Jughead

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Annangeletti scusami per il ritardo spero comunque che ti piaccia🥰🥰

La pioggia cade sempre più forte e io sono completamente fradicia, singhiozzo e mi asciugo il viso con la manica della felpa

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La pioggia cade sempre più forte e io sono completamente fradicia, singhiozzo e mi asciugo il viso con la manica della felpa. Un tuono mi fa sobbalzare, busso alla porta della roulotte e rimango in attesa. Asciugo di nuovo le guance, anche se ovviamente è inutile dato che la pioggia le bagna di nuovo. Gli occhi mi bruciano a causa del pianto e singhiozzo di nuovo proprio nel momento in cui la porta si apre.

FP sgrana gli occhi appena mi vede e grida il nome del figlio mentre mi lascia entrare. Tremo talmente tanto che batto anche i denti. Jughead ci raggiunge preoccupato e appena mi vede prende la coperta dal divano e me l'avvolge attorno al corpo per poi iniziare a strusciare le mani sulla mia schiena per riscaldarmi.

-Io esco. Vi lascio soli- la voce di FP mi giunge lontana mentre Jug mi stringe a sé, lo sento rispondere qualcosa al padre e poi la porta si apre e richiude.

-Vieni, andiamo in bagno. Devi fare una doccia calda- sussurra dolcemente Jughead al mio orecchio, lo seguo senza allontanarmi dal suo corpo e senza smettere di tremare. Mi lascio spogliare, i suoi occhi vagano sul mio corpo alla ricerca di qualche segno che gli faccia capire perché sono in queste condizioni ma non ne trova. Mi scioglie i capelli e si spoglia velocemente per poi seguirmi nella doccia. L'acqua calda mi fa sfuggire un sospiro di sollievo, appoggio la testa contro la spalla di Jug lasciando che lui si prenda cura di me. Sono così stanca di tutto. Lui senza dire una parola mi lascia riscaldare sotto il getto caldo accarezzandomi la schiena, mi insapona i capelli massaggiandomi la testa con dolcezza e di tanto in tanto mi lascia un bacio sulla tempia. Io non allento la presa intorno a lui neanche un secondo.

Mi aiuta ad uscire dalla doccia senza cadere, mi asciuga con delicatezza e mi infila dei suoi vestiti puliti e caldi. Quando si è vestito anche lui mi prende la mano e mi accompagna fino al divano dove prende un'altra coperta e me la mette sulle spalle quando sono seduta.

-Riscaldati qui, io preparo una cioccolata calda e ti raggiungo- sussurra prima di baciarmi sulle labbra e andare verso la cucina. Lo sento trafficare un po' ai fornelli mentre i miei occhi scivolano sulla televisione e mi ritrovo a guardarla senza vederla veramente. I pensieri prendono di nuovo il sopravvento e non mi accorgo di star piangendo fino a quando Jughead non mi appare davanti con due tazze. Le poggia velocemente prima di sedersi al mio fianco e asciugarmi il viso.

-Va tutto bene, sono qui con te. Non sei sola, hai capito?- domanda a voce bassa prendendomi tra le braccia, io mi stringo contro il suo corpo senza dire una parola e mi godo la sua presenza. Nascondo il viso contro il suo collo inspirandone il profumo e pian piano mi calmo. Le sue dita scivolano tra i miei capelli rilassandomi.

-Ti senti meglio?- domanda sottovoce quando le lacrime e i singhiozzi sono terminati, io mi limito ad annuire con un verso e lui mi tira sopra le sue gambe stringendo le braccia intorno al mio bacino.

-Va tutto bene, sei con me- sussurra baciandomi una tempia, io stringo le braccia intorno al suo collo

-ti amo Jug- sussurro e lui non esita a rispondermi con un "ti amo anche io" sussurrato all'orecchio. Si sporge per prendere le tazze senza farmi cadere e beviamo le nostre cioccolate stretti l'uno all'altra. Lui non mi fa domande e io lo ringrazio per questo. Non mi va di parlarne. Voglio solo stare con lui e staccare da tutto.


Quando le cioccolate sono finite portiamo le tazze in cucina e torniamo sul divano dove questa volta ci stendiamo, coprendoci di nuovo con la coperta. Le gambe intrecciate, il suo braccio sotto il mio collo e la mia testa appoggiata alla sua spalla. Con le dita gioca con le ciocche dei miei capelli.

-Grazie, sai sempre cosa fare, come prendermi- sussurro di punto in bianco, sento la sua mano fermarsi e lo sento girare la testa verso la mia. Mi lascia un piccolo bacio sulla testa

-in realtà non ho la più pallida idea di cosa sto facendo per i tre quarti del tempo, cerco solo di prendermi cura di te come meriti aspettando il momento in cui ti renderai conto che meriti di meglio- risponde semplicemente, con un tono così ovvio da lasciarmi spiazzata. Alzo la testa appoggiando il gomito sul materasso e lo guardo contrariata.

-Tu sei la cosa migliore che potesse mai capitarmi Jughead Jones e non smetterò di ripetertelo fino a quando non sarai convinto di questa cosa. Ho avuto una giornata assurda e per tutto il tempo non ho fatto che pensare al momento in cui sarei venuta da te perché il solo vederti mi fa dimenticare tutto. Sei il mio posto felice- confesso prima di baciarlo, Jughead mi stringe dai fianchi lasciandomi poi salire su di lui. I miei capelli umidi cadono tutti da un lato mentre il bacio si approfondisce, sento le sue mani infilarsi sotto la sua felpa e giocare con l'orlo dei suoi boxer che indosso. Scendo a baciargli il collo mentre lui tira su la maglia per sfilarmela. Proprio quando sta per arrivare alla testa la porta si spalanca ed FP entra con in mano delle buste. Jug mi rimette la felpa mormorando qualcosa infastidito.

FP ci guarda ancora fermo sull'uscio, gli occhi sgranati dalla sorpresa. Sento le guance andare a fuoco mentre mi alzo dal divano passando le dita tra i capelli per riordinarli. Jug si alza subito dopo di me

-vedo che stai meglio ora, (Y/N)- scherza il più anziano dei Jones alzando le sopracciglia e sorridendo divertito, vorrei nascondere la testa sotto la terra come gli struzzi per l'imbarazzo. Jughead mi copre col suo corpo prendendomi una mano per tranquillizzarmi

-cosa hai portato?- domanda per distrarre il padre che torna a prestare attenzione alle buste senza perdere l'aria divertita

-del cibo. Il frigo è vuoto e ho pensato che vi facesse piacere mangiare qualcosa di caldo- risponde andando verso la cucina. Jug si gira a guardarmi e non trattiene la risata mentre mi sposta i capelli tra cui ho nascosto il viso.

-Va tutto bene?- domanda senza perdere il sorriso divertito, io sbuffo tirandogli un leggero pugno sul petto e alzando gli occhi al cielo

-sei un idiota, si va tutto bene. Ora però andiamo prima che tuo padre trovi il modo di metterci ancora in imbarazzo- mormoro infastidita e lui ride forte prendendomi la mano per andare in cucina.

In poco tempo siamo tutti e tre seduti attorno al tavolo, Jug tiene un braccio sulle mie spalle mentre mangiamo le patatine e il panino del Pop's e chiacchieriamo allegramente. Le risate che mi procurano mi fanno dimenticare il mio stato di quando sono arrivata e mi ritrovo a ringraziare di avere i Jones nella mia vita.

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