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Aurora132008 ecco l'immagina che mi avevi chiesto, scusami tantissimo per il ritardo ma spero che ti piaccia! 🥰

-Quindi non sai dirmi quando tornerai?- domando al telefono, sento dall'altro lato Giulio sospirare per poi borbottare qualcosa tra sé e sé

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-Quindi non sai dirmi quando tornerai?- domando al telefono, sento dall'altro lato Giulio sospirare per poi borbottare qualcosa tra sé e sé

-no, non te lo so dire. Ti mando un messaggio quando so qualcosa in più- risponde alla fine e io ingoio il magone annuendo con la testa. Quando mi ricordo che lui non può vedermi ho le lacrime agli occhi

-è una settimana che lo dici, non ci vediamo da un mese- mormoro con voce bassa e spezzata. Provo a trattenere il pianto perché non mi va di farglielo notare, lui sospira ancora una volta

-lo so, ma non posso farci niente. Questo è il mio lavoro, te l'ho detto sin dall'inizio che sarebbe stato difficile ma tu hai voluto provarci lo stesso- mi attacca come se gli avessi detto qualcosa di cattivo. Mi strofino una mano sul viso

-non è questo il punto, Giù- provo a ribattere con calma per non iniziare un litigio ma lui mi interrompe urlando

-e allora qual è il punto (Y/N)? Dimmelo perché evidentemente io non ci arrivo, illuminami con la tua infinita saggezza- sputa con rabbia, io trattengo il fiato. Non mi ha mai urlato contro in questo modo e non so come reagire per un attimo -si, arrivo. Tanto questa telefonata inutile è finita- lo sento dire a qualcuno e questo mi spezza il cuore. Sento il sangue ribollire nelle vene

-non ti azzardare ad attaccarmi in faccia Giulio- minaccio con voce decisa, Giulio sospira

-di cosa dobbiamo parlare ancora? Mi sembra che sia tutto molto chiaro. Non funzioniamo- risponde duro e cattivo, mi appoggio al divano al mio fianco per non cadere per terra

-bene, allora visto che la pensi in questo modo non degnarti di tornare a casa quando finisci con il tuo lavoro. Porterò i vestiti che hai qui a casa di Giorgio- parlo freddamente, sento le lacrime scivolarmi lungo le guance. Non gli do il tempo di rispondermi perché attacco velocemente. Lancio il telefono per aria gridando dalla frustrazione e mi lascio cadere sul divano. Porto le gambe al petto e nascondo il viso tra le ginocchia scoppiando a piangere.


Non so quanto tempo passa prima che finisca tutte le lacrime che avevo, il sole non è più in cielo. Mi decido ad alzarmi dal divano e preparo più in fretta che posso il borsone con tutte le cose di Giulio, raccolgo il telefono dal pavimento e controllo se ci sono messaggi da parte sua. Niente. Sento dolore all'altezza del petto ma non riesco più a piangere. Cerco il numero di Giorgio e attendo che mi risponda.

-pronto, (Y/N)?- domanda preoccupato, raccolgo il borsone da terra

-sei a casa?- domando, la voce mi esce priva di emozioni e sento Giorgio trattenere il respiro per un attimo

-si perché? (Y/N) che succede? Sei strana- sussurra ancora preoccupato, ma io non ho voglia di parlarne così mi limito ad avvisarlo che sto passando da lui e poi riattacco. In poco più di mezz'ora parcheggio la macchina sotto casa di Giorgio, raccolgo il borsone da dietro e mi faccio coraggio. So che mi farà mille domande.

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