore in gola

-dargli tempo? Questi ci uccidono! Smith sa tutto, John me lo ha detto mentre mi portava qui Adam. Anzi forse non saranno così ben disposti a ucciderci e basta. Ci faranno di peggio- esclamo avvicinandomi a lui che mi prende per le spalle e mi costringe a zittirmi

-andrà bene, calmati ora. Mi servi lucida o non riusciremo a uscire di qui- parla deciso, io annuisco costringendomi a mettere da parte l'ansia.

-Bene, allora cosa facciamo?- domando ma non ricevo risposta dato che la porta viene spalancata. Adam mi copre col suo corpo, lui è l'unico tra i due a portare un'arma. Smith entra sorridendo freddamente, dietro di lui entra John con altri due dei suoi uomini. Siamo fregati.

-Quattro contro due non mi sembra una cosa equa, soprattutto dato che la mia collega qui non è armata. Non credete?- domanda con finta spavalderia, John fa per colpirlo ma Smith lo ferma

-non ancora, tra qualche minuto perderà quel sorrisetto- lo rassicura, un brivido mi percorre la schiena. Anche Adam si irrigidisce ma non perde il sorrisetto.

-Io non ne sarei così sicuro, questo sorrisetto mi rende molto famoso tra le donne- prova a scherzare, gli occhi di Smith vengono attraversati da un lampo di rabbia ma si ricompone subito. Fa un cenno a John e non ho il tempo di capire cosa significhi, il rumore di uno sparo seguito dal grido di dolore di Adam che quasi mi cade addosso mi danno la risposta. Afferro il mio amico sorreggendolo come posso. Lo hanno colpito alla gamba così si rimette subito in piedi appoggiandosi su quella sana e prende la sua pistola. Mentre Adam si occupa di difendersi da John, io mi allontano da loro e mi tolgo i tacchi usandoli come arma. I due uomini di John mi attaccano ma riesco a evitare i loro colpi, o almeno la maggior parte. Uno dei due mi tira un pugno nello stomaco mentre io gli ficco un tacco nel braccio. Geme di dolore e l'altro mi afferra dai capelli per poi farmi sbattere contro il muro. Scivolo per terra dolorante. Cerco di rialzarmi ma un altro sparo mi fa congelare. Adam si gira a guardarmi e sento il dolore attraversarmi l'addome. Abbasso gli occhi col fiato spezzato. Del sangue sporca il mio vestito.

-(Y/N)- mi chiama il mio collega, la sua distrazione viene usata da John che lo colpisce da dietro. Adam cade a terra e si gira ma oltre a John anche gli altri due iniziano a colpirlo. Io non riesco più a muovermi, il sangue esce in fretta e la vista inizia ad offuscarsi. Sento solo la porta aprirsi e delle grida, prima di chiudere gli occhi completamente priva di forze.

-Piccola! (Y/N)- la voce di Antonio mi arriva ovattata, apro gli occhi lentamente e riesco a vedere i suoi occhi, lui mi prende tra le braccia

-Tonio...- sussurro prima di gemere di dolore, il mio fidanzato mi ordina di stare in silenzio e mi stringe a sé prima di iniziare a muoversi. Il rumore diventa sempre più lontano, il buio del locale viene sostituito da una luce bianca fissa sul mio viso. Una voce femminile si aggiunge a quella di Antonio che mi parlano ma sono così lontane che non capisco nulla. Cullata dalla luce bianca decido di chiudere gli occhi, il dolore non finisce finché non svengo.


Quando riapro gli occhi il ticchettio dell'elettrocardiogramma mi accoglie, insieme a un peso sulla mia mano sinistra. Sbatto le palpebre per abituarmi alla luce chiara e il peso sulla mia mano scompare.

-Sei sveglia- la voce di Antonio, mi giro a guardarlo

-da quanto sono qui? Cosa è successo?- domando con voce roca, Antonio mi bacia la fronte per poi accarezzarmi il viso

-sei stata qui per due giorni, eri sotto copertura e ti hanno sparato. Fortunatamente il proiettile è uscito dal tuo corpo, ma hai perso molto sangue. Eravamo tutti così preoccupati per te- sussurra prima di baciarmi, quando si allontana vedo entrare Will Halstead seguito da tutti i colleghi miei e di Tonio insieme alla mia amica Natalia. Pian piano ricordo tutto. Natalia che mi chiede aiuto, io che vado sotto copertura, io e Adam che veniamo scoperti, io vengo sparata. Will controlla che io stia bene e mi sorride rassicurante

-ti terremo qui ancora qualche giorno per controllarti, ma stai benissimo- si rivolge a me e mi stringe piano il braccio in segno di congratulazioni prima di andare via. Gli altri mi raggiungono, Adam mi abbraccia come può

-mi dispiace, avrei dovuto difenderti meglio. Non eri armata e- il senso di colpa colma i suoi occhi, Jay gli strofina una mano sulla schiena mentre io lo interrompo

-tu hai fatto ciò che dovevi, Adam. Eravamo in minoranza. Quei figli di puttana sono stati arrestati?- domando sentendo Antonio prendermi la mano e intrecciare le nostre dita. Kim annuisce senza esitazione e mi sorride incoraggiante.

-Si sono stati arrestati. Grazie a te- risponde Natalia per tutti, rassicurandomi. Sospiro rilassandomi sul lettino.

-Scusate ragazzi ma vorrei riposare- mormoro assonnata, tutti annuiscono e dopo avermi salutata escono. Antonio è l'unico che rimane, si siede di nuovo sulla sedia

-puoi venire più vicino?- gli domando senza aprire gli occhi -così mi sento più sicura- aggiungo sentendolo esitare, Antonio si alza dalla sedia e gli faccio spazio sul lettino. Si stende al mio fianco e io appoggio la testa sul suo petto beandomi del suo calore.

-Se foste arrivati più tardi non ce l'avrei fatta- mormoro mentre lui gioca coi miei capelli. Mi bacia la testa

-non faccio che ripetermi questo da quando ti ho portata fuori da quel locale, per un attimo ho temuto di perderti davvero- sussurra stringendomi contro di sé -ora però sei qui, e stai bene. Riposati, affronteremo questa cosa quando sarà il momento- accantona il discorso ed io annuisco inspirando il suo profumo.

-Ti amo Tonio- sussurro per poi baciargli il collo, lui mi bacia la fronte sussurrando che mi ama anche lui e pian piano mi addormento di nuovo, cullata dal suo respiro e con la sicurezza di essere finalmente al sicuro.

ImmaginaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant